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NBA, Curry e Thompson all’esame di James Harden

NBA
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Stanotte a partire dalle 2 su Sky Sport Plus HD l’appuntamento con uno degli spettacoli offensivi più eccitanti di tutta la lega, Houston vs. Golden State: la sfida di James Harden a Steph Curry, con i Rockets alla ricerca del record di triple e Steve Kerr della sua vittoria n°200 in panchina

Showdown a ovest, primi contro terzi; sfida tra potenziali MVP, James Harden da una parte, Steph Curry dall’altra; duello tra due possibili allenatori dell’anno, Mike D’Antoni contro Steve Kerr: insomma, motivi per non perdersi la visita dei Golden State Warriors a Houston ce ne sono a bizzeffe. Senza dire che le due squadre arrivano alla sfida del Toyota Center in grande forma: i padroni di casa hanno vinto le ultime quattro partite giocate e 7 delle ultime 10, mentre la striscia di successi consecutivi degli Warriors tocca quota 7. Sono i due migliori attacchi NBA, 113.0 l’offensive rating di Golden State (e 115.9 punti di media a partita), 112.5 quello di Houston (115.8 la media punti serale, salita però a 122 negli ultimi 4 successi), ma proprio da questi dati appare chiara la prima, grande differenza tra le due squadre: se Curry e compagni sono al secondo posto nella lega anche per defensive rating (101.0 punti subiti per 100 possessi), Harden e soci precipitano al 18° posto, incassando ben 105.9 punti, sempre parametrati sui 100 possessi. Come a suggerire che a decidere la sfida potrebbero alla fine risultate decisive più le difese che gli attacchi stellari, protagonisti invece in gran spolvero del primo incrocio stagionale tra texani e californiani, uno spettacolare 132-127 dopo due tempi supplementari con cui i Rockets sono stati capaci di espugnare la Oracle Arena, guidai dalla tripla doppia di James Harden (29 con 15 rimbalzi e 13 assist).

Mani calde – Kevin Durant – sempre più vicino al rientro in campo ma ancora in infermeria – dopo essere stato il miglior marcatore dell’incontro di dicembre perso a Oakland (39 punti) si conferma top scorer anche nel secondo incrocio stagionale, stavolta guidando i suoi con 32 punti alla vittoria esterna per 125-108. Con l’ex Thunder assente, il più caldo in casa Warriors nell’ultima decina di gare è Klay Thompson, capace di viaggiare a 25.4 punti di media e di superare due volte quota 30 nelle ultime quattro gare. Nello stesso intervallo di tempo ancora più torrida la mano di James Harden: il miglior passatore NBA (11.3 assist a uscita) ha alzato la sua media realizzativa a 32.9 punti a sera, con il curioso particolare di aver aumentato anche quella dei suoi assist (11.6 sulle ultime dieci). Proprio in tema di passaggi smarcanti, sono nuovamente Warriors e Rockets a occupare i primi due posti nella lega, con Harden e compagni (25.5 assist a sera) i più vicini all’eccellenza del gruppo di Steve Kerr (30.4). E a proposito di Kerr: vincendo al Toyota Center l’allenatore di Golden State centrerebbe la sua 200^ vittoria in panchina (su solo 238 gare), diventando così il più veloce a raggiungere tale obiettivo in tutta la storia NBA. Un piccolo pezzo di storia che andrebbe ad affiancare un altro risultato di prestigio: gli Warriors taglierebbero infatti il traguardo delle 60 vittorie per la terza stagione in fila, solo la sesta squadra a riuscirci nella storia NBA.

Triple (doppie) – Un altro aspetto del gioco che unisce le due squadre è quello di un uso costante del tiro da tre punti. Con solo 8 triple a segno contro Golden State (e dal 28 ottobre fino al 17 dicembre – per 27 gare consecutive –  le triple a segno sono sempre state almeno 10) Houston supererebbe il record NBA per canestri dall’arco su singola stagione, un primato detenuto (a quota 1.077 canestri da tre) solo l’anno scorso e proprio dai Golden State Warriors. Che ci riesca una squadra allenata da Mike D’Antoni è una sorpresa relativa: prima della stagione 2004-05, solo tre squadre nella storia NBA avevano superato le 700 triple segnate in un intero campionato; da quando invece D’Antoni ha lasciato la panchina di Phoenix – dopo aver in qualche modo rivoluzionato lo stile di gioco nella lega – lo stesso risultato è stato raggiunto da ben 60 squadre, 12 delle quali solo quest’anno. All’attesa per il record di squadra di Houston si aggiunge anche quella per l’ennesimo primato personale di Steph Curry, che scende in campo al Toyota Center a -4 triple segnate da quel totale di 286 che due anni fa gli era valso il record assoluto NBA (prima di essere disintegrato da Curry stesso l’anno scorso, toccando quota 402).