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NBA, Westbrook show: 37^ tripla doppia vs. Dallas

NBA

Westbrook segna 12 dei 14 punti del parziale finale che regala il successo in rimonta ai Thunder: per lui 37 punti, 13 rimbalzi e 10 assist alla sirena. Detroit perde ancora, allontanando le speranze playoff. Vince Toronto grazie ai 36 di DeMar DeRozan

Dallas Mavericks-Oklahoma City Thunder 91-92 – È sempre più un Russell Westbrook dominante e decisivo quello di questo finale di stagione, prezioso come raramente gli era accaduto nonostante tutti i record già raggiunti. La 37^ tripla doppia del numero 0 ha un sapore più particolare del solito, visto che arriva al termine di un parziale da 14-0 piazzato negli ultimi tre minuti e mezzo ai danni dei Dallas Mavericks (la seconda volta che accade in stagione, dopo il 15-0 nel finale contro Memphis), con i texani incapaci di reagire e soprattutto di trovare il fondo della retina. Westbrook firma 12 degli ultimi 14 punti, con tanto di jumper del sorpasso a sette secondi dalla fine in una gara chiusa con 37 punti, 13 rimbalzi e 10 assist. Il trascinatore di una squadra capace di rifarsi sotto dopo un secondo quarto da soli 10 punti totali, rispondendo con un quarto periodo da 35. Ai Mavericks, costretti a rinunciare a Seth Curry a causa di un problema alla spalla destra, non bastano i sei giocatori in doppia cifra guidati dai 15 di Nerlens Noel e di Wes Matthews. Un “suicidio” che conta il giusto per i texani, ormai fuori dalla corsa playoff già qualche tempo.

New York Knicks-Detroit Pistons 109-95 – “Ragazzi, continuiamo a combattere, continuiamo a giocare!”. Difficile con il senno di poi credere che sia stato più facile farlo per una squadra che doveva evitare l’eliminazione aritmetica dalla corsa playoff (i Knicks), piuttosto che una che quel posto potrebbe ancora andarselo a prendere (i Pistons). Il caso a tenere banco prima della palla a due è l’esclusione di Reggie Jackson, ufficialmente tenuto a riposo in questa e anche nella prossima sfida contro gli Heat perché “non al 100%”. Una scelta sintomatica quella di coach Van Gundy, chiaramente intenzionato a rendere marginale la presenza in squadra dell’ex point guard dei Thunder. Anche senza di lui però, la scossa tanto attesa non sembra essere arrivata. “Abbiamo mollato soprattutto sotto l’aspetto della lotta”, commenta un Andre Drummond da 10 punti e 15 rimbalzi a fine gara. “Le ultime cinque partite sono state molto dure, ma quello che è mancato è stata la grinta”. Complesse fino a un certo punto, verrebbe da dire, visto che i Knicks erano reduci da otto sconfitte nelle ultime nove e non avevano mai chiuso in questa regular season un primo tempo tirando con il 60%. Ventisette punti di Derrick Rose, 25 di Kristaps Porzingis e 21 di Carmelo Anthony: il sogno bagnato dei newyorchesi che alla fine non è mai divenuto realtà. 

Toronto Raptors-Orlando Magic 131-112 — Sesta vittoria in fila per i Raptors, che hanno vita facile contro i Magic grazie ai 36 del miglior giocatore della settimana a Est DeMar DeRozan. La guardia dei canadesi ne segna 18 nel solo primo quarto, spingendo i suoi fino a quota 73 a fine primo tempo (miglior risultato stagionale) con un vantaggio di 16 punti complice anche alla doppia doppia da 15 punti e 13 assist di Cory Joseph. La rimonta nel terzo quarto degli ospiti ha però riportato lo svantaggio sotto la doppia cifra grazie a 10 dei 22 punti di Elfrid Payton, prima che nell’ultimo periodo l’attacco equilibrato dei canadesi (ben 9 giocatori a segno nel quarto quarto) rimettesse a posto le cose. L’ex Terrence Ross è stato accolto con una standing ovation dal pubblico che è stato suo per 4 anni e mezzo, “vincendo” di un punto (17-16) lo scontro diretto con Serge Ibaka, l’altro protagonista dello scambio tra le due squadre dello scorso febbraio.

Sacramento Kings-Memphis Grizzlies 91-90 – I Kings vincono in volata il match contro Memphis, regalando a coach Joerger la personale rivincita contro la sua ex squadra e conquistando il secondo successo consecutivo dopo quello al cardiopalma in rimonta contro i Clippers di 24 ore fa. Anche i Grizzlies erano reduci da un back-to-back, sconfitti alla Oracle Arena e battuti nuovamente nonostante i 22 di Mike Conley e i 17 con 15 rimbalzi di uno Zach Randolph promosso in quintetto a causa dell’assenza per il problema al piede di Marc Gasol.  Dall’altra parte invece a guidare i padroni di casa ci ha pensato un Darren Collison da 23 punti e 7 assist, autore anche dei liberi decisivi della staffa nel finale. La risposta sulla sirena dei Grizzlies infatti porta la firma di Randolph dall'arco, ma si ferma soltanto sul secondo ferro, così come le ambizioni di aggancio al sesto posto dei Thunder, sempre più lontani e irraggiungibili dopo il quarto ko consecutivo.

Utah Jazz-New Orleans Pelicans 108-100 — Anche senza poter contare su Gordon Hayward, fermato da una contusione al quadricipite, i Jazz tornano al successo dopo aver perso tre delle ultime quattro partite. Le vittime di serata sono i Pelicans, che dopo il back-to-back dopo la vittoria a Denver hanno avuto un’altra eccellente prestazione da Anthony Davis (36 punti con 17 rimbalzi, 3 assist, 3 recuperi e 3 stoppate con 12/23 dal campo) ma soli altri tre giocatori in doppia cifra con 19 di Jrue Holiday. Complice l’assenza di DeMarcus Cousins, i Pelicans hanno avuto problemi a contenere Rudy Gobert (20+19 rimbalzi con 8/11 al tiro) ma soprattutto la vena dall’arco dei padroni di casa, che hanno tirato con un eccellente 55% da tre (15/27) con un Joe Ingles semplicemente perfetto da 5/5 per 19 punti e 4/7 di un Rodney Hood da 20 punti. A scavare un solco è stato il parziale di 11-0 dei Jazz a metà terzo quarto, dando loro una doppia cifra di vantaggio mantenuta sostanzialmente fino alla fine senza mai far rientrare gli avversari a meno di 6 punti.