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NBA: Belinelli perde nella sua San Antonio. Clippers, è crisi profonda

NBA

11 punti di Marco Belinelli nella sconfitta rimediata dagli Hawks contro gli Spurs; affettuoso l'abbraccio di Popovich nei confronti del suo ex giocatore. I Clippers, ancora senza Gallinari, perdono anche contro i Knicks: è la nona sconfitta consecutiva

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San Antonio Spurs-Atlanta Hawks 96-85

IL TABELLINO

Tornare a casa ha sempre un sapore particolare e Marco Belinelli, che di squadre, città e contesti ne ha cambiati tanti, non ha dubbi nell’indicare San Antonio come la sua franchigia, quella che gli ha regalato le soddisfazioni più grandi, oltre che farlo crescere come forse nessun’altra nella sua carriera ultra-decennale. L’account social degli Spurs rilancia l’abbraccio del numero 3 con Gregg Popovich sottolineando: “È sempre un piacere rivederti, Marco Belinelli”, al termine di una sfida in cui l’azzurro ha chiuso con 11 punti e modeste percentuali dal campo (4/13 con 1/6 dall’arco). La sfida, in realtà, non è mai stata troppo in discussione, con gli Spurs che nel primo tempo avevano già dato il primo colpo di coda, costringendo Atlanta a una faticosa rimonta. Gli Hawks sono tornati in partita nella ripresa, senza mai però mettere il naso avanti: San Antonio infatti, ancora senza Leonard e Parker, è riuscita a gestire le energie dei vari LaMarcus Aldridge (22 punti e 11 rimbalzi), