Superbike Misano: Gara 1 a Rea

Motori
Rea a Misano (foto: twitter SBK)
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Nona vittoria del 2018 per il tre volte campione del mondo che aumenta il suo vantaggio in classifica. Seconda la Ducati di Davies, solo settimo Melandri

Parte bene Rea che supera subito Sykes (partito come di consueto dalla pole a Misano) e si porta in testa alla corsa. Dietro i due piloti Kawasaki inseguono Laverty e Davies. Melandri è nono e battaglia con Torres per l’ottava posizione. Buono lo start per vdMark che con la Yamaha partiva dall’undicesima, dopo due giri è sesto. Rea prova a scappare e i sorpassi di Laverty e Davies su Sykes lo agevolano.

Ora la battaglia è per la seconda posizione con Laverty che sbaglia andando lungo in curva al sedicesimo giro e viene passato definitivamente da Davies che chiuderà secondo – “Dobbiamo essere soddisfatti del risultato, partivamo dalla settima posizione e quindi non era scontato arrivare così davanti. Oggi abbiamo ottenuto il massimo, sia dalla mia guida che dalla moto. La Panigale è competitiva qui, dobbiamo lavorare ancora un po’ per puntare alla vittoria e comunque durante la gara mi sono fatto un’idea dei miglioramenti da fare. Domani partiremo ancora dalla terza fila ma ormai ci sono abituato, speriamo di ripetere la partenza fulminea di oggi” – queste le parole del n°7 del team Ducati ufficiale.

Il compagno di box, Melandri, non ha invece brillato chiudendo la sua gara settimo dietro alla Ducati privata di Fores. Per il pilota di casa ha pesato molto il poco lavoro in pista nelle FP4 visto che i meccanici hanno dovuto sostituire il motore che si era letteralmente “ammutolito” nell’exit lap.

Quarto vdMark che ha approfittato degli evidenti problemi di Sykes relegandolo in quinta posizione. La top 10 si chiude con l’Aprilia di Savadori (8°), la Honda di Camier e l’ottimo decimo posto della Kawasaki di Leandro Mercado.

In ottica mondiale la vittoria di oggi vale a Rea un allungo di 5 punti in classifica su Davies che portano il distacco totale a 80 lunghezze (la vittoria del campionato pare ormai solo una formalità).