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NBA, Silver: “Via le Conference e le prime 16 ai playoff? Prima la riforma del calendario”

NBA
Adam Silver durante la conferenza in Cina (Foto Getty)
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Il commissioner NBA è tornato su una delle questioni più spinose tra le riforme in programma: l'idea di permettere l'accesso ai playoff alle prime 16 squadre per record, senza tener conto della divisione data dalle Conference

Se ne discute da tempo e durante la trasferta cinese di Warriors e T’wolves impegnate in un doppio confronto d'esibizione nel giro di quattro giorni, Adam Silver è tornato su uno degli argomenti più scottanti tra le riforme a cui la NBA sta pensando da tanto: ridisegnare il tabellone playoff, mettendo da parte la logica delle otto squadre per Conference, ma premiando semplicemente le sedici che hanno ottenuto il maggior numero di vittorie in regular season. Spesso è accaduto infatti negli ultimi anni che il record dell’ottava squadra a Est fosse più basso di quella della decima a Ovest, rimasta fuori per questioni “geografiche” e non di merito. Anche perché giocare in una Conference con squadre che vincono di più vuol dire ritrovarsi ad affrontare un calendario oggettivamente più difficile rispetto alle franchigie della costa Est. Problemi evidenti, alla luce del sole, su cui ha posto l’attenzione anche il commissioner NBA, stuzzicato da tempo dall'argomento: “Riformare la griglia playoff è una cosa sulla quale stiamo ragionando; credo che sia un processo in cui bisognerà anche prendere in considerazione una riforma della gestione delle partite in regular season. Come ho già detto più volte in precedenza, non abbiamo un calendario bilanciato ed è una cosa che sono sicuro voi sappiate. Il fatto che le squadre dell’Est giochino molto di più l’una contro l’altra tra di loro rispetto alle sfide contro quelle dell’Ovest è un problema che va risolto. L’idea di ridisegnare l’accesso ai playoff secondo una logica 1-16, senza tener conto delle Conference richiederebbe quindi di mettere in equilibrio prima questa situazione: dobbiamo continuare a lavorare sui giorni di riposo e sulla distribuzione delle 82 partite per creare l’opportunità di renderlo più equo”, sottolineando poi come la Lega non sia costretta a mantenere il formato da così tante partite in eterno: "Lasciatemi aggiungere quello che ho già ripetuto più volte: non c'è nulla di magico nel giocare 82 gare, anzi. Non è una modifica che renderemo operativa nel breve periodo, ma sicuramente porteremo avanti un ragionamento di revisione di tutto il formato che la NBA propone. Aggiungendo una settimana di regular season, abbiamo dimostrato come fosse possibile evitare i doppi back-to-back da quattro partite in cinque giorni; una novità a suo modo storica. L'idea è quella di proseguire in questa direzione".