Moto Guzzi Fast Endurance: si corre come una volta

Motori

Max Temporali

Domenica 14 aprile parte il Fast Endurance, il campionato dedicato a equipaggi composti da due piloti in sella a Moto Guzzi V7. Un tuffo nel passato per veri appassionati delle due ruote

E’ bello che Moto Guzzi torni a mettere un piede nelle piste. Le giovani generazioni forse nemmeno conoscono la storia e pure io sono cresciuto quando la gloria sportiva era già finita: Giuseppe Colnago, anno '57, è stato l’ultimo campione italiano a far volare in alto l’Aquila. Se poteste parlare con chi quelle moto le ha viste correre o persino guidate, vi farebbe vibrare il cuore dalle emozioni, perché vere e profonde. Capireste che sono stati anni speciali, dove tutto girava intorno alla passione nel fare le cose: la moto sul furgone, tutto d’un colore, dove poi si dormiva su un materasso; le mani sporche del pilota che faceva anche il meccanico, l’essenzialità di una passione che ogni domenica diventava avventura. Così voglio pensare che sia anche questo nuovo campionato dedicato alle Guzzi V7, lontano e staccato dalla concezione moderna, dove tutto è "motogipizzato", ultra prestazionale e tecnologico. Quindi, relax cari miei.

Il campionato Fast Endurance

Trovatevi un compagno di squadra, un amico, uno che ha voglia di divertirsi insieme a voi, perché il campionato si chiama Fast Endurance, si corre perciò in coppia con una sola moto. La gara dura un’ora e il cambio di guida va fatto ogni 15 minuti più 2 giri. Vi basteranno 2-3 treni di gomme per il campionato, un set di pastiglie e la benzina, stop. Sono 5 le gare in tutto e si parte il 14 di aprile. La moto di serie la conoscevo già e ho sempre detto che dovrebbero assegnarla alle autoscuole, da quanto è facile da usare. Questa col kit alza l’asticella delle prestazioni, mantenendo inalterate le qualità della V7, che va fatta correre in curva, non si frena mai e si cambia poco; ad Adria, dove ho fatto il test, si usa la terza in tutte le curve, tranne in un tornante. Di coppia ne ha, bisogna solo imparare a guidarla, perché il motore gira a poco più di 7 mila giri, ha 59 cv e in fondo al dritto tocca i 170 all’ora. Zero elettronica, il cambio normale, con la prima in giù, e la frizione che si usa per gestire la staccata.

La differenza tra la MotoGP e la V7

"Eri il più veloce a infilarti nella prima curva dopo i box", mi hanno poi detto i fratelli Guareschi. C’erano in pista tanti amatori, con le 600 e le mille, il confronto era con loro, e fare la differenza con una "motina" così, vale il trofeo della giornata; cosa vuoi, passano gli anni, ma la testa non cambia. A proposito: Vittoriano e Gianfranco, li conoscete? Sono stati piloti, sono "figli" di una storica concessionaria Moto Guzzi di Parma e hanno sviluppato il kit per il trofeo. Credo che siano la più bella dimostrazione della nostra passione e vi invito a seguire la diretta Facebook pubblicata sulla pagina Moto Guzzi: ascoltarli, è una meraviglia. E così sentite anche il suono della moto. Vitto Guareschi (che con la V7 ha girato in 2.00 a Misano…) è stato anche collaudatore di Ducati MotoGP per molti anni e io la domanda me la sono posta: che sensazione potrà mai provare in sella a una moto come la V7 che ha 200 cv in meno ? Ecco la sua risposta: "Con la MotoGP, ogni volta che mi fermavo, era come sentirmi sopravissuto. Il piacere era quando rientravo ai box. Con la V7 penso solo a guidare, al massimo faccio una scivolata". A correre così, con questo spirito, c’è da iscriversi subito domani: l’ambiente, la moto e i Guareschi sono meravigliosamente contagiosi.