In pista con la Porsche 911 GTS, il giusto mezzo

Motori

Matteo Valenti

Dal Sud Africa la prova in pista della Porsche 911 GTS, ultima "fermata" prima della GT3. Scoprite con noi com'è e come va

Per la prova della rinnovata GTS restyling (991 II) i tedeschi hanno scelto l’antico circuito di Killarney, in Sud Africa, alle porte di Cape Town. Un serpentone piuttosto veloce, con un paio di quei bei curvoni da percorrere “full-throttle” che esaltano la guida tra i cordoli. La nostra proverbiale fortuna ci ha regalato una bella mattina di pioggia proprio durante la giornata prevista per il test. Scendiamo in pista quindi con l’asfalto ancora umido e qualche pozza insidiosa apposta dietro ad un paio di curve.

Su questa versione il boxer Porsche sovralimentato è stato portato a quota 450 CV a nostra disposizione (sulla Carrera S restyling ci si ferma a quota 420, mentre sulla “vecchia” 991 GTS con il 3.8 aspirato ne avevamo 430, ndr). Per fortuna mi capita tra le mani la 911 Carrera 4 GTS, quindi dotata della sofisticata trazione integrale gestita dal Porsche Traction Management.

550 invece sono i Nm di coppia disponibile che si traducono in un vero e proprio calcio nella schiena non appena si affonda il piede sul gas. Già a 2.000 giri/min infatti il flat-six turbo raggiunge il picco di coppia massima e poi non molla un colpo fino a 5.000. Eppure, nonostante la sovralimentazione, questo motore non rischia mai di diventare scontato, per non dire noioso. Questa nuova GTS infatti anche in alto, fino a 7.500 giri, spinge ancora fortissimo, con un allungo assurdo per un motore sovralimentato, che non fa rimpiangere poi troppo il vecchio aspirato.

E’ un’auto che ti permette di vivere emozioni infinite, senza essere un pilota o, se preferite, senza dover imparare a gestire il furioso 4.0 aspirato di una GT3. Dieci e lode anche allo sterzo. 

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