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NBA, i Memphis Grizzlies ritireranno la maglia n°50 di Zach Randolph

NBA
Randolph

Dopo aver raggiunto l’accordo con i Kings, Randolph saluta i Grizzlies dopo otto anni intensi, in cui il legame tra lui e Memphis è diventato qualcosa che va ben oltre il campo da basket. Un rapporto che merita di essere celebrato con il ritiro della sua maglia 

Dopo il doloroso addio dei giorni scorsi, i Grizzlies hanno deciso di ritirare la maglia numero 50 di Zach Randolph; un’icona del basket a Memphis negli ultimi otto anni, il simbolo della città molto più di quanto si potesse immaginare, come raccontano i tanti giornalisti del Tennessee che nelle ultime ore hanno riempito pagine e pagine di giornali, ricordando il ruolo che l’ex giocatore dei Trail Blazers ha avuto su tutta l’organizzazione dei Grizzlies, sia per l’impatto tecnico in campo, sia a livello di simbiosi con un pubblico che in lui ha rivisto tutte le sue qualità e soprattutto tutti i propri limiti. A sottolinearlo con parole perfette è stato Gary Parrish, uno delle decine di corrispondenti di Memphis che ha colto al meglio il senso di questo addio: “Lui è stato uno dei pezzi chiave di ogni singola vittoria che i Grizzlies hanno conquistato ai playoff;  letteralmente non c’è mai stata un successo in post-season di questa squadra senza di lui. È arrivato da noi con in dote una pessima reputazione, in buona parte meritata dopo quanto fatto in NBA. Era un giocatore che interrompeva la circolazione, si prendeva troppi tiri e gonfiava le sue statistiche con canestri inutili. Aveva fatto parte dei Jail Blazers, era un criminale, un ragazzaccio. Ma qui da noi ha riabilitato se stesso. Per essere chiari, non è di certo uno stinco di santo, anzi, ma questa città ha imparato ad amarlo proprio per il suo modo di essere. È originario dell’Indiana, ma è come se fosse nato e cresciuto qui a Memphis. In un momento storico in cui tutti vanno a caccia dei grandi mercati per stare sotto i riflettori, per incassare tanti soldi e puntare a vincere un titolo, lui non ha mai pensato a tutto questo. Una volta a fine gara disse a Boris Burke: ‘Amo questa città e questa gente si è affezionata a me. Memphis è una realtà operaia e io sono un giocatore operaio. Uno che lavora duro. Nulla è mai stato facile nella mia vita e nulla è dato per scontato nelle vite dei nostri tifosi. È da qui che nasce il nostro legame’. Per questo la maggior parte dei tifosi non se la prenderà con lui per aver scelto di firmare un contratto da 24 milioni di dollari, così come non si arrabbierà con la dirigenza per il fatto che quei soldi fossero troppi da offrire a un giocatore del genere in una fase calante della sua carriera. Non è mai andato dietro ai soldi, ma questa volta giustamente non è stato disposto a rinunciare per l’ennesima volta”.

La lettera scritta dai Grizzlies per salutare Randolph

Commuoventi inoltre sono state le parole che la dirigenza dei Grizzlies ha dedicato a Randolph in una lettera pubblicata sul sito della squadra: “È sempre qualcosa legato al basket, ma a volte le cose vanno ben oltre la pallacanestro. In quei casi si tratta di qualcosa di speciale e gli otto anni che Zach ha speso nella nostra città, a Memphis, sono stati qualcosa di diverso. È stato una delle ragioni principali dei risultati raccolti da questa franchigia ed è ovviamente qualcosa di più. Tutti gli abitanti di Memphis sentono questo legame e credono in queste parole. Zach ha contribuito a stabilire cosa significa giocare per i Grizzlies, oltre a forgiare in maniera indelebile la nostra identità. E tutti i risultati e i numeri che ha raccolto in campo hanno dato seguito alle sue parole: è il nostro leader per tentativi dal campo, rimbalzi e ovviamente per tutte le volte che si è sporcato le mani. Lui è un orgoglioso cittadino della nostra comunità e uno straordinario benefattore. Il “Grit&Grind” è molto più che un semplice slogan, è diventato un codice di condotta etica e una sorta di sentire comune per tutta la città. È il modo in cui abbiamo iniziato a fare le cose a Memphis; la strada che sia la squadra, sia tutta la città intera devono seguire per continuare a onorare e rispettare l’insegnamento di Randolph è quella di macinare senza sosta, proprio come ci ricorda il nostro motto. Per Zach – dobbiamo ringraziarti per tutte le gioie e i momenti felici che ci hai regalato e che sono così numerosi che non riusciamo a contarli.  Grazie per l’entusiasmo e la carica che hai portato al FedexForum ogni volta che sei sceso sul parquet. Grazie per la tua capacità di leadership unita alla disponibilità. Grazie per il tuo impatto enorme sulla nostra comunità e per il fatto di aver reso i nostri tifosi orgogliosi. Ci sarà il tempo per riconoscere e ragionare sul tuo posto e valore nella storia di questa squadra, ma nel frattempo a partire da oggi nessun altro giocatore della nostra franchigia vestirà la maglia numero 50. Da parte delle cittadine e dei cittadini di Memphis, grazie e buona fortuna a te e alla tua famiglia”.