GT Am, sul gradino più alto a Le Mans un italiano su Ferrari

Motori

Stefano Valsecchi

La SMP Ferrari Racing 458 che ha portato alla vittoria Andrea Bertolini, Victor Shaytar e Aleksei Basov (Getty)
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Andrea Bertolini, uno dei piloti Endurance italiani più forti di sempre, si aggiudica la sua categoria a bordo della Ferrari 458 del team russo Smp Racing. La bella storia del 42enne di Sassuolo

L’edizione 2015 della 24 Ore di Le Mans verrà probabilmente ricordata per un paio di ragioni. La prima è il ritorno alla vittoria della Porsche che ha conquistato la diciassettesima affermazione assoluta della sua gloriosa storia, interrompendo per altro il dominio di Audi (sempre gruppo Volkswagen).
La seconda – decisamente eccezionale in tempi moderni -  è che nell’abitacolo vincente della 919 Hybrid di Stoccarda si è calato Nico Hulkenberg, pilota di Formula 1 attualmente in possesso di uno dei due sedili della Force India motorizzata Mercedes. Il fatto, normale nel motorsport fino agli anni 70, assume i contorni dell’evento pensando alla Formula 1 moderna che con Le Mans raramente ha voluto mischiarsi.

Quando vince un pilota italiano - In realtà c’è una terza ragione, che dovrebbe essere rilevante se non per il nostro Paese almeno per gli sportivi italiani: Andrea Bertolini, da Sassuolo, classe 1973. Sì, perché un connazionale sul podio a Le Mans non capita molto spesso e Andrea, assieme ai due compagni russi, è salito sul gradino più alto. Il trionfo italiano è stato addirittura doppio perché portato a casa al volante di una Ferrari, la 458 del team russo SMP Racing nella categoria GT Am, riservata alle berlinette derivate di serie con un solo pilota professionista (Andrea appunto) tra i membri dell’equipaggio.

Bertolini-Ferrari, la storia - Bertolini e Ferrari: un binomio inscindibile e una gran bella storia italiana. Andrea, entrato in fabbrica a Maranello diciassettenne dopo il diploma, lavorava ai banchi prova e inseguiva il sogno di emergere nei kart. L’occasione si presenta presto, sotto la forma di cinque giri a Fiorano su una F355 Challenge. Cinque giri che bastarono a convincere Dario Benuzzi – un monumento tra i collaudatori di supercar, il piu’ grande di tutti – a investire sul ragazzo non ancora maggiorenne. Da allora di strada Andrea ne ha fatta passando dal "sogno Gilles Villenueve", da seguire con lo sguardo di bambino dietro le reti della pista di Fiorano, al coinvolgimento nel progetto di "Ferrari Corse Clienti" quando la casa di Maranello ha iniziato a vendere le proprie monoposto, continuando a seguirle per quanto riguarda la manutenzione e la conservazione in garage.

Una carriera da vincente - Andrea ha avuto l’opportunità professionale e la fortuna di guidare tutte le Ferrari di Formula 1 prodotte dai primi anni settanti a oggi (eccezion fatta per la 126 C2 del 1982, la vettura di Gilles e di Didier Pironi vincente ma drammaticamente sfortunata) e ha contribuito allo sviluppo di alcune delle GT più belle di Maranello.
Bertolini non è però solo un validissimo collaudatore Ferrari - fatto questo che sarebbe sufficiente per soddisfare i sogni di un paio di vite per la stragrande maggioranza degli esseri umani prevalentemente di sesso maschile – ma è soprattutto un vincente in pista. La 24 Ore di Le Mans 2015 in GT Am è infatti un altro prestigiosissimo alloro che si aggiunge a ben quattro titoli mondiali FIA GT conquistati al volante delle  bellissima Maserati MC12 (gruppo Ferrari ovviamente…)  progettata dall’ingegnere ex-F1 Giorgio Ascanelli che aveva gia’ seguito in pista gente del calibro di Piquet, Berger, Alesi, Senna…e quindi anche Bertolini.

Un’ultima annotazione, se mai ci fosse bisogno di sottolineare ulteriormente la rilevanza del pilota: per lungo tempo Andrea ha detenuto il record della pista di Fiorano…e a quanto risulterebbe su quel tracciato normalmente non girano “dei fermi”…