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NBA, Kawhi Leonard al massimo, Cavs battuti in OT

NBA
18 dei 41 punti di serata di Kawhi Leonard sono arrivati tra ultimo quarto e overtime (Foto Getty)

La stella dei San Antonio Spurs segna 41 punti, suo massimo in carriera, e vince al supplementare sul campo dei Cleveland Cavaliers. Non bastano i 29 a testa di LeBron James e Kyrie Irving

Elton John negli anni ’80 cantava che “Saturday Night’s Alright for Fighting”, ma adattandola alla NBA si potrebbe dire che “Saturday Night’s Alright for Ballin’”: nel primo di nove sabati sera consecutivi con partite di cartello, i Cleveland Cavaliers e i San Antonio Spurs danno vita a una grande gara, giocata bene da entrambe le squadre e combattuta fino alla fine, con 15 avvicendamenti alla guida nel punteggio e ben 13 pareggi, tra cui quello che alla sirena dell’ultimo quarto manda le squadre al supplementare. Alla fine a vincerla sono gli Spurs, che colgono il 18° successo stagionale in trasferta nonostante le assenze di Tony Parker e Pau Gasol, sostituiti in quintetto da Dejounte Murray e David Lee. Per farlo ringraziano il massimo in carriera di Kawhi Leonard, che segna 18 dei suoi 41 punti tra ultimo quarto e overtime, facendo registrare la sesta partita in fila oltre quota 30 — il massimo da parte di un giocatore di San Antonio dal 1986, quando ci riuscì Mike Mitchell. Dall’altra parte LeBron James e Kyrie Irving chiudono con 29 a testa con eccellenti percentuali (11/16 il primo, 13/22 il secondo combinando per 16 dei 25 assist di squadra), ma il 12/22 ai tiri liberi di tutti i Cavs si rivela fatale in una partita così combattuta.

Partenza forte, riserve in difficoltà — Per la 15^ volta in stagione i campioni in carica riescono a costruire un vantaggio in doppia cifra nel primo quarto (unici a riuscirci nella NBA), chiudendo i primi dodici minuti sul +11 con sette giocatori diversi a referto e tenendo gli Spurs a soli 22 punti segnati. All’inizio del secondo quarto però le riserve di San Antonio prendono il sopravvento, costruendo un parziale di 17-2 grazie a 7 punti di Patty Mills e andando avanti anche di sette a metà secondo quarto, prima che due triple di Kyle Korver ricucissero lo svantaggio, mandando poi i Cavs avanti di uno all’intervallo con un canestro di Kevin Love. Dopo un terzo quarto equilibrato chiuso da 5 punti in 33 secondi dei Cavs per prendere un +5 di vantaggio (Cleveland in questa stagione aveva vinto tutte le precedenti 26 partite in cui aveva cominciato l’ultimo quarto avanti nel punteggio), sono state ancora una volta le riserve degli Spurs insieme a Kawhi Leonard (12 punti nel quarto) a propiziare un vantaggio di +9 a cinque minuti dalla fine che sembrava aver deciso la partita in favore degli ospiti, capaci di tenere i compagni di James a 3/16 dal campo.

Finale concitato — Sotto di 6 punti a 2:46 dalla fine, è stato proprio LeBron a mettersi in proprio e pareggiare la sfida, prima mandando a segno tre tiri liberi e poi colpendo da distanza siderale a 34 secondi dalla fine, con la difesa dei Cavs in grado di tenere l’attacco degli Spurs a quattro errori al tiro consecutivi, tra cui il tiro sbagliato da Leonard ottimamente contestato da James a 13 secondi dalla fine. La successiva tripla in precario equilibrio tentata dal Re per vincerla ha però sbattuto sul ferro, lasciando spazio a un supplementare in cui Kyrie Irving si è preso carico dell’attacco (tutti suoi gli 8 punti dell’overtime con 4/7 al tiro, 0/5 per i suoi compagni) ma in cui i Cavs hanno segnato solamente un canestro negli ultimi 2:12, andando sotto di 3 e perdendo un pallone sanguinosissimo per una mancata esecuzione dopo una rimessa a 24 secondi dalla fine, causando la settima palla persa di serata di King James che ha incenerito con lo sguardo Tristan Thompson e Irving, colpevoli di non aver eseguito lo schema “Punch Snap Hammer” coi tempi giusti. Dopo una palla a due forzata da LeBron ma recuperata da Kawhi Leonard per gli ultimi due punti di serata in schiacciata, i Cavs hanno avuto un’ultima occasione per pareggiare (cortesia di due liberi sbagliati da LaMarcus Aldridge, comunque secondo miglior marcatore di squadra con 16 e 12 rimbalzi), ma la tripla di Kevin Love si è spenta sul ferro.

Bestia nera — In carriera LeBron James ha un record di 18 vittorie e 22 sconfitte tra regular season e playoff contro i San Antonio Spurs, in assoluto il peggiore contro qualsiasi avversario. Nel post-partita però la sua testa è rimasta ancora su quell’ultima palla persa: “Abbiamo fatto un casino in quell’azione. T-Lue l’aveva disegnata bene e noi come gruppo non l’abbiamo eseguita nel modo giusto. Dobbiamo essere in grado di farlo. Abbiamo fatto un timeout. Ci siamo seduti. Avevamo costruito la nostra occasione. Stiamo cercando di vincere un titolo come squadra, non possiamo passare dal timeout al campo e dimenticarci cosa dobbiamo fare. È molto semplice”. “Grande partita, avrebbe potuto vincere chiunque” il commento invece di coach Popovich dopo la gara. “Tutto si è risolto nel segnare i tiri che erano stati costruiti: alla fine dei regolamentari noi ne abbiamo avuti alcuni che non sono entrati, nel supplementare la stessa cosa è successa a loro. Succede”. Così come succede che con questa vittoria gli Spurs siano 4-0 sui campi di Cavaliers, Warriors e Rockets: gli avversari dei nero-argento sono avvisati, anche quest'anno bisognerà fare i conti con loro.