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NBA, James Harden reagisce duramente alle parole di Kevin McHale: "È un clown"

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"Harden non è un leader", l'attacco del suo ex allenatore in tv. La superstar dei Rockets non si fa pregare a rispondere: "McHale è un pagliaccio, faccia-a-faccia mi diceva quanto fossi forte, poi va in tv e dice queste cose su di me: la dice lunga su che tipo di persona è"

Non si è dovuto aspettare molto per registrare la reazione, prevedibilmente forte, di James Harden alle dichiarazioni rilasciate dal suo ex allenatore Kevin McHale (“Harden non è un leader”):  “Onestamente? McHale un clown”, le parole della superstar di Houston. “Ho sempre fatto qualsiasi cosa mi abbia mai chiesto di fare, ho cercato di guidare la squadra dal primo momento in cui sono arrivato a Houston, il fatto che lui vada in tv a dire una cosa del genere su di me, mettendomi in cattiva luce, quando non ha mai fatto nulla per insegnarmi a essere un leader, racconta di che tipo di persona sia. Non mi piace rispondere via social media a questo tipo di polemiche, ma in questo caso devo difendere il mio nome – ha insistito Harden – ma non si fa così. È un comportamento che dimostra che tipo di persona è”. Al n°13 dei Rockets è stato anche chiesto senza mezzi termini se il licenziamento di McHale – giunto a inizio della stagione 2015-16, con l’allenatore fresco di un rinnovo triennale – sia stato in qualche modo caldeggiato da Harden stesso, scontento del rapporto con il suo coach. “Non ho avuto nulla a che fare con la decisione della società – giura il giocatore – io scendo soltanto in campo e cerco di competere al più alto livello possibile. Evidentemente lui pensa che io l’abbia fatto licenziare, ma il fatto che vada in tv a dire certe cose mentre quando era a Houston continuava a ripetermi quanto fossi forte e quando lui si sentisse fortunato a far parte di un progetto come quello dei Rockets, beh, lo ripeto, dice che tipo di persona sia, quale sia la sua statura morale. Io non sono questo tipo di persona. Io non parlo alle spalle delle persone, non è nel mio stile dire una cosa faccia-a-faccia e poi andare sui media a raccontare l’opposto”. 

La difesa di Mike D’Antoni

La superstar di Houston ha poi dato ragione, almeno in un aspetto, alle parole di McHale. “Dice che avere al mio fianco Chris Paul mi farà bene? Sono d’accordo. Ho bisogno di un giocatore come lui in squadra, sono sicuro che mi renderà migliore. Ma lo stesso vale per CP3”, ha chiosato Harden, particolarmente sensibile alle accuse rivoltegli dal suo ex allenatore perché proprio sulle doti di leadership ha voluto lavorarci parecchio, insieme a Jason Biles, un membro dello staff dei Rockets che negli ultimi anni gli ha passato più di un libro sulla materia. Ovviamente a difesa della sua superstar è arrivato coach Mike D’Antoni: “Se l’hanno scorso ho vinto il premio di Allenatore dell’Anno lo devo a lui, oltre che al resto del nostro roster. Gli ho chiesto molto, di essere il nostro playmaker, di impegnarsi di più in difesa. È sempre il primo a presentarsi in estate in palestra [anche quest’anno, organizzando un mini-camp alle Bahamas, ndr] o il primo a organizzare cene o uscite insieme ai suoi compagni. Io non ho visto nessun tipo di carenza, da questo punto di vista, anzi: è sempre stato super”.