Motomondiale, GP Portogallo. Le pagelle di Portimao: Bastianini e Arenas voto 10

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Paolo Beltramo

Paolo Beltramo

Il GP conclusivo di Portimao ha assegnato gli ultimi due titoli del 2020. Enea Bastianini ha vinto in Moto2, onorando il suo nome da eroe mitologico. Albert Arenas ha trionfato in Moto3, dimostrando di essere freddo e bravo a gestire situazioni complicate. Per entrambi il massimo dei voti. Promossi alla grande anche Miguel Oliveira e Franco Morbidelli in MotoGP, pagella insufficiente invece per Yamaha e Honda

I MOMENTI DA RICORDARE DEL MONDIALE 2020

Bene, siamo arrivati alla fine del piano B senza nessun altro cambiamento o riduzione di gare. Il che significa che Dorna ha lavorato bene e che il suo concetto di bolla itinerante di più di 1000 persone ha funzionato bene, molto bene. Certo ci sono state delle limitazioni per la stampa scritta (non TV) che hanno fatto incavolare moltissimi colleghi, relegati in una sala senza poter uscire, senza dire dove andavano. Ma in fondo le conferenze stampa via internet hanno sopperito a quelle vere e insomma, alla fine l’abbiamo portata a casa. Bene quindi al decisionismo a volte un po’ burbero di Carmelo Ezpeleta e soci. Voto 9.

Gas e pieghe dei paesi tuoi – Miguel Oliveira aveva già vinto, in Austria che è comunque la pista di casa della KTM, ma era quella gara accorciata per via dell’incidente tra Zarco e Morbidelli nella prima frazione. Quindi un successo, sì, ma non perfetto. La perfezione l’ha lasciata per quest’ultima gara, su un tracciato che è sicuramente uno dei più belli del mondo, oltre che uno dei più impegnativi. Mig è andato come un areoplano davvero, nessuno ha avuto neppure una piccola possibilità di tenere quel ritmo velocissimo e perfetto, fluido, ritmico, musicale. Una grande vittoria e vale poco che sia portoghese, perché a Portimao avrà corso una o due volte oltre dieci anni fa. Nel Mondiale arriva infatti nel 2011. Insomma un ragazzo intelligente, giovane, ma maturo (ha 25 anni) che probabilmente ha compiuto quel passo che soltanto l’accensione di quella scintilla consente di fare. Bravi, lui e KTM voto 10

Frankie goes to be very fast - Franco Morbidelli va davvero molto forte sempre e si merita il titolo di vicecampione del mondo dietro a Joan Mir (incappato nella gara peggiore della sua stagione vincente). Avrebbe anche potuto vincere, ma un motore rotto e due cadute provocate da altri glielo hanno impedito. Almeno per quest’anno. Per l’anno prossimo vedremo, certo lui continua a volare in quello stato di grazia e non sbaglia. Quindi mi aspetto una crescita continua, un pilota in lotta per il titolo e la vittoria sempre. Se poi continuerà a farlo con quella sua guida semimistica italo-brasiliana sarebbe il massimo. Voto 9

Tutte male tranne una - È un po’ la storia di questa stagione della Yamaha: a turno ce n’era sempre una, massimo due, che andavano bene o benissimo, ma non è mai riuscita a ottenere una costanza nel rendimento sufficientemente alto per tutti. Tre vittorie a testa per Quartararo e Morbidelli, una per Vinales e nessuna per Rossi. In totale 7 successi su 14 gare: non sono serviti per battere un pilota che ha vinto una sola gara. In più il casino delle valvole a Jerez, che è stato pagato poco soltanto (credo) per tenere aperto e vivo il campionato fino alla fine. Ci sta, ci siamo divertiti di più tutti, ma non basta. La verità è che la Yamaha competitiva serve al Mondiale e a mio parere a Iwata devono cambiare un po’ mentalità e approccio, seguendo di più le esigenze dei piloti che, tranne Rossi e Morbidelli, hanno anche dimostrato dei limiti enormi nella gestione della pressione. Insomma, voto 4

Honda, buio pesto - Senza un Marquez ancora ancora ci stavano dentro, ma quando è scomparso pure l’altro dopo aver ottenuto due secondi posti consecutivi è stato il buio più assoluto. Honda non può vivere degli sprazzi di Nakagami e di quelli del debuttante Alex. Bradl è un collaudatore, Crutchlow un pilota a fine carriera e così ecco che Honda non vince neppure una gara. Soichiro si rivolta nella sua tomba e tutto è ancora legato alle condizioni di Marc, che speriamo saranno perfette l’anno prossimo. Perché Pol Espargaró è buono, veloce, ma non so quanto pronto per vincere un Mondiale con quel pesantissimo marchio sulla tuta. Alla stagione, sfortunata, voto 2

Bestia forse, campione sicuro - Enea Bastianini ha finalmente onorato il suo nome da eroe mitologico vincendo un campionato Moto2 molto combattuto, difficile, inestricabile. Anche qui c’è stato un momento che proponeva come favorito Luca Marini con la moto dello Sky Racing Team VR46, poi è arrivata Le Mans, quella caduta spaventosa ed è arrivato un inatteso Sam Lowes, che vinceva a raffica e non cadeva più. Alla fine invece è caduto ancora e si è rotto la mano destra: avrebbe meritato di potersela giocare in piena efficienza, ma alla fine ne ha approfittato Bastianini, pilota e tuffatore (in piscina) che ha passato periodi difficili, ma che alla fine, con il team Italtrans, il manager Carlo Pernat e in capomeccanico Sandi e la sua esperienza, è riuscito a crescere e diventare forte e anche fortunato, il che non guasta di sicuro. Voto 10

Tipo da spiaggia - Alberts Arenas ce l’ha fatta: con una gara tesa e sofferta ha vinto un titolo meritato, che aveva ipotecato da tempo. Peccato per Celestino Vietti e soprattutto per Tony Arbolino, che se l’è giocata fino all’ultima gara, nonostante il madornale errore commesso nelle prove. Insomma, arrivare a vincere la Moto3 con quei suoi finali pazzeschi, dove succede sempre di tutto, vuol dire essere bravo, freddo e saper gestire situazioni complicate. Arenas ha dimostrato di riuscirci molto bene. Voto 10.

 

Queste sono le ultime pagelle del 2020. Spero vi abbiano divertito e dato motivi di discussione (anche in disaccordo). Ciao, all’anno prossimo.