
LA FOTOGALLERY. Con il trionfo della notte contro Utah, Golden State è ad appena cinque successi dal superare il primato di 72 vittorie in stagione regolare, ottenuto dalla Chicago di MJ esattamente vent'anni fa. Abbiamo messo a confronto gli elementi chiave di queste due squadre, già entrate nel mito del basket: ne sono uscite parecchie coincidenze

72-10. E' questo il record di vittorie in stagione regolare Nba, datato 1996 e firmato dai Chicago Bulls, che sta scricchiolando sotto i colpi di Steph Curry e compagni. I Golden State Warriors, con ancora sette partite a disposizione (ma con due sfide agli Spurs in calendario) e un record attuale di 68-7 (nuovo primato per la franchigia raggiunto con la vittoria contro Utah), hanno tutte le carte in regola per batterlo o almeno eguagliarlo. Ecco, a confronto, queste due squadre leggendarie -
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Stephen Curry, Mvp dell'ultimo campionato, futuro Mvp di questa stagione (e chi, se no?), decisamente il miglior giocatore del globo. Immarcabile, sia dalla lunga distanza (45% da tre e record già siglato di triple complessive), che in penetrazione. Segna 30 punti a partita, aggiungendoci più di 6 assist e oltre 5 rimbalzi -
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Quei Chicago Bulls avevano a disposizione "Sua Maestà" Michael Jordan, semplicemente il migliore di sempre, che chiuse quel campionato a 30 punti di media. Esattamente come il suo successore, Curry... -
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Il secondo membro degli "Splash Brothers" di San Francisco è Klay Thompson. Dopo aver vinto la gara del tiro da 3 all'All Star Game, battendo proprio Curry, la guardia dei Warriors si è scatenata: attualmente viaggia a oltre 22 punti per allacciata di scarpa -
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Sono in molti a sostenere che senza Scottie Pippen, neanche un fenomeno come Jordan avrebbe potuto portare a casa 6 anelli. In effetti, il #33 era il completamento perfetto di MJ: difesa, capacità di rubare palloni, intelligenza cestistica e grande carattere -
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Insieme, Stephen Curry e Klay Thompson formano l'asse portante dei Golden State Warriors campioni in carica -
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Lo stesso si può dire, vent'anni prima, di Michael Jordan e Scottie Pippen, 6 titoli vinti insieme a Chicago tra il 1991 e il 1998 -
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Proseguiamo con i confronti. Draymond Green è cresciuto esponenzialmente in queste ultime due stagioni, diventando un giocatore all-around. Oltre ai punti (13 di media), sono i rimbalzi (10) e la grande difesa il marchio di fabbrica del prodotto di Michigan State -
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Dennis Rodman è stato il più istrionico giocatore nella storia della Nba, ma anche uno dei migliori rimbalzisti e difensori di sempre. Epici i suoi duelli con i pivot degli Anni '90, da Ewing a Shaq. Certo, ogni tanto perdeva le staffe... -
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Andrew Bogut è il pivot che garantisce fisicità sotto canestro, intimidazione e rimbalzi. L'australiano è alla sua quarta stagione con i Warriors -
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Alla stessa maniera, giocava Luc Longley per quei Chicago Bulls. Centro dalla buona tecnica e dal fisico importante, era chiamato a sfruttare i pochi palloni che gli venivano concessi. Un'altra coincidenza: anche Longley era australiano... -
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Andre Iguodala è il giocatore che esce dalla panchina dei Golden State Warriors per spezzare in due il ritmo del match. L'Mvp delle Finals 2015 lo fa con tutti i suoi mezzi a disposizione su entrambi i lati del campo: LeBron ne sa qualcosa... -
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Toni Kukoc è stato senza dubbio uno degli attaccanti puri con maggior talento nella storia della Nba. L'ala croata, uscendo dalla panca, era uno dei pochi eletti a poter inventare nella metà campo offensiva, con l'approvazione di "Re" Jordan -
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Leandro Barbosa regala dalla panchina sprazzi di energia e di talento brasiliano. La sua esperienza lo porterà a giocare molti minuti nei playoff -
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Dalla panchina di quei Bulls del 1996 usciva un certo Steve Kerr. Sì, lo stesso Kerr che attualmente guida i Warriors dalla panchina. Tiratore sublime da 3 punti, aveva la piena fiducia di Jordan, che non mancava di affidargli palloni pesanti -
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Un giocatore di cui si sente parlare poco, ma che riveste un ruolo fondamentale dei Warriors: Harrison Barnes. L'ala piccola uscita da North Carolina è uno di quelli che fa sempre la cosa giusta al momento giusto. Il suo lavoro nascosto, per le stelle della squadra, è fondamentale -
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In quella Chicago, il "lavoro sporco" era roba di Ron Harper. Il play era la mente di quella squadra, ma anche uno dei migliori difensori e un leader a cui, anche lo stesso Jordan, dava molto peso -
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La guida tecnica è firmata da Steve Kerr, tre titoli Nba con la maglia dei Bulls tra il 1996 e il 1998, che ha adottato un gioco rivoluzionario con i Golden State Warriors. Ogni dinastia, però, non può prescindere da un fenomeno sul parquet: Stephen Curry -
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La coppia formata da Michael Jordan e da Phil Jackson è stata una delle più vincenti e meglio assortite nella storia dello sport. Sembrava impossibile battere quel record, che dura da vent'anni, di 72 vittorie. Riusciranno i Warriors a farcela? Per avere la risposta, bisognerà attendere appena un paio di settimane -
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