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NBA i risultati della notte: Thomas e Harden super

NBA
"The King in the Fourth", Isaiah Thomas: 17 dei suoi 38 punti sono arrivati nell'ultimo quarto (Foto Getty)

Il solito, eccellente ultimo quarto di Isaiah Thomas da 38 punti regala la vittoria numero 3.253 ai Boston Celtics, superando proprio i Lakers nella classifica ogni epoca. Harden con 42 punti supera Chicago al supplementare. Phoenix vince con il buzzer-beater di Devin Booker, Yogi Ferrell decide il successo di Dallas a Portland

Boston Celtics-Los Angeles Lakers 113-107 — Nella partita in cui ci si giocava lo scettro di leader ogni epoca per vittorie, sono i Celtics a completare il sorpasso sui Lakers a quota 3.253 (è la prima volta dal 2001 che i Lakers non detengono questo record da soli o con un’altra squadra). Il protagonista, ovviamente, non può che essere Isaiah Thomas, che si tiene da parte 17 dei suoi 38 punti di serata per il solito, esplosivo ultimo quarto, regalando a Boston la sesta vittoria consecutiva e, complice la sconfitta di Toronto, a Brad Stevens un viaggio all’All-Star Game, dove sederà in panchina per la Eastern Conference. Per Thomas è la 34^ partita in fila sopra 20 punti (a sei dal record di John Havlicek in maglia bianco-verde) e la quarta sopra i 35, il primo a riuscirci dal 2001 quando li registrò Paul Pierce, che domani sera giocherà per l’ultima volta al TD Garden. Ai Lakers, invece, non sono bastati i 21 di Lou Williams e il massimo in carriera pareggiato di Larry Nance (18+11) a cui si è aggiunta un’altra buona prova di D’Angelo Russell (20 punti, 6 rimbalzi e 6 assist), ma dopo essere stati sotto anche di 16 punti nel secondo tempo non sono mai riusciti a riportarsi a meno di sei lunghezze.

Houston Rockets-Chicago Bulls 121-117 OT — Nella serata in cui i Rockets celebrano Yao Ming ritirandone la maglia numero 11, James Harden non riesce a regalargli una tripla doppia ma di sicuro intrattiene tutti con un’altra prestazione mostruosa da 42 punti (grazie ai quali supera lo stesso Yao al sesto , 12 rimbalzi e 9 assist. Ai Rockets serve però un supplementare per avere la meglio sui Bulls, che pur privi di Jimmy Butler (della cui assenza i compagni erano all’oscuro, Wade ha detto di averlo scoperto tramite Twitter) danno battaglia fino alla fine grazie al massimo stagionale di Michael Carter-Williams, autore di 23 punti con 9 rimbalzi e 6 assist. Nel supplementare però gli viene fischiato un controverso sesto fallo e Harden ha via libera per segnare sopra Paul Zipster il canestro del sorpasso a 36 secondi dalla fine per raggiungere quota 40 per la seconda serata consecutiva, confermando l’impressionante statistica di Houston, che nelle seconde serate di un back-to-back ha perso solamente una volta a fronte di 12 vittorie.

Orlando Magic-Toronto Raptors 102-94 — Nelle ultime sette partite, i Magic hanno vinto solamente due volte. Sfortunatamente per Toronto entrambe sono state proprio contro i Raptors, che ancora privi di DeMar DeRozan hanno perso l’ottava gara nelle ultime dieci, scivolando al quarto posto nella Eastern Conference. Una sconfitta inevitabile se l’altra stella dei canadesi, Kyle Lowry, vive una brutta serata da 5/20 al tiro per 18 punti, e un altro membro chiave della squadra come Patrick Patterson deve uscire dopo soli sei minuti per una contusione al ginocchio. Per i padroni di casa è stato il terzo quarto da 21-12 a fare la differenza, con Nikola Vucevic a prendersi cura dell’attacco (14 dei suoi 18 punti nel parziale) aiutato dai 20+12 di Serge Ibaka e i 20 di Evan Fournier, e il resto della squadra a tenere i Raptors sotto il 40% al tiro.

Brooklyn Nets-Indiana Pacers 97-106 — Sono i soliti noti, Paul George e Jeff Teague, con 24 punti a testa a decidere la quinta vittoria consecutiva dei Pacers sul campo dei Brooklyn Nets, che al contrario hanno perso 19 delle ultime 20 partite. Un successo arrivato solo nel finale di gara, dopo che i Nets avevano messo la testa avanti a poco più di otto minuti dalla fine ma subendo un parziale di 23-12 per chiudere la partita, che vale l’undicesima sconfitta in casa consecutiva nonostante i 23 punti di Brook Lopez, i 18 di Sean Kilpatrick e i 15 di Joe Harris.

