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NBA, i risultati della notte: Thomas ne segna 41

NBA

Isaiah Thomas trascina Boston al quarto successo consecutivo con 24 punti nel solo quarto periodo. Trentotto e massimo in carriera per Mike Conley nel facile successo dei Grizzlies in casa dei Suns. A Minnesota serve un overtime per battere i Magic. Miami non si ferma, batte i Nets e conquista l'ottava vittoria consecutiva

Boston Celtics-Detroit Pistons 113-109 – I Boston Celtics vincono la quarta partita consecutiva e consolidano il loro secondo posto, conquistato ieri da spettatori dopo la sconfitta a sorpresa casalinga dei Raptors contro i Magic. Il protagonista del match è ancora una volta Isaiah Thomas, autore di una prestazione da incorniciare e decisivo come suo solito nel finale. I padroni di casa infatti dilapidano la doppia cifra di vantaggio in meno di un quarto, ritrovandosi 88-88 a 7 minuti esatti dalla fine. Da lì in poi inizia lo show di Thomas che batte da solo i Pistons 22-19 nell’ultima metà di quarto, chiudendo la gara a quota 41 e mandando in archivio un mese di gennaio perfetto. Mettiamo in ordine le cifre. Il numero 4 segna 24 punti nel solo quarto periodo, firmando gli ultimi 22 realizzati da Boston tirando 6/6 dal campo e 9/9 ai liberi nella frazione decisiva. Il piccolo grande playmaker chiude così il mese con 32.9 punti di media, la quarta migliore nella storia dei Celtics alle spalle di Paul Pierce e Larry Bird (2 volte), ritoccando a rialzo la media dei punti realizzati nel quarto quarto (10.3) e raggiungendo quota 32 alla voce “partite in fila con almeno 20 punti”. Tutto questo dopo aver vinto a Dicembre il premio di miglior giocatore del mese. Back-to-back?

Minnesota Timberwolves-Orlando Magic 111-105 OT – “In questo match non eravamo certo al 100%, ma siamo riusciti a portare a casa lo stesso la vittoria. Questo è quello che ci permetterà di provare a rincorrere i playoff fino al termine della regular season”. Ricky Rubio pronuncia la parola che a inizio stagione era di certo un obiettivo, ma che dopo le difficoltà iniziali era diventata un tabù. La decima posizione a Ovest in coabitazione e le tre partite di distanza dai Nuggets, fanno ben sperare i ragazzi di coach Tom Thibodeau, bravi a raccattare con le unghie una vittoria che non bisognava farsi sfuggire. C’è voluto un super Andrew Wiggins da 27 punti, un tempo supplementare e soprattutto un ispirato Rubio da tre punti che ha chiuso il match con 6/9 dall’arco, realizzando metà del bottino di squadra dalla lunga distanza. “Ha sempre avuto delle basse percentuali, ma questo significa che si può restare lì fermi a guardarlo tirare - commenta un amareggiato coach Frank Vogel -, avremmo dovuto marcarlo”. Un monito evidentemente arrivato troppo tardi.

Philadelphia 76ers-Sacramento Kings 122-119 – Sixers e Kings scendono finalmente in campo dopo il rinvio dello scorso 30 novembre dovuto alla presenza di ghiaccio sul parquet. Tutti, tranne Joel Embiid, rimasto ai box sempre a scopo precauzionale a causa del ginocchio dolorante. DeMarcus Cousins invece c’è, e si vede sin dal primo quarto, chiuso con 18 punti e con gli ospiti avanti abbondantemente oltre la doppia cifra di vantaggio. Philadelphia però è in un mese di grazia e nonostante l’assenza del rookie dell’anno, ritorna in corsa grazie ai 23 punti di Covington, i 17 di Saric e agli altri cinque giocatori che chiudono in doppia cifra. A Cousins allora tocca fare gli straordinari anche nel quarto periodo in una partita da 46 punti, 15 rimbalzi e 5 assist. Sei invece sono i falli che commette poche decine di secondi prima della sirena finale. Il possesso decisivo, quello del possibile pareggio, non passa quindi per forza di cose dalle sue mani, ma da quelle di Arron Afflalo, che contro Cleveland ha segnato la tripla della staffa. Stavolta però si ferma solo sul primo ferro, consegnando ai Sixers la decima vittoria nel solo mese di gennaio; le stesse che Philadelphia aveva raccolto in tutta la passata regular season.

Miami Heat-Brooklyn Nets 104-96 – Miami non arresta la sua corsa, batte anche i Brooklyn Nets e conquista così l’ottavo successo consecutivo; un filotto inaspettato viste le sensazioni che avevano lasciato le prime 40 gare di regular season. “Non guardiamo alla classifica, restiamo soltanto concentrati su noi stessi”, commenta Erik Spoelstra, che viste le quattro partite di distanza dalla zona playoff un pensierino lo avrà pur fatto. “Dobbiamo continuare a essere affamati e concentrati. A migliorarci giorno dopo giorno, divertendoci nel fare il nostro lavoro” catechizza invece un sempre più inspirato Dion Waiter che ha chiuso il match con 19 punti. Uno in meno rispetto a Goran Dragic, miglior realizzatore dei suoi. Per Brooklyn invece il baratro sembra non finire mai, sprofondati sempre più all’ultimo posto e incapaci di invertire la rotta o di spezzare semplicemente l’impressionante filotto di sconfitte. Sono 22 nelle ultime 24 gare giocate, e il conto sembra ancora doversi aggiornare. 

Phoenix Suns-Memphis Grizzlies 96-115 – Alla corsa per il titolo di “stagione più inutile della lega”, assieme agli sconfitti Magic, si iscrivono di certo i Phoenix Suns, sempre più invischiati con i Lakers nella battaglia per l’ultimo posto a Ovest e che sul campo non lasciano intravedere grossi spiragli di miglioramento nel breve periodo. Quando poi ci si ritrova a giocare contro i pratici Memphis Grizzlies, tutto diventa più complicato, tanto da rendere un puro esercizio di stile il secondo tempo di un match in cui in realtà non c’è stata mai partita. Mike Conley ne approfitta allora per segnare 38 punti e ritoccare il suo massimo in carriera (fermo precedentemente a 36), così come Zach Randolph che vola per ben due volte al ferro a inchiodare la schiacciata; mai in tutta la sua carriera aveva dato prova nella stessa partita per due volte della sua esplosività. I Grizzlies agganciano così i Thunder al sesto posto, sempre più a ridosso del quarto occupato dai Clippers.