24 Ore Daytona: dominio Cadillac, Alonso 38esimo e tanta sfortuna

Motori

Biagio Maglienti

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Per Alonso, Norris e Hanson è stata una gara difficle sulla Ligier numero 23: una foratura, problemi ai freni e all'acceleratore. Barbosa, Albuquerque e Fittipaldi vincono la classica dell'endurance sulla Cadillac Dpi nr. 5 

Il 2018 non è nato sotto i migliori auspici per Fernando Alonso. Speriamo lo possa riabilitare da qui a poco con l’inizio del campionato di F1 con la sua McLaren targata Renault. La trasferta americana per la 24 Ore di Daytona lo ha visto praticamente alzare bandiera bianca, senza purtroppo curarsi della bandiera a scacchi. Freni e acceleratore sono stati un vero calvario per lui e lo United Autosport. Lo sagnolo e i due suoi compagni, Norris e Hanson, hanno combattutto contro i problemi meccanici che ne hanno pregiudicato la prestazione, relegandoli in 38^ posizione nella competizione che da anni ormai è l’apertura della stagione motoristica. Ha invece dominato la Cadillac di Albunquerque, Barbosa e Fittipaldi, un team internazionale che porta sul gradino più alto del un bel po' di tricolore, quello marchiato Dallara. Infatti il telaio della Cadillac vincente è disegnato progettato e realizzato in Italia.

Ma Daytona nella categoria GTD ha premiato gli italiani: vincitore della categoria Mirco Bortolotti (con Brukers, Ineken e Pereira) con la Lamborghini e terzo Andrea Caldarelli sempre su Lambo. Nel GT una vecchia conoscenza italiana, Ryan Briscoe, con i compagni Weestbrook e Dixon hanno guidato il nuovo mostro Ford alla vittoria di categoria.

Una gara come sempre emozionante, faticosa per i piloti e i mezzi meccanici, disputata su metà ovale di Daytona e metà paddock della stessa pista. Ha vinto la macchina che ha trovato il miglior compromesso tra velocità e maneggevolezza. Tutte le categoria mondiali possono iniziare i rispettivi campionati ora che la bandiera a scacchi si è abbassata su Daytona. Già dalla settimana prossima, in attesa della F1, la Nascar proprio a Daytona aprirà le ostilità.