Honda GL 1800 Gold Wing 2018, l'ammiraglia giapponese si rinnova

Motori

Andrea Perfetti

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Più tecnologia, linee più raffinate e comfort da vendere. Scopriamo insieme il nuovo modello della casa giapponese

Gold Wing, sesta generazione. Tante ne corrono fra la prima 1.000 a quattro cilindri boxer del 1975 e la nuova sei cilindri di 1.833cc che ha debuttato negli Stati Uniti. E proprio nel Paese a stelle e strisce si svolge la nostra prova.
La moto è stata riprogettata a cominciare dal motore, che è stato ridotto negli ingombri e ha ricevuto le testate Unicam, con la distribuzione passata dalle due alle quattro valvole per cilindro. La potenza è salita al valore di 126 cv a soli 5.500 giri (prima era di 118 cavalli), con coppia massima di 170 Nm a 4.500 giri. L'acceleratore ride by wire lavora di concerto con i quattro riding mode e il controllo di trazione HSTC. In base al riding mode scelto, variano automaticamente anche la taratura idraulica delle sospensioni (non attive) e l'intervento del sistema frenante combinato e con ABS.

Debutta la trasmissione automatica a doppia frizione DCT presente sulla versione top di gamma (Tour DCT), con cambio a sette marce. La base, con borse laterali e parabrezza è disponibile nella colorazione Mat Majestic Silver Metallic (26.750 euro). La versione Tour ha top case, parabrezza a regolazione elettrica (altezza e inclinazione) e, come la base, ha il cambio a sei marce manuale e la retromarcia elettrica: è disponibile nelle tinte Candy Ardent Red e Pearl Glare White (33.190 euro). Infine la versione Tour DCT AirBag aggiunge alla Tour la presenza della trasmissione DCT a sette marce e del dispositivo Air-bag; è disponibile nei colori Candy Ardent Red/Black Metallic e Darkness Black Metallic e costa 36.990 euro. Il nuovo telaio mantiene l'architettura a doppio trave superiore e la costruzione in lega di alluminio pressofusa. Cambia nel disegno e beneficia del motore accorciato, e soprattutto nella nuova sospensione anteriore con articolazione a quadrilatero e ammortizzatore disposto centralmente.

Le plastiche sono ben assemblate e solo la fattura degli sportellini dei vani porta oggetti non comunica un grande senso di robustezza (ma non si sono rotti, quindi il loro lo fanno).
La strumentazione è ben leggibile, ricca di ogni info utile e dotata di un evoluto sistema di dialogo col nostro smartphone via Bluetooth. La posizione di guida ci regala la prima sorpresa. E' rivista in chiave dinamica: le pedane sono state arretrate e il manubrio avanzato. Si è meno svaccati, meno in poltrona. La sella è una meraviglia anche per il passeggero, in particolare nella versione Tour, che ha il grosso vantaggio di dare sostegno alla schiena. La spinta è pura poesia, la nostra boxerona parte da 1.000 giri con veemenza e si distende senza sforzo fino a 6.000 giri. Le cambiate sono immediate, tanto rapide quanto dolci. Il nuovo telaio regala come sempre tanta fiducia, d'altra parte la Gold Wing negli ultimi anni s'è fatta apprezzare per la semplicità con cui si lascia guidare anche a pieno carico.

Difetti? Si fa presto a dirli. Il peso da fermo di una moto del genere è importante, tanto che senza la retromarcia è praticamente impossibile spostarla da soli. E poi c'è il prezzo, che nella versione top supera i 37.000 euro.

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