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NBA Finals, il canestro pazzesco di Steph Curry contro LeBron James

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I due punti più spettacolari della serata portano la firma del numero 30 dei Golden State Warriors, che stimolato dall’uno contro uno, sfida ripetutamente dal palleggio James e alla fine lo batte in penetrazione: la Oracle Arena è in delirio e il canestro dà il via al parziale decisivo in favore dei padroni di casa

“Esistono alcuni canestri che pesano molto più di altri”, sottolinea Davide Pessina in telecronaca subito dopo aver ammirato il gioiellino realizzato da Steph Curry contro LeBron James. Su quel cambio difensivo che ha portato sulle piste del numero 30 il re di Cleveland, si è capito sin dal primo palleggio che si sarebbe fatta la storia del match in quegli istanti. Il numero 23 dei Cavs piegato sulle ginocchia, pronto a far fronte a una, se non due, se non tre finte in penetrazione di Curry. Uno spettacolo per gli occhi la difesa di James su un giocatore contro cui non dovrebbe avere diritto di cittadinanza per quel che riguardo mobilità e coordinazione viste le dimensioni. Curry lo sa e continua allora imperterrito a ballare la sua danza, al suo ritmo musicale che alla fine entra nella testa anche di LeBron. Alla fine il numero 30 lo salta come un birillo, ma James è pronto a rifarsi con lo scatto d’orgoglio nel finale. Curry però ha già immaginato tutto, tira in controtempo e lascia andare la palla sul fondo della retina, mentre la mano di LeBron sbraccia ancora frenetica a caccia di una stoppata che non arriverà mai. Sono due punti che pesano più degli altri, sono quelli che danno il via al morale prima ancora che al punteggio di Golden State nel secondo tempo.

Il commento di Steph Curry

“Non siamo al playground, non sono importanti le sfide individuali o gli uno-contro-uno — che anzi possono distrarti dall’obiettivo finale”, le prime parole di Steph Curry interrogato proprio su una delle giocate simbolo di gara-2. Che però poi spiega: “A dir la verità quel canestro è frutto del fatto che vedevo spazi nella loro difesa che mi venivano regolarmente chiusi costringendomi a continuare a palleggiare e a muovermi per trovare finalmente lo spiraglio giusto per arrivare a canestro”. Due punti speciali, vista anche l’esultanza davvero liberatoria dopo il canestro: un gusto speciale nell'aver segnato proprio in faccia a LeBron? “No, era semplicemente una giocata importante per l’inerzia della gara in quel momento, e comunque proprio perché LeBron è un grandissimo difensore per segnare contro di lui devi sempre inventarti qualcosa di particolare”. Grandissimo giocatore uno, grandissimo giocatore l'altro: alla sirena hanno chiuso entrambi in tripla doppia – la prima volta che succede alle Finals che due giocatori uno contro l’altro mettano a referto entrambi una tripla doppia. Quella di LeBron gli permette di raggiungere Magic Johnson nell’Olimpo del gioco; quella di Steph vale il 2-0 nella serie, il record di vittorie consecutive ai playoff e soprattutto una seria ipoteca sul titolo NBA 2017. Merito in parte anche di quei due punti che hanno un peso specifico diverso: in fondo, non tutti i canestri valgono allo stesso modo.