Le donne della Superbike - Parte 2: Maria Herrera

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Maria Herrera (foto: Twitter)
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Il 2019 sarà un anno impegnativo per Maria Herrera. Oltre alla partecipazione alla Coppa del Mondo della MotoE con il team Angel Nieto, la spagnola sarà al via anche nel Mondiale Supersport 600

PARTE 1: ANA CARRASCO

Oltre ad Ana Carrasco, c’è un altro volto femminile nel mondo delle derivate di serie, quello di Maria Herrera. Quest’ultima, dopo i cinque anni (dal 2013 al 2017) trascorsi in Moto3, è passata al mondiale Supersport 300, in sella alla Yamaha del team MS Racing, correndo quindi contro Carrasco (Campionessa 2018). L’anno del debutto nella categoria è trascorso tra alti e bassi, ma si è concluso con una nota positiva: il quarto posto in gara a Magny-Cours (tredicesima classificata nel mondiale).

Con l’arrivo del nuovo campionato MotoE, Maria Herrera è stata la prima a firmare un accordo con il team Angel Nieto, per correre nella stagione di debutto della categoria elettrica nel 2019. Ma non finisce qui. La spagnola rinnova il suo impegno nel mondiale delle derivate di serie, procedendo verso il salto di categoria in SSP 600, sempre con il suo team che per l’occasione si sposterà nel WorldSSP. Il 2019 sarà quindi un anno impegnativo per lei, che dovrà gestire gli impegni di entrambe le categorie. A causa di una sovrapposizione di round Herrera sarà costretta a saltare il round della Supersport 600 a Donington per montare in sella alla sua moto elettrica al Sachsenring, in Germania.

“Di certo conosco le 600 cc perché con quelle moto ho già corso per sei gare, ma i nostri avversari hanno più esperienza di me in questa competizione e credo che sia io che il team avremo molto da imparare. – confessa Maria Herrera a WorldSBK.com – Faremo il nostro shakedown durante i test invernali! La prossima settimana saremo ad Almeria e, sei giorni dopo, ci sposteremo a Jerez”. Proprio come l’ex rivale Ana Carrasco, anche Herrera entrerà nei libri di storia come la prima donna a competere full-time in una stagione del WorldSSP. “Spero che il successo di Ana permetta ad altre ragazze di rendersi conto che tutto è possibile. Molte ragazze sono influenzate dai loro genitori o da team che non credono veramente in noi. Parlo in particolare della mia esperienza perché dimostrare il mio potenziale mi è costato molto, ma penso che le porte si stiano aprendo. Spero che ci saranno più donne nelle serie in futuro.”