Nicky Hayden, gli aggiornamenti sulle sue condizioni

Motori

L'ospedale "Bufalini" di Cesena ha diramato intorno alle 20 l'ultimo bollettino di venerdì: condizioni invariate rispetto alla mattinata in cui si ribadiva "un danno cerebrale gravissimo" per il pilota. Edema cerebrale molto vasto, di 8 millimetri: i medici per ora non possono intervenire chirurgicamente. Accanto a Nicky ci sono la mamma, il fratello Tommy e la fidanzata Jackie. Intanto ha parlato il 30enne che lo ha investito 

GLI AGGIORNAMENTI DEL 20 MAGGIO

Le condizioni di Nicky Hayden, ricoverato da mercoledì al "Bufalini" di Cesena dopo un incidente stradale mentre si allenava con la bici, continuano ad essere "in un quadro clinico di estrema gravità". Contrariamente a quanto reso noto da fonti ospedaliere in mattinata, e che escludevano nuovi bollettini ufficiali, un comunicato medico è stato invece emesso attorno alle 8.30. La nota ribadisce quanto circolato già nel pomeriggio di ieri, e quindi "un danno cerebrale gravissimo". Nessuna variazione sostanziale anche nel bollettino arrivato in serata, poco prima delle ore 20, dall'ospedale Bufalini che conferma le condizioni critiche di Hayden: "Il quadro clinico generale di Nicky Hayden resta invariato. Le sue condizioni sono estremamente gravi. E' ancora ricoverato nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Bufalini di Cesena e la prognosi resta riservata".

LA FAMIGLIA CON NICKY

Sempre giovedì sono giunti dagli Usa a Cesena il fratello Tommy (ex pilota professionista) e la mamma Rose. La fidanzata Jackie è accanto al pilota statunitense da subito dopo l'incidente, così come lo staff della Red Bull Honda World Superbike, team per cui corre il campione americano. Il papà Earl, invece, costretto a rimanere negli Usa per un recente problema cardiaco che non gli consente di volare.

EDEMA MOLTO VASTO

I medici del "Bufalini" finora non sono riusciti a intervenire chirurgicamente a causa di un edema cerebrale molto vasto: 8 millimetri. Solo una riduzione potrebbe potare a un'operazione in un contesto che però resta gravissimo.

PARLA IL RAGAZZO CHE LO HA INVESTITO

La versione online de il Resto del Carlino ha riportato le prime dichiarazioni del 30enne che mercoledì ha investito con la propria auto Hayden. "E' spuntato all'improvviso dallo 'stop'. Mi dispiace, mi dispiace". Comprensibilmente sotto choc, il ragazzo ha provato a ricostruire quanto accaduto sulla Riccione-Tavoleto. Il padre ha chiesto d'incontrare la famiglia di Nicky (qui l'approfondimento).

LA RICOSTRUZIONE DELL'INCIDENTE

Erano le 14 circa di mercoledì 16 maggio quando Hayden stava percorrendo con la sua bici da corsa, via Ca' Raffaelli nel comune di Misano Adriatico, in direzione Riccione, e all'incrocio con via Tavoleto, per cause ancora in corso di accertamento, è stato centrato perpendicolarmente da una Peugeot che arrivava dalla zona mare. Hayden è stato prima sbalzato sul cofano della vettura, poi ha sfondato il parabrezza con il corpo e infine è caduto a terra, mentre la sua bici accartocciata è finita in un fossato. I mezzi di soccorso sono arrivati subito sul posto e dopo averlo portato all'opedale "Infermi" di Rimini, è stato deciso il trasferimento in elisoccorso al "Bufalini" di Cesena, centro specializzato in traumi e neurochirurgia. L'ultimo bollettino medico, emesso nel pomeriggio del 18 maggio, parla di condizioni di "estrema gravità" a causa di un politrauma con conseguente gravissimo danno cerebrale. La situazione ha indotto i medici a non intervenire chirurgicamente.  

INTANTO A LE MANS SI CORRE

Sgomento e preoccupazione. Sono solo alcuni dei sentimenti che accomunano i piloti della MotoGP, impegnati in queste ore nel weekend del GP di Francia ma costantemente informati sulle condizioni del collega. Si sono moltiplicati i messaggi e le preghiere per Hayden: c'è chi ha deciso di "portarsi in pista" Hayden con il numero "69" sulla propria moto e chi, con un messaggio su Twitter, ha manifestato solidarietà e vicinanza a Nicky. Come nel caso di Jack Miller. "Combatti, campione", ha postato il pilota del Team EG 0,0 Marc VDS.