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NBA, LeBron James: "Pop miglior coach di sempre"

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Gregg_Popovich_e_LeBron_James

A due giorni dalla sfida tra Cleveland Cavaliers e San Antonio Spurs, LeBron James non nasconde la sua ammirazione per Popovich, definendolo il miglior allenatore di sempre

Tra meno di 48 ore i Cleveland Cavaliers affronteranno i San Antonio Spurs, in quella che sarà la sfida più interessante del weekend NBA (dalle 2.30 di domenica notte in diretta su Sky Sport 2), il 24° incrocio nella sola regular season tra LeBron James e coach Gregg Popovich, tre volte avversari nelle Finals NBA e fonte l’un l’altro di continua ammirazione e rispetto reciproco. Uno sprone quasi involontario alla crescita stessa del numero 23 dei Cavs, costretto a rivedere il suo gioco dopo che la difesa degli Spurs durante le finali del 2007 lo costrinse a fare i conti con le sue mediocri percentuali al tiro. Altro LeBron e soprattutto altra squadra quella affrontata da San Antonio nel 2013, alla guida di quei Miami Heat unici in grado di battere in finale i texani. Una bruciante sconfitta con cui dovettero convivere 12 mesi anche i nero argento, prima di prendersi con gli interessi la rivincita l’anno dopo.

“Il più grande di tutti i tempi” - Sfide che hanno segnato la storia dell’ultimo decennio NBA, per questo non sorprendono le parole di profondo rispetto e ammirazione rilasciate da LeBron James in vista del prossimo match alla Quicken Loans Arena: “Penso che Popovich sia il miglior allenatore di tutti i tempi” ammette convinto il Re. “Ti costringe ad aguzzare l’ingegno, a essere al 100% mentalmente e fisicamente. Loro riescono sempre a eseguire il loro piano partita e tu sei costretto ogni volta ad adattarti e a trovare le contromisure”. Le loro strade si sono incrociate per la prima volta già nel 2004, quando un giovanissimo James prese parte alla spedizione olimpica terminata con il bronzo ad Atene alla cui guida c'era anche il coach dei San Antonio Spurs: "Popovich è riuscito a far crescere e cambiare la propria impostazione seguendo le modifiche del gioco, passando dal dare sempre la palla dentro ai lunghi al cavalcare il più spesso possibile il pick&roll o il tiro da tre. È sempre stato in grado di cambiare e di mantenersi al vertice - chiosa il numero 23-, è una cosa che non mi riesco a spiegare".