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NBA, i risultati della notte: Lowry trascinante

NBA
Massimo stagionale a quota 41 per Kyle Lowry (Foto Getty)

La point guard di Toronto ne segna 20 dei suoi 41 nell'ultimo quarto, firmando la vittoria sui Lakers. C.J. McCollum realizza il massimo in carriera con 43 punti nella vittoria su Minnesota. Detroit rimonta e vince contro gli incerottati Miami Heat, Indiana batte facilmente Orlando

Los Angeles Lakers-Toronto Raptors 114-123 (Tabellino) — Dopo due sconfitte consecutive, Kyle Lowry non avrebbe permesso un’ulteriore battuta d’arresto ai suoi Raptors. Il suo massimo stagionale da 41 punti viene costruito soprattutto nell’ultimo quarto, con la point guard di Toronto che ne segna 20 con 5/6 dal campo, 3/3 dall’arco e 7/7 ai liberi con 4 assist e nessuna palla persa. Il suo “partner in crime” DeMar DeRozan ne ha messi 31 davanti al suo pubblico di casa, vincendo la sfida tra ex alunni di USC contro Nick Young, che ha segnato 26 punti con 7 triple (fanno 36 nelle ultime otto partite per lui, record di franchigia). In casa Lakers il grande protagonista è stato D’Angelo Russell, che ha provato a contrastare Lowry segnando 14 dei suoi 28 nell’ultimo quarto riducendo lo svantaggio da 19 a 6, ma i 38 punti nella frazione dei Raptors si sono rivelati insormontabili, anche perché al di là delle due guardie titolari i Lakers hanno segnato 60 punti complessivi con 20/60 al tiro. I gialloviola hanno perso 15 delle ultime 17, di cui le ultime tre in fila dopo aver vinto a Natale.

Minnesota Timberwolves-Portland Trail Blazers 89-95 (Tabellino) — Con Damian Lillard ai box per la quarta partita in fila, è ancora una volta C.J. McCollum a caricarsi in spalla i Blazers firmando la miglior prestazione della carriera: 43 punti con 16/25 al tiro e una tripla da 9 metri a 2:30 dalla fine che ha deciso la gara. I suoi 15 punti nel terzo quarto hanno ribaltato la gara, che aveva visto i T’Wolves toccare anche il +12 nel primo tempo, la 20^ volta in 34 partite che i ragazzi di coach Thibodeau riescono ad andare in doppia cifra di vantaggio. Solo che il record in queste partite è di 9 vittorie e 11 sconfitte, e ancora una volta Minnesota ha dilapidato il vantaggio e perso nel finale, complici le serate difficili vissute da Karl-Anthony Towns (11 punti e 3/15 al tiro) e Zach LaVine (13 con 5/12) che non hanno supportato a dovere un Andrew Wiggins da 24 e 10/20 dal campo. Una vittoria esterna importante per Portland, che rimane attaccata alla corsa all’ottavo posto nonostante le sole 3 vittorie nelle ultime 14 partite.

Miami Heat-Detroit Pistons 98-107 (Tabellino) — Senza un quintetto di titolari come Dragic, Waiters, Winslow, McRoberts e Whiteside, era inevitabile che i Miami Heat a un certo punto crollassero. Dopo aver chiuso il primo tempo sul -8, i Pistons hanno approfittato delle assenze di Miami per vincere il secondo tempo 49-32, prendendo il largo sul finire del terzo quarto grazie a un parziale di 27-8. Reggie Jackson (27), Andre Drummond (25+18) e Kentavious Caldwell-Pope (23 con 4/7 dall’arco) hanno regalato a Stan Van Gundy la prima vittoria stagionale dopo essere stati sotto all’intervallo (0-17 fino a oggi), a cui si sono aggiunti i 17 dalla panchina di Tobias Harris, mentre dall’altra parte i cinque giocatori in doppia cifra guidati da James Johnson (20) non hanno potuto impedire la quinta sconfitta in fila per i Miami Heat.

Indiana Pacers-Orlando Magic 117-104 (Tabellino) — Vittoria senza grossi patemi per gli Indiana Pacers, che costruiscono un vantaggio in doppia cifra sul finire del primo quarto e lo gestiscono per il resto della partita. I Magic vengono tenuti sotto il 44% al tiro e il 27% da tre dalla difesa dei Pacers, mentre in attacco non hanno una soluzione per Myles Turner, che chiude con una doppia doppia da 23+12, 14^ partita consecutiva in doppia cifra. Indiana è alla seconda vittoria consecutiva dopo lo sfogo di Paul George, che alla quarta sconfitta in fila di settimana scorsa aveva rivelato di non divertirsi minimamente. “In questo momento mi sto divertendo” ha detto PG13 dopo la vittoria con i Magic. “Abbiamo superato il periodo in cui dovevamo capire cosa dovevamo fare. Ora lo stiamo sostenendo e sappiamo a che livello dobbiamo giocare per vincere”.