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Monza, è stata una Sei Ore da brividi

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Biagio Maglienti

Foto Motorsport

Dai risultati italiani al pubblico appassionato: c'è stato un grande spettacolo nella Sei Ore di Monza. La gara ha sfiorato le 50mila presenze

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Il risultato della Sei Ore di Monza è stato soddisfacente per i colori italiani. La prima fila Ferrari del sabato ha creato un’attesa incredibile per gli appassionati del cavallino, accorsi in massa sul circuito (domenica la gara ha sfiorato le 50 mila presenze). Il secondo posto della 499 con l’equipaggio Fuoco, Molina e Nielsen ha decretato una gara solida, un equipaggio affiatato e un team, unitamente a quello vincitore della 24 Ore di LeMans (Giovinazzi Pier Guidi e Calado) che ha dei grandi margini di crescita. Insomma diciamo che l’eredità lasciata dalla leggenda Dindo Capello, plurivincitore in questa categoria endurance, è in buone mani. E proprio Dindo ha tenuto a battesimo questa gara per la stagione 2023, portando quell’alone carismatico, che ha fatto ancor più interessante Monza per la sua gente. Si perché sta tornando la voglia per tanti circuiti, di ospitare quelle gare che sino a qualche anno fa erano il vero blasone del motorsport, quel qualcosa che non poteva mancare alla storia di una città o di un autodromo. Insomma l’Endurance faceva grande l’evento, arricchiva di notorietà sportiva la città che lo ospitava e diventava il vero punto di riferimento per piloti, team e tifosi. 

Che pubblico a Monza!

Tutti volevano una gara di questo tipo e tutti facevano a gomitate per parteciparvi, stelle del motorsport e stelle della vita quotidiana, come attori e cantanti famosi col pallino delle competizioni automobilistiche. Vogliamo parlare per caso di Paul Newman, James Dean, Steve McQueen, un tempo, e oggi Patrick Dempsey e James Glickenhause, solo per citarne alcuni. Insomma un carisma autentico garantito da piloti e personaggi che hanno reso indelebile il marchio delle competizioni di Endurance. Ma a Monza questo aspetto è stato ancor più ingigantito dalla presenza di un pubblico esageratamente competente, sportivamente leale e appassionato. L’applauso alla Toyota vincitrice della 6 Ore e al suo team, una volta tagliato il traguardo, è stato un qualcosa di estremamente emozionante, gratificante e appagante. Non si è levato un fischio, quasi a voler tributare ai protagonisti di questo exploit, avversari diretti della Ferrari padrona di Casa, tutta la riconoscenza per il risultato raggiunto. Uno spettacolo nello spettacolo. Grazie anche da parte nostra (Skysport) che abbiamo potuto raccontare questa splendida favola.