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Allen attacca Boston: “Lealtà?”. KD difende Kyrie: "Grande coraggio"

NBA
Ray Allen e Kevin Durant, protagonisti con le loro parole (foto Getty)
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La trade che ha portato Thomas a Cleveland e Irving a Boston non smette di far discutere. L’ex dei Celtics Ray Allen ha attaccato il comportamento dei biancoverdi nel cedere la loro stella, sentimento condiviso anche da Kevin Durant. Il quale, in un podcast, ha anche applaudito il coraggio di Irving nel chiedere la trade per liberarsi dall'ombra di LeBron James

Quando accade uno scambio dell’importanza di quello orchestrato – ma non ancora completato – tra Boston e Cleveland, è inevitabile che ci siano tantissime reazioni dentro e fuori dalla NBA. Tra le ramificazioni che più hanno fatto discutere c’è il fatto che i Boston Celtics hanno scambiato un giocatore come Isaiah Thomas, diventato un idolo per la tifoseria e un All-Star per la squadra nonostante le tante limitazioni del suo fisico. E tra le persone che non hanno apprezzato il comportamento dei biancoverdi ce n’è uno che ha firmato una pagina di storia dei Celtics, vale a dire il campione del 2008 Ray Allen. Un tweet ripreso su Instagram da Caron Butler (“I Celtics hanno scambiato un ragazzo che ha giocato per loro il giorno dopo aver perso sua sorella, ma tutti si aspettano che i giocatori siano leali verso le loro franchigie, certo”) ha scatenato la reazione anche di “Jesus Shuttlesworth”, che nel corso degli anni si è sentito definire un “Giuda” per aver lasciato i Celtics nel 2012 andando ai Miami Heat dopo che i biancoverdi avevano provato più volte a scambiarlo. “Ho pensato immediatamente la stessa cosa” ha scritto nei commenti Allen sotto il post di Butler. “Perché succede che siamo tutti sleali quando andiamo in una squadra che pensiamo possa essere il meglio per noi, ma non c’è alcuna reazione verso le squadre quando ci scambiano? I tifosi ci uccidono, ma quando lo fanno le squadre, è solo business” ha scritto inizialmente. Poi ha rincarato: “Mi aspetto che tutti i tifosi dei Celtics siano incaz***i con l’organizzazione perché si sono dimostrati sleali nei confronti di Isaiah. Lo hanno scambiato ai loro rivali!!!!! La stessa squadra contro cui hanno giocato in finale di conference. Ah già, ma è solo business!!!”. Quindi ha condiviso sul suo stesso profilo lo stesso tweet, aggiungendo “Tieni duro @isaiahthomas”.

Anche Durant contro Boston: “Non esiste lealtà in NBA”

Il sentimento di Allen è condiviso anche da un altro giocatore che si è sentito definire più volte come sleale negli ultimi dodici mesi, vale a dire Kevin Durant. Intervistato a lungo da Bill Simmons in una puntata del podcast di The Ringer, l’ex degli Oklahoma City Thunder ha commentato quanto successo. “Pensavo che tutti ormai sapessimo che non esiste alcuna lealtà in questo sport. Ci sono ragazzi che per anni sono stati scambiati mentre dormivano. Ci sono ragazzi che per anni si sono presi tutto il peggio di questa lega. Certo, ci sono anche altri che l’hanno messo in c**o alle organizzazioni. Non esiste lealtà, è un business. Ci sono dei soldi di mezzo. I rapporti personali che sviluppi con gli allenatori, i compagni e chiunque altro nell’organizzazione, quella è lealtà. Quella è amicizia. Quelli sono i rapporti che possono durare per sempre. Ma quando tutto si riduce a un numero su un foglio di carta, tutto salta per aria. ‘Quel ragazzo quanto spazio occupa nel salary cap o nei nostri piani? Nah, vediamo cosa possiamo ricavare da lui’. Fa tutto parte del gioco”.

Sempre KD: “Kyrie? Ha avuto coraggio ad andarsene da LeBron”

Oltre alla situazione legata a Thomas, nel corso dello stesso podcast la stella dei Golden State Warriors ha parlato a lungo anche di Kyrie Irving, suo compagno nelle ultime Olimpiadi con Team USA. “Kyrie mi ricorda me stesso: posso sbagliarmi, perché sono stato in sua compagnia solo per un mese o poco più, ma mi ricorda me stesso per il modo in cui ama il gioco e vuole solo migliorare ogni singolo giorno. Lo capisco perfettamente. Anche io come lui volevo solo mettere da parte tutto il rumore esterno, andare in campo e giocare, avere un buon ambiente attorno a me, un certo tipo di struttura, trovare delle nuove sfide per portare il mio gioco a un altro livello ed essere utilizzato in un’altra maniera. A Boston potrà farlo”. Non solo: l’MVP delle scorse Finali ha dato la sua opinione anche sul motivo per cui Irving ha scelto di lasciare uno dei migliori giocatori di sempre in LeBron James: “Richard Jefferon ha detto una cosa molto interessante, ovverosia che Kyrie è un giocatore di pallacanestro puro, uno nato per giocare sin da quando aveva 8 o 9 anni. Si vede dal modo in cui gioca, che non assomiglia a quello di nessuno. Ma quando sei vicino a LeBron James, ci sono un sacco di altre cose che lo accompagnano. Le distrazioni esterne, le conversazioni, il semplice rumore che deriva dal semplice fatto di giocare assieme a uno come LeBron. E Kyrie è arrivato a un punto in cui ha detto: ‘Ok, abbiamo perso il titolo e la prossima stagione si parlerà solamente se LeBron se ne andrà oppure no. Voglio una nuova sfida’. Secondo me voleva una situazione in cui potesse essere libero da tutto questo e giocare solo a pallacanestro: a Boston troverà un sistema perfetto per lui e non vedo l’ora di osservare cosa sarà capace di fare. Apprezzo veramente quello che ha fatto, ha tirato fuori le palle mostrando tanto coraggio, perché è difficile prendersi il tipo di critiche che si è preso lui quando vuoi semplicemente giocare a pallacanestro. Gli sono vicino”. Parole che, alla luce del suo addio a OKC di un anno fa, appaiono ancora più significative.