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NBA, i risultati della notte: vincono i Cavs

NBA

I Cavaliers vincono senza troppi problemi in casa contro Phoenix grazie ai soliti Iriving e James. Dallas perde sul parquet di Miami, travolta dai 32 punti di Goran Dragic. Gli Wizards battono a domicilio i Knicks nonostante il finale contestato. Minnesota vince in rimonta nel finale a Los Angeles contro i Clippers

Cleveland Cavaliers-Phoenix Suns 118-103 - Una partita vinta senza troppo affanno dai Cleveland Cavaliers quella contro i Phoenix Suns, arrivati alla Quicken Loans Arena senza troppe pretese e con il destino segnato già sul finire del primo quarto, quando i padroni di casa hanno scollinato oltre la doppia cifra di vantaggio. Da lì in poi è stato tutto in discesa per la squadra dell’Ohio, che gioisce per le prime tre triple in maglia Cavs tra le mura amiche realizzate da Kyle Korver, davanti agli occhi anche di J.R. Smith, presente a bordocampo e ancora convalescente. L’ex giocatore degli Hawks sfiora soltanto i 10 punti, ma sono ben cinque quelli a chiudere in doppia cifra trascinati dal solito duo di All Star: alla sirena finale sono 26 punti per Kyrie Irving, che diventa così l’ottavo miglior marcatore di sempre nella storia dei Cavs; tripla doppia sfiorata invece per LeBron James: 21 punti, 15 assist e 9 rimbalzi. 

Miami Heat-Dallas Mavericks 99-95 - “Sembrava una partita come i vecchi tempi”: questo il commento a fine gara di Erik Spoelstra, compiaciuto dell’inattesa quanto piacevole battaglia vinta dai suoi Miami Heat contro i Dallas Mavericks. Le due franchigie non sono di certo quelle che non più di sei anni fa si affrontavano durante le Finals NBA, ma la grinta e la voglia dimostrate non possono che far felice il coach degli Heat, il quale sorride soprattutto per la fantastica prestazione di Goran Dragic, protagonista del match con i suoi 32 punti e 6 rimbalzi, tirando 11/15 dal campo, 4/4 dalla lunga distanza e paradossalmente male ai liberi (6/10). Dall’altra parte a guidare i texani ci pensa neanche a dirlo Dirk Nowitzki, leader con 19 punti di una squadra che manda in doppia cifra cinque giocatori. È un successo che conta davvero poco per entrambe a livello di classifica, ma nutrire l'orgoglio non può che fare bene a Miami.

New York Knicks-Washington Wizards 110-113 - Nel discusso finale di gara tra Knicks e Wizards, l'unica certezza è John Wall, protagonista indiscusso del match con i suoi 29 punti e 13 assist, decisivo soprattutto con il canestro nel finale che sigilla il risultato in favore dei capitolini, avanti anche in doppia cifra nel quarto periodo e rimontati furiosamente nel finale da New York a cui resta l'orgoglio e poco altro. La presenza dell'assistente allenatore di Washington troppo vicina a Courtney Lee al momento del tiro del possibile pareggio negli ultimi secondi di gara è soltanto un appiglio a cui aggrapparsi, provando a non cadere nella profonda fossa che i newyorchesi si sono scavati con le loro mani. 34 punti di Melo, 20 di Rose e 15 di Porzingis non bastano; il numero che pesa di più però è 25, come i punti segnati nel solo secondo quarto da Carmelo Anthony (record di franchigia per un giocatore dei Knicks) e soprattutto come le sconfitte stagionali già raccolte a questo punto della stagione dalla franchigia newyorchese.

Los Angeles Clippers-Minnesota Timberwolves 101- 104 - I Clippers, costretti a fare i conti con l'assenza di Chris Paul causa infortunio, perdono in casa regalando ai Minnesota Timberwolves un raro quanto importante successo in rimonta. Alla sirena finale sono 37 punti per Karl-Anthony Towns, conditi con 12 rimbalzi, 5 assist e il canestro del sorpasso sul 102-101 nell'ultimo minuto di gioco. Già, perché i losangelini fanno gara di testa per oltre due quarti, affidandosi ai 29 e 16 rimbalzi di DeAndre Jordan e ai 20 punti di Austin Rivers, senza permettere agli ospiti di rientrare fino agli ultimi minuti di gioco. Alla fine è uno sforzo inutile ai fini del risultato che premia i ragazzi di coach Thibodeau, non troppo lontani in classifica da quell'ottavo posta a Ovest che vorrebbe dire playoff.