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NBA, Lakers: quinta vittoria in fila, ma perché?

NBA

Con l'ennesima vittoria – 108-96 su New Orleans – di un finale di stagione inspiegabile (abbinata alla sconfitta di Phoenix) i Lakers di Luke Walton si vedono sfuggire la penultima piazza in classifica e mettono così a rischio le loro scelte future al Draft

Cinque vittorie in fila i Lakers non le festeggiavano dal 2013 – per la precisione dal 9 al 17 aprile 2013, cinque successi utili a spingere la squadra ai playoff, gli ultimi mai disputati dai gialloviola (chiusi subito da una secca eliminazione per 4-0 per mano dei San Antonio Spurs). Ora, dopo la vittoria 108-96 contro New Orleans, i nuovi Lakers di Luke Walton hanno eguagliato quella striscia di successi ma con presupposti sono totalmente diversi. Titolari di un record di 26 vittorie e 55 sconfitte, infatti, i gialloviola avrebbero avuto molto più interesse a perdere queste ultime partite per assicurarsi il penultimo record di lega, andato invece ai Phoenix Suns, sconfitti nettamente nella notte a Sacramento. Proprio i risultati di questa serata NBA hanno così definito l’ordine di arrivo sul fondo della classifica, con Brooklyn titolare del peggior record di lega, i Suns penultimi e i Lakers terzultimi, una posizione che dà ai californiani il 47% di chance di poter ottenere alla prossima Lottery una delle prime tre scelte al Draft di giugno (invece del 56% se fossero stati penultimi). Se invece alla Lottery del prossimo 16 maggio la scelta dei Lakers dovesse uscire dalle top-3 (un’evenienza con il 53% di possibilità) la squadra di coach Walton si vedrebbe privata tanto della propria scelta al Draft 2017, che finirebbe nelle mani dei Philadelphia 76ers, che di quella del Draft 2019, destinata agli Orlando Magic. Cessioni sicuramente sanguinose nel progetto di ricostruzione del trio Jeanie Buss-Magic Johnson-Rob Pelinka, che comunque – se anche dovessero mantenere la titolarità di una delle prime tre scelte al prossimo Draft – cederebbero i diritti tanto sulla loro prossima scelta di primo giro al Draft 2018 (sempre ai Sixers) che delle due di secondo giro (ai Magic). 

Metta World Peace protagonista

Un discorso lungo e abbastanza complesso ma necessario per spiegare come la vittoria arrivata contro New Orleans lasci poco da festeggiare in casa Lakers se non i 18 punti con 4 triple a segno di Metta World Peace in quella che potrebbe essere – se non l’ultima partita della sua carriera – quasi sicuramente la gara di addio alla franchigia con cui ha vinto un titolo NBA da protagonista al fianco di Kobe Bryant nel 2010. Solo la matricola maliana di New Orleans Cheick Diallo ha fatto meglio dell’ex Ron Artest, facendo segnare 19 punti e 11 rimbalzi dalla panchina, con uno strepitoso 9/10 al tiro. Il giovane lungo dei Pelicans ha dominato sotto canestro in una serata che a L.A. vedeva sicuramente lunghi più prestigiosi seduti a bordocampo (Kareem Abdul-Jabbar, Bill Russell e Bill Walton) che impegnati sul parquet. A infliggere a New Orleans la quinta sconfitta consecutiva anche i 15 punti a testa di Brandon Ingram e Jordan Clarkson e i 14 dalla panchina di David Nwaba, mentre per gli ospiti – privi sia di Anthony Davis che di DeMarcus Cousins – Jrue Holiday e Alexis Ajinca hanno fatto segnare 14 punti a testa, nella penultima gara stagionale prima della trasferta conclusiva di giovedì a Portland.