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Speciale NBA 2017-2018: Phoenix Suns, oltre ai giovani c'è di più?

NBA
Eric Bledsoe, coach Earl Watson e Devin Booker (foto Getty)
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Falliti gli obiettivi sul mercato, i Phoenix Suns hanno puntato tutto sui loro giovani per poter costruire un futuro migliore: ma qual è davvero il potenziale della squadra allenata da Earl Watson?

Non si può dire che i Phoenix Suns non ci abbiano provato. Nel corso dei primissimi giorni di free agency, la dirigenza ha provato ad approcciare alcuni dei free agent più richiesti sul mercato – a partire da Blake Griffin e Paul Millsap, ma anche cercando l’incastro giusto per prendere Kyrie Irving. Alla fine ne è uscita con un pugno di mosche, e per questo invece di investire il prezioso spazio salariale su qualche seconda o terza scelta, Phoenix ha preferito tirare i remi in barca e continuare a costruire attorno al nucleo giovane già presente a roster. Il risultato è il quarto monte salari più basso della lega (solo 90 milioni di dollari) e una squadra certamente inadatta a competere nella tremenda Western Conference, ma anche un altro anno per capire bene come muoversi sia con i propri giovani che con i free agent del prossimo mercato. Di fatto, gli unici movimenti rispetto alla squadra di un anno fa sono stati fatti nel ruolo di ala piccola, dove è stato esteso T.J. Warren per 50 milioni di dollari in quattro anni ed è stato scelto Josh Jackson al Draft: quello tra loro due è l’unico dubbio su chi partirà titolare in campo, visto che Eric Bledsoe, Devin Booker, Marquese Chriss e Tyson Chandler sono stati in quintetto per quasi tutta la scorsa stagione. I Suns partono però con qualche problema in panchina, visto che sia Brandon Knight (stagione finita) che Alan Williams (metà stagione fuori per rottura parziale del menisco) saranno fermi a lungo, togliendo due giocatori dalla rotazione. È probabile quindi che Tyler Ulis si ritroverà a giocare molti minuti dando il cambio sia a Bledsoe che a Booker, così come Jackson che scalerà spesso anche da 2 per dare una mano a una rotazione tra le guardie ridotta all’osso. Ad approfittare dell’infortunio di Williams è invece soprattutto Alex Len, che in questa stagione si gioca il prossimo contratto della sua carriera, e il croato Dragan Bender, chiamato a dare un contributo ben maggiore rispetto all’interlocutorio anno da rookie.

RECORD 2016-17: 24-58 (5° Pacific Division, 15° Western Conference)

PLAYOFF: no       

OVER/UNDER 2017-18: 28.5 (28°)

Roster

ERIC BLEDSOE | Tyler Ulis, Brandon Knight (infortunato)

DEVIN BOOKER | Elijah Millsap, Davon Reed

T.J. WARREN | Josh Jackson, Derrick Jones

MARQUESE CHRISS | Jared Dudley, Dragan Bender

TYSON CHANDLER | Alex Len, Alan Williams (infortunato)

ALLENATORE: Earl Watson

GM: Ryan McDonough

Tre domande per capire la stagione dei Suns

Quanti giocatori di questo roster ci saranno anche a fine stagione?

Il primo nome che viene in mente è inevitabilmente quello di Eric Bledsoe, che ha vissuto la sua miglior stagione della carriera un anno fa ma è stato tenuto “a riposo” negli ultimi due mesi di regular season proprio perché stava giocando troppo bene, intralciando il progetto di tanking della franchigia (poi punito dal karma, visto che sono scesi dalla seconda posizione alla quarta). A differenza di Dudley e Chandler che, quando hanno firmato, erano consci che avrebbero avuto ruoli da mentori per i giovani, Bledsoe si aspettava di poter competere con la sorprendente squadra che dirigeva con Goran Dragic. Possibile quindi che venga messo sul mercato cercando di avere una point guard in grado di completarsi meglio con Devin Booker, unico vero punto inamovibile della franchigia.

T.J. Warren o Josh Jackson: chi è il titolare in ala piccola?

Coach Earl Watson si trova davanti a una piccola crisi per la scelta nel ruolo di ala piccola titolare: cosa preferire tra la solidità di Warren, peraltro appena confermato con un contratto non banale, e la futuribilità di Josh Jackson? Dividere equamente i minuti tra i due potrebbe permettere di risolvere il problema politico ma non quello tecnico, visto che il primo deve confermare quanto fatto vedere nella seconda parte di stagione (17+7 di media) e il secondo ha bisogno di minuti per poter diventare il giocatore che la dirigenza spera. I due sono perfettamente complementari anche come profili tattici, visto che il primo è un buonissimo attaccante (ma deficitario in difesa) e il secondo può essere da subito un eccellente difensore (ma ha da risolvere qualche difetto in attacco): come li gestirà Watson?

Quanto è davvero buono il nucleo giovane della squadra?

Il dubbio più grosso riguardante i Suns è il reale potenziale di questa squadra: i giovani presenti a roster possono rappresentare la base di una futura squadra di playoff oppure rischiano di rimanere solo dei buoni giocatori senza nessuno in grado di spostare davvero gli equilibri? Se su Devin Booker si può intravedere che tipo di giocatore sarà in futuro (anche con i suoi difetti difensivi e di concentrazione), lo stesso non si può dire su Chriss e Bender, abbastanza difficili da definire nelle loro annate da rookie sia per l’eventuale complementarietà in futuro che per la reale sostanza come titolari a lungo termine. La cosa buona è che con una rotazione ridotta all’osso e nessun reale obiettivo, avranno più di un’occasione per dimostrare di che pasta sono fatti.

Obiettivi

Arrivare ai playoff è fuori discussione, non fosse altro per la qualità degli avversari della Western Conference. Per questo, inevitabilmente la stagione dei Suns sarà di transizione e di valutazione: capire su chi conviene puntare e chi invece può essere sacrificato è una delle chiavi per giudicare questa stagione. Togliersi qualche sfizio contro le squadre più forti, poi, potrebbe non essere male – a patto di non vincerne troppe, che nelle zone alte del prossimo Draft potrebbe esserci il giocatore in grado di cambiare la traiettoria della franchigia.