Please select your default edition
Your default site has been set

NBA: Hawks, il cuore non basta: Detroit batte Atlanta e sale al 2° posto a Est

NBA

Ancora una sconfitta per gli Atlanta Hawks di Marco Belinelli (14 punti), battuti nel finale dai Pistons, sempre più secondi nella Eastern Conference alle spalle dei Celtics

Non hai Sky? Guarda lo Sport che ami subito e senza contratto su NOW TV! Clicca qui

Detroit Pistons-Atlanta Hawks 111-104

IL TABELLINO

“La speranza è quella di poter costruire qualcosa di buono sul nostro secondo tempo; abbiamo avuto la faccia tosta, la convinzione e l’atteggiamento giusto. Nei primi 24 minuti invece…”. Le parole di coach Budenholzer cercano a tutti i costi di vedere il bicchiere mezzo pieno, non difficile da scovare in una partita in cui il -16 sul tabellone all’intervallo lungo sembrava aver già condannato gli Hawks, ritornati in campo con la giusta convinzione nella seconda parte di gara e in grado di riportarsi sul 98-98 a meno di tre minuti dal termine. Alla fine ci hanno pensato un paio di triple di Reggie Jackson a rimettere a posto le cose, togliendo le castagne dal fuoco per i Pistons e regalando a Detroit la nona vittoria su dodici partite giocate, la miglior partenza della squadra del Michigan dalla stagione 2005/2006 (quell’anno le vittorie in regular season furono ben 64). “Siamo stati totalmente travolti nel secondo tempo, non riesco a capire perché”; l’atteggiamento di coach Van Gundy ai microfoni invece è esattamente l’opposto, consapevole di dover tenere alta la tensione di non doversi crogiolare con i 22 punti di Jackson, i 20 di Bradley o la partita a tutto tondo di Andre Drummond: per lui 16 punti (4/6 dalla lunetta, ormai monitorata di continuo), 7 assist (massimo in carriera) e ben 20 rimbalzi – almeno 12 in ognuna delle prime 12 gare, raggiunto Kevin Love che fissò il record NBA in apertura di stagione nel 2011/12. Atlanta invece incassa la decima sconfitta, incapace di tenere al di sotto dei 110 punti l’attacco avversario per la sesta gara consecutiva. Il buon terzo quarto a livello difensivo infatti (19 punti concessi), non ha impedito ai Pistons di segnarne 35 nella quarta e decisiva frazione. Belinelli come al solito esce dalla panchina, giocando ben 30 minuti chiusi con 14 punti realizzati grazie alle 16 conclusioni tentate dal campo (2/7 dalla lunga distanza); le stesse di Dennis Schröder (17 punti e 11 assist) e di Kent Bazemore (22 punti, il miglior realizzatore). Non abbastanza per ritornare in vantaggio dopo il 7-6 iniziale nel primo quarto. Ancora troppo poco per provare a dare una svolta a una stagione sempre più in salita.