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Novità in NBA: più arbitri, L2M in tutta la gara

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Il 25% degli arbitri in più nei prossimi tre anni, "Last 2 Minute Report" esteso a tutta la gara e la creazione di un consiglio di esperti per ragionare su modifiche al regolamento: queste le novità annunciate dal presidente Byron Spruell

L’NBA è una lega in continuo cambiamento e in costante evoluzione, non solo tecnologica ma anche regolamentale. Uno dei punti su cui ci si sta maggiormente concentrando negli ultimi anni riguarda la trasparenza arbitrale; il tentativo cioè di rendere più chiare le regole in maniera tale da averne un immediato beneficio nella gestione delle partite e una conseguente riduzione del margine d’errore. A questo proposito sono state comunicate nelle ultime ore diverse novità che l’NBA ha intenzione di portare avanti nei prossimi mesi, cercando di rendere migliore la gestione dei match e la valutazione delle situazioni di gioco.

Più arbitri – In primis, l’annuncio di allungare la rotazione arbitrale dal 25% nei prossimi tre anni. Attualmente sono 64 gli arbitri NBA, i quali diventeranno 70 a partire dalla prossima stagione. “Verrà utilizzato un metodo di selezione il più comprensivo e diversificato possibile”, fanno sapere i vertici della lega; il modo migliore per ridisegnare il calendario degli impegni a cui sono sottoposti “per ottimizzare l’intesa tra le varie terne” e permettere un maggiore riposo a tutti. Byron Spruell ha poi sottolineato: “Sono i migliori nel fare il loro mestiere, questo è fuori discussione. Ma detto questo, le loro sono ha tutti gli effetti delle performance e come tali possono essere sempre migliorate. Basta guardare alle squadre NBA: aggiungono di continuo dei giocatori al proprio roster per provare a essere più competitive. Stesso ragionamento fatto dai giocatori, che sviluppano di continuo la loro tecnica aggiungendo questo o quel particolare. E questo sarà anche il nostro modo di ragionare. Abbiamo a disposizione delle grandi donne e dei grandi uomini, ma possiamo migliorarli ancora di più”.

Creazione di un nuovo consiglio –Al di là dell’aspetto meramente numerico poi, prenderà forma nelle prossime settimane quello che è stato definito come un consiglio consultivo regolamentare (“Officiating Advisory Council”), formato da giocatori e allenatori in attività (i cui nomi non sono ancora stati comunicati), ai quali si aggiungeranno cinque personalità di spicco del mondo NBA e non solo: Martin E. Dempsey, presidente di USA Basketball; Arne Duncan, ex segretario all’istruzione del governo Obama;  Doug Collins e Kenny Smith, ex giocatori e attualmente commentatori televisivi; Steve Javie, storico fischietto NBA. L’obiettivo è quello di discutere e proporre idee su come vengono applicate le regole, cercando la soluzione migliore per far sì che non ci siano punti poco chiari a livello decisionale. Tutte le verifiche che verranno varate in futuro però non saranno in alcun modo legato alle proposte che farà il consiglio. “È un organismo del tutto indipendente e slegato dal legame con qualsiasi squadra – prosegue Spruell -. Avranno la libertà e l’indipendenza di pensiero per indicare e tracciare delle possibili strade da seguire per migliorare il regolamento, il decoro e l’applicazione delle nuove tecnologie nel basket”.

“Last 2 Minute Report” per 48 minuti –La terza grande novità sarà poi l’estensione del "Last 2 Minute Report" (la valutazione delle decisioni arbitrali prese negli ultimi due minuti di gioco) a tutta la gara, nonostante le discussioni nate negli scorsi playoff e la sospensione a cui l’NBA fu costretta dopo le polemiche roventi post gara-2 tra San Antonio e OKC. Si sta inoltre già pensando a un modo di tracciare i movimenti e le abitudini in campo dei vari arbitri, per poter creare degli standard di “valutazione oggettiva degli eventi, tracciando l’accuratezza e gli eventuali errori commessi nelle varie gare”, in maniera tale da capire quali siano le fattispecie più complesse da giudicare e con le quali si incorre più spesso in errore. “Alcuni potrebbero pensare che se stiamo apportando tutte queste modifiche, si potrebbe lecitamente pensare ‘Ci sarà qualcosa che non va’” – chiosa il presidente NBA -, ma questa interpretazione è profondamente sbagliata. Il sistema funziona già molto bene. Abbiamo però l’intenzione di portarlo a un livello ancora più alto”. Come al solito, sempre un passo avanti.