GP Austin, il punto tecnico dello Sky Racing Team VR46

MotoGp
Francesco Bagnaia in sella alla KALEX Moto2 #42 dello Sky Racign Team VR46
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Le peculiarità del Circuit of the Americas svelate da Pietro Caprara, Responsabile Tecnico dello Sky Racing Team VR46: qual è la ricetta del successo per il Gran Premio delle Americhe nelle classi Moto2 e Moto3

Per il terzo appuntamento del Motomondiale 2017 lo Sky Racing Team VR46 si appresta a scendere in pista al Circuit of the Americas di Austin. Per le sue peculiarità il tracciato texano, con dislivelli e numerosi saliscendi, offre diverse tematiche d'interesse sotto l'aspetto prettamente tecnico con numerosi elementi da tenere sotto stretta osservazione per il conseguimento del risultato.

Il Circuit of the Americas di Austin

Progettato dal celebre architetto Hermann Tilke, il Circuit of the Americas di Austin è il primo circuito di nuova generazione espressamente costruito negli U.S.A. per ospitare F1 e MotoGP. Caratterizzato da una lunghezza di 5.513 metri da percorrere in senso antiorario, il tracciato di Austin si discosta dagli abituali impianti d'oltreoceano per alcune peculiarità uniche: 20 curve (11 a sinistra e 9 a destra), considerevoli dislivelli a cominciare dalla salita di ben 41 metri che porta i piloti verso la staccata della curva 1.

"Cruciale il bilanciamento dell'anteriore", parola di Caprara

"Austin è una pista bellissima, tecnica e impegnativa anche per la morfologia del terreno", spiega entrando più nel dettaglio Pietro Caprara, Responsabile Tecnico dello Sky Racing Team VR46. "Un sali scendi che mette alla prova il pilota e moto. Uno dei pochi tracciati in cui si può vincere per distacco". Per ben figurare in Moto3 la squadra "lavorererà sulla rapportatura del cambio e per trovare un setting che possa permettere al pilota di frenare forte e di inserirsi in curva velocemente. Tutto il bilanciamento, al contrario delle prime due gare, va trovato sull’anteriore". Parlando della Moto2, "ci concentreremo sul compromesso tra scaccata e inserimento lavorando sul cambio per avere la miglior configurazione possibile sulla prima marcia".

Le tematiche d'interesse secondo Nieto

Da Team Manager, Pablo Nieto fa il punto della situazione nella classe Moto3: Honda ha dimostrato di aver sviluppato una moto competitiva, ma KTM non è da meno. "Sicuramente se ci atteniamo ai risultati delle prime due gare, Honda ha dimostrato di aver portato in pista un pacchetto davvero competitivo per la stagione 2017", spiega Nieto. "Andrea è stato il primo pilota KTM al traguardo in Qatar, sesto, e ha lottato per le posizioni che contano fino all'ultima curva in Argentina. Nicolò è stato tra i più veloci nei turni e in qualifica. Grazie al grande lavoro di squadra di tutto il Team hanno fatto importanti passi in avanti sul setting, ma anche KTM sta lavorando per uno sviluppo più completo della moto per poter essere davvero performanti su tutti i tracciati". Fiducia anche per quanto concerne la classe Moto2. "Pecco arriva da due risultati molto positivi: è andato a punti nella gara d'esordio e ha centrato la Top10 in Argentina. Ha ritrovato il feeling con la sua Kalex, sta facendo esperienza, soprattutto in gara, ma il nostro lavoro non è affatto terminato. Andiamo ad Austin per cercare conferme e fare un ulteriore step in avanti. Anche Stefano è sulla strada giusta: ha fatto tanti progressi fisici e in pista. Ha migliorato il suo approccio ed è rimasto nel secondo gruppo per gran parte della gara. Sta crescendo passo dopo passo".