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NBA, Spurs spalle al muro: vincere o andare a casa

NBA

San Antonio deve provare a prolungare una serie che appare ormai segnata. Per evitare il cappotto e regalare una gara in più a Manu Ginobili

Dovesse arrivare il quarto ko consecutivo, per gli Spurs sarebbe il terzo cappotto incassato negli ultimi 20 anni ai playoff, dopo quelli subiti nel 2010 dai Phoenix Suns in semifinale di conference e quello del 2001 incassato contro i Lakers in finale a Ovest, contro una squadra lanciata verso il titolo dopo il 12-0 iniziale raccolto durante la post-season. Un risultato che gli Warriors potrebbero bissare con una vittoria in gara-4, anche se l’errore più grande sarebbe quello di considerare spacciati i San Antonio Spurs, come tiene a sottolineare lo stesso Steph Curry: “Non sono sorpreso del fatto che siamo in vantaggio 3-0 – il nostro obiettivo è quello di vincere ogni singola partita e finora ci siamo riusciti alla grande. Ovviamente, le cose non sempre vanno nel migliore dei modi, ma abbiamo maturato l’esperienza necessaria e appreso un sacco di lezioni riguardo a come si vince nei playoff. Ma contro gli Spurs questi sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, visto che loro riescono a essere sempre competitivi. Sappiamo che gara-4 sarà una battaglia ancora più dura. Gli Spurs tenteranno il tutto per tutto pur di restare a galla; sta a noi chiudere i conti”.

L’ultima partita di Manu Ginobili?

A questo poi si aggiunge l’ipotesi sempre più concreta che queste siano le ultime apparizioni sul parquet di Manu Ginobili, che ai microfoni schiva ogni riferimento a un possibile addio: “Per sperare di riuscire a conquistare un successo, noi dobbiamo giocare una partita da 10 e loro allo stesso tempo una da 7”. La capacità di analisi in effetti non è mai mancata al campione argentino, sempre puntuale nel mettere a fuoco la situazione, anche a poche ore da un match dal carico emotivo aggiuntivo per lui. “Sappiamo che per noi sarà una sfida in salita. Certo, non sappiamo cosa sarebbe successo se avessimo avuto a disposizione Kawhi Leonard, ma quello a cui dobbiamo pensare è scendere in campo e giocarci il tutto per tutto e provarci fino alla fine. Se alla sirena finale avremo vinto sarà fantastico, altrimenti andrà bene comunque”. Se la permanenza di Ginobili il prossimo anno è ancora in dubbio, non sembrano essercene invece riguardo la presenza di Leonard in gara-4. A mettere in chiaro le cose ci pensa Popovich a chiarire il concetto a modo suo: “Non penso che a questo punto possa avere molto senso forzare il suo rientro. Se non era in grado di giocare l’altro ieri, non penso che nel frattempo ci sia stato qualche intervento miracoloso che gli permetta di scendere sul parquet”. Non una scusante per gli Warriors, che sanno di non dover abbassare la guardia. “Lo ripeto per l’ennesima volta, per chi non lo avesse capito: gli Spurs non sono la squadra che molla una serie senza combattere”, chiosa Mike Brown. “Il loro palazzo sarà pronto e carico più che mai, la squadra sarà concentrata al massimo in campo. Dobbiamo assicurarci quindi di approcciare al meglio e iniziare la gara con il piede giusto”