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NBA, James e l’arte di disturbare i liberi: “Tempo fa ho vinto una serie playoff così”

NBA

Dopo il libero sbagliato da Butler a causa “dell’interferenza” di Jackson, hanno chiesto al numero 23 dei Cavaliers di commentare quanto accaduto. E LeBron ha ricordato un episodio di 11 anni fa, uno di quelli che sta a cuore ai tifosi di Cleveland…

Non è servita ai Cavaliers per avere la meglio contro i Detroit Pistons, ma qualora ce ne fosse stato bisogno LeBron James non avrebbe esitato a usare la tattica di Reggie Jackson; mezzucci vecchi come il basket, ma ritornati agli onori delle cronache poche ore prima della partita dei vice-campioni NBA in Michigan (poi vinta dominando dalla versione più convincente dei vice-campioni NBA vista in questo primo mese). La point guard dei Pistons infatti, nel finale di gara contro Minnesota, ha infastidito Jimmy Butler durante l’esecuzione del terzo e cruciale tentativo a cronometro fermo, che avrebbe riportato sul 98-98 il match. L’ex giocatore dei Bulls ha messo a segno i primi due liberi, prima di vedersi casualmente passare davanti Jackson, intento a scambiare due parole con Stanley Johnson. Un movimento che ha interrotto la routine di Butler, ne ha rallentato l’esecuzione e condizionato poi il risultato al tiro. “L’ho fatto anche io tempo fa; ho vinto una serie playoff facendo una roba simile. Per quello sono totalmente d’accordo”; queste le parole del numero 23 dei Cavaliers, memore della storica serie contro gli Washington Wizards di Gilbert Arenas, battuti al primo turno nel 2006 proprio al termine di una combattuta gara-6. A rileggere le cronache di 11 anni fa, si percepisce come il giovane James conoscesse già il fatto suo: “Mi è passato davanti (sul 113-112 a 14 secondi dalla sirena del primo OT, ndr) e mi ha detto sottovoce  ‘Se sbagli questi due liberi, la partita è finita’. Mi ha mandato fuori ritmo, ma ho sbagliato io a farmi distrarre. Adesso la stagione è finita, ma dovrò ritornare da subito a lavorare in palestra, a esercitarmi ai liberi”. Queste le dichiarazioni del tempo di Gilbert Arenas, il primo di una lunga serie di campioni costretto a fare conoscenza con il talento di James, obbligato a inchinarsi al Re come poi hanno fatto tanti altri nelle stagioni a venire. Il finale di quella partita è rimasto nella memoria e nell’immaginario dei tifosi dei Cavaliers, a quei tempi a lungo a digiuno di soddisfazioni e in attesa di del primo sussulto del giovane LeBron James: dopo quei due liberi sbagliati, nel possesso successivo Cleveland armò la mano di Damon Jones che segnò il canestro per riportare avanti la squadra dell’Ohio. Il tentativo alla disperata di Caron Butler in risposta non ottenne lo stesso successo. "La prima volta non si scorda mai", dunque, anche a costo di ricorrere a qualsiasi espediente.