Detroit Pistons-Minnesota Timberwolves 116-108 — Le tre stelle dei T’Wolves toccano tutte sopra quota 20 — Towns 24, Wiggins 21 e LaVine 20 — ma i protagonisti sono Marcus Morris e Jon Leuer, che firmano i loro massimi in carriera rispettivamente da 36 e da 24 punti con 9/16 combinato dall’arco (il resto della squadra ha tirato 2/10). Una battuta d’arresto per Minnesota, che dopo aver vinto 8 delle precedenti undici ha perso le ultime due in trasferta, ma si appresta ora a una striscia di sei partite casalinghe consecutive per provare a rimettersi in corsa per l’ottavo posto a ovest. Un ottavo posto conquistato invece a Est dai Pistons, appaiati ora agli Charlotte Hornets con lo stesso record (23-27).

Denver Nuggets-Milwaukee Bucks 121-117 — Mancava da tre partite, è tornato con il botto: stiamo parlando di Nikola Jokic, la cui prima tripla doppia di carriera (20 punti, 13 rimbalzi e 11 assist) permette a Denver di superare l’assenza di Danilo Gallinari e tornare al successo dopo due sconfitte. Il pallone della partita, rigorosamente firmato da tutti i suoi compagni, faceva bella mostra di sé nel post-partita nelle mani del giovane serbo, sempre più giocatore su cui Denver sembra voler puntare per il futuro (mentre coach Malone deve andare davanti ai giornalisti per negare espressamente le voci di cessione per Emmanuel Mudiay e Wilson Chandler). È proprio Chandler — 23 punti con solo 5/14 dal campo (ma 13/17 dalla lunetta) — a chiudere come miglior marcatore di serata per i Nuggets, che hanno anche 18 punti dalla panchina dal rookie Jamal Murray. La rimonta da -22 di Milwuakee è guidata dai 27 con 11 rimbalzi di Jabari Parker e dai 23 con 9/13 al tiro di Giannis Antetokounmpo, ma non è sufficiente a evitare la decima sconfitta nelle ultime undici gare, la cui unica consolazione è il debutto stagionale atteso per mercoledì a Miami di Khris Middleton, di rientro dall’infortunio. 

Sacramento Kings-Phoenix Suns 103-105 — C’è voluto un canestro di tabella sulla sirena per dare ai Suns la prima vittoria nelle ultime sei gare, e a firmarlo non poteva che essere Devin Booker, in gran spolvero per tutta la serata, chiusa con 33 punti e 4/8 dall’arco. Le prodezze del giovane talento da Kentucky — per la 15^ volta consecutiva a quota 20 o più punti, l’unico insieme a LeBron James a poter contare una striscia del genere prima di compiere 21 anni — hanno così reso inutile la seconda tripla doppia stagionale di DeMarcus Cousins: per lui infatti 22 punti, 12 rimbalzi e 12 assist, la sesta in carriera. Sacramento perde la 14^ gara in casa su un totale di 22 disputate, anche per via della mano calda dall’arco dei tiratori di Phoenix (41.4% da tre), che registra i 21 punti di T.J. Warren e i 20 di Eric Bledsoe.

Portland Trail Blazers-Dallas Mavericks 104-108 — Sei giorni fa metteva la sua firma su un contratto da 10 giorni con i Dallas Mavericks, oggi ha deciso la sfida contro Portland con 32 punti e un incredibile 9/11 dall’arco, compresa la tripla decisiva nel finale. Si chiama Yogi Ferrell il protagonista tutt’altro che atteso della sfida al Moda Center, che dà ai Mavs la quarta vittoria consecutiva (record stagionale) e la ottava nelle ultime undici. Nessun giocatore dai tempi di Blake Griffin (44 punti nel novembre 2010 contro i Knicks) aveva mai segnato così tanto nei suoi primi 15 giorni di carriera NBA, ma Dallas lascia l’Oregon vincente anche grazie ai 27 dell’ex Wesley Matthews e ai 19 con 7/12 al tiro dell’ancora positivo Seth Curry. Ai Blazers — che scontano la serata storta di Damian Lillard (4/20 al tiro con 1/8 da tre) — non bastano i 27 di C.J. McCollum e i 24 con 10/17 dal campo di Evan Turner.