Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, niente miracolo: Kawhi Leonard non ci sarà in gara-3

NBA

Alla vigilia del terzo incontro con i Golden State Warriors, i texani hanno sperato fino all'ultimo nel rientro della loro stella. “La caviglia sta migliorando, ma voglio essere me stesso” aveva dichiarato il candidato MVP, ma Gregg Popovich ha deciso di non rischiarlo

Il conto è facile da fare: San Antonio Spurs con Kawhi Leonard: +23; San Antonio Spurs da quando si è fatto male Kawhi Leonard: -61. Una differenza abissale, quella che passa tra il rendere una serie equilibrata e un totale massacro come è stata poi gara-2 senza uno dei tre finalisti per il titolo di MVP. Per questo la grande domanda in attesa del terzo incontro nella serie (stanotte dalle 3:00 su Sky Sport 2 HD) tra nero-argento e Golden State Warriors era solo una: Leonard ci sarà oppure no? E in che condizioni? Il bollettino medico dei texani non lasciava molti spiragli: “Questionable”, in dubbio. Che per una gara di regular season equivale quasi sempre a un’assenza, ma per una gara senza ritorno come quella che gli Spurs si apprestano a disputare accendeva la fiammella della speranza per i tifosi texani – e anche per quelli che sperano in una serie equilibrata. Nella mattinata di sabato, però, è arrivato Gregg Popovich a spegnerla, annuncianco che Leonard non sarà della gara: "Alla fine è una mia decisione: non è felice del fatto che non giocherà, ma non è pronto, perciò non lo schiereremo. C'entra anche la sua salute a lungo termine". Coach Pop non ha fatto previsioni per gara-4 ("Penso a una sola partita in questo momento") e ha poi usato la solita ironia per spiegare il piano partita ("Ho assoldato degli indovini, invocato Rasputin, perciò siamo pronti") e per rispondere a chi chiedeva se avessero pensato a Tim Duncan per sostituire Leonard ("Tim non può aiutarci neanche un po': non può giocare da morto. Ormai viene solo per i pasti gratis"). Di tutt'altro umore era stato Leonard ieri nel discutere la situazione della sua caviglia: “Sta migliorando, sono stato all’allenamento anche se ho solo guardato” ha dichiarato Leonard nella giornata di ieri, quando non sembrava zoppicare. “Ho ricevuto un sacco di trattamenti in questi giorni, ma è frustrante: lavori tutto l’anno per arrivare a questo punto e non poter essere in campo per giocare è scoraggiante”. Leonard però ha detto che non intende scendere in campo tanto per il gusto di farlo, ma solo se può essere utile alla squadra: “Sto cercando di vedere come e quanto riesco a correre e se posso essere me stesso sul parquet” ha continuato. “Non voglio zoppicare in giro per il campo o lanciare tiri fuori equilibrio. Voglio essere in grado di spingere su entrambe le gambe. Mancano solo otto vittorie al nostro obiettivo: in questo momento il mio atteggiamento è di migliorare poco a poco”.

Golden State si aspettava Kawhi

Dal canto loro, nella testa dei californiani – con non potranno contare su Zaza Pachulia, mentre lo statudi Andre Iguodala è di "probabile" – non c’era alcun dubbio che il numero 2 sarebbe stato in campo: “Ne sono certo” aveva commentato Kevin Durant ieri. “Gara-3 in casa, qualche giorno di risposo alle spalle: al 100% giocherà. Non ho parlato con nessuno, ma questa è la mia sensazione di pancia”. Sentimento condiviso anche da Draymond Green: “Ci prepariamo come se dovessimo affrontarlo, perché nella mia testa non ho alcun dubbio che ci sarà. È molto più facile cambiare quando scopri che lui non c’è piuttosto che fare il percorso inverso, pensando che non giocherà e poi ritrovandoselo davanti in campo. Perciò arriveremo con l’idea di vederlo in campo e non ci aspettiamo nient’altro”. Verrebbe quasi da dire che gli Warriors se lo auguravano, così da poter affrontare gli avversari senza “l’asterisco” dell’assenza del miglior giocatore dall’altra parte e prepararsi al meglio a una Finale NBA contro i Cleveland Cavaliers – la terza consecutiva – che ormai appare inevitabile. Gli Spurs però non hanno intenzione di abdicare così in fretta: "Affronteremo questa partita come se fosse una gara-7" ha detto Manu Ginobili. "Sappiamo che andare sotto 0-3 sarebbe molto difficile da superare. Gara-3 è di importanza fondamentale”.