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NBA, i risultati della notte: Rockets e Cavs ok

NBA
Giannis Antetokounmpo al ferro realizza due dei suoi 26 punti di serata, mettendo a referto la solita prestazione all-around che regala ai suoi il successo contro i Thunder (Foto Getty)

La terza tripla doppia consecutiva di James Harden regala ai Rockets il 16° successo nelle ultime 18 giocate contro gli Washington Wizards. I Cleveland Cavaliers battono in rimonta i New Orleans Pelicans grazie ai 26 punti e 7 rimbalzi di LeBron James. I Bucks vincono in volata contro i Thunder grazie ai 26-10-5 di Giannis Antetokounmpo

Cleveland Cavaliers-New Orleans Pelicans 90-82 - Gli infortuni e gli acciacchi non fermano la corsa dei Cleveland Cavaliers, che contro i Pelicans portano a casa il 13° successo nelle ultime 15 gare giocare (13/13 se si considerano quelle in cui ha giocato LeBron James). Con J.R. Smith ancora fuori per un bel po’ e Kyrie Irving costretto a saltare il secondo match consecutivo, i Cavs a metà terzo quarto si ritrovano sul meno dieci, abbattuti dai colpi di un Anthony Davis da 20 punti e 17 rimbalzi e di un Buddy Hield da 4/6 dall’arco. “Non ci sono scuse, non importa quello che sta succedendo agli altri – commenta un ecumenico e influenzato LeBron James a fine gara -. Quando un giocatore sente chiamare il proprio numero dal coach deve farsi trovare pronto”. A ricucire lo strappo infatti ci hanno pensato prima "gli altri" (nel parziale che ha riportato avanti i Cavs,è arrivata anche la tripla numero mille in carriera di Richard Jefferson) e poi si è messo a lavoro il numero 23, che in meno di due minuti ha piazzato sei punti consecutivi e la stoppata nello strappo firmato Cleveland che ha deciso il match. Alla sirena per James sono 26 punti, 7 rimbalzi e 6 assist, decisivi assieme alle quattro triple di Channing Frye, unico a trovare il canestro dalla distanza con continuità in una serata da 19% dall’arco per Cleveland.

Brooklyn Nets-Utah Jazz 89-101 – Nella sera del ritorno dell'ex Joe Johnson al Barclays Center, gli Utah Jazz vincono la quarta partita consecutiva conquistando il quarto posto in solitaria a Ovest trascinati dai 30 punti di Gordon Hayward e dalla doppia doppia da 15+16 di Rudy Gobert. A fare la differenza il parziale messo a referto dagli ospiti nel quarto periodo: un 31-19 che ha scavato il solco dopo l’assoluta parità dei primi 36 minuti. “In molti quando pensano di dover fare un parziale, ragionano subito in termini di attacco – le parole di coach Snyder a fine match -; per noi invece passa tutto dalla qualità della nostra difesa. Con quella possiamo fare tutto”. Mai parole furono più vere, in un match chiuso dai Nets tirando 7/20 dal campo negli ultimi 12 minuti. Brooklyn con il suo 8-25 di record si conferma così la peggior squadra NBA.

New York Knicks-Orlando Magic 103-115 - Se la difesa è la forza di Utah, non si può di certo dire lo stesso dei New York Knicks, incapaci di contenere il non scintillante attacco dei Magic: dopo i 69 punti concessi nel primo tempo agli scatenati Houston Rockets, Melo e compagni ne lasciano segnare 67 in 24 minuti al 26° attacco NBA per Offensive Rating (101.2). Un gap che i padroni di casa, nonostante i cinque giocatori in doppia cifra, non sono più riusciti a colmare nella seconda metà di gara. Per New York, ancora senza Kristaps Porzingis a causa di un problema al tendine di Achille, è la quinta sconfitta in fila, la striscia più lunga in NBA al parì dei Miami Heat. “Non penso che i nostri ragazzi non ci stiano provando in difesa, forse proprio non ne siamo capaci”, tuona un amareggiato Jeff Hornacek, leggendo un referto in cui ben tre giocatori dei Magic chiudono oltre quota 20 punti, concedendo il 48.4% dall’arco. Una tendenza a cui occorre mettere la parola fine, come sulla striscia di sconfitte.

Houston Rockets-Washington Wizards 101-91 - Più quindici nel primo quarto, dominio per oltre 30 minuti di partita e Rockets che a fatica superano i 100 punti realizzati. Dovrebbe essere la ricetta perfetta per portare a casa un successo dal Toyota Center, ma la squadra di coach Mike D’Antoni è diventata così tanto affidabile da non scomporsi neanche quando si fa più fatica del solito. A rimettere le cose a posto in una serata da 43% dal campo (non molto peggio del 43.7% degli Wizards) ci pensano le triple di Eric Gordon (6/12 per 31 punti, sempre più leader NBA con le sue 136 bombe mandate a bersaglio) e la tripla doppia di Harden; la terza consecutiva, giusto per chiudere il cerchio con il numero perfetto. I texani vincono così la 16^ partita delle ultime 18 giocate, una cavalcata che li porta a essere sempre più terzi a Ovest e vicini ai San Antonio Spurs. Washington resta a ridosso di Bulls e Pacers nel calderone della Eastern Conference a risosso delle posizioni playoff.

Milwaukee Bucks-Oklahoma City Thunder 98-94 - Tony Snell non mette a referto neanche un punto, ma piazza di gran lunga la giocata più importante nel match vinto contro i Thunder. Nel finale in volata al numero 21 tocca il mestiere più infausto al momento sul pianeta Terra: marcare a uomo in uno-contro-uno Russell Westbrook lanciato a tutta velocità al ferro. Snell grazie al fisico da androide però, riesce a toccare quanto basta la palla al numero zero, facendogli perdere il controllo del palleggio e costringendolo alla palla persa oltre la linea di fondo. Un successo (quello di Snell e dei Bucks), arrivato ancora una volta grazie alle prodezze di Giannis Antetokounmpo (da vedere e rivedere l’assist sul 94-94 a 50 secondi dalla fine), che chiude con i 26-10-5 di ordinanza; uno dei cinque giocatori di Milwaukee in doppia cifra. Per Westbrook niente tripla doppia (30-7-6) e settimo posto nella griglia playoff a Ovest, per una squadra apparsa affaticata come il suo playmaker.

Los Angeles Clippers - Phoenix Suns 109-98 - I Clippers risollevano la testa e ritrovano il successo contro i disastrati Phoenix Suns di questa stagione, interrompendo la preoccupante striscia di sei sconfitte consecutive. Griffin e Paul ancora non si vedono sul parquet, ma ai losangelini bastano i 22 di J.J. Redick per avere la meglio della squadra dell'Arizona. Una vittoria che sul finire della terza frazione sembrava ormai certa e che la rimonta dei Suns invece aveva rimesso in discussione: necessario a quel punto l'intervento del solito Redick, pronto a rimettere con i suoi canestri la giusta distanza tra le squadre. Per i Clippers è un successo che vale il quinto posto, il primo sigillo del 2017: "Anno nuovo vita nuova" è la speranza di coach Rivers e di tutta la franchigia di Los Angeles.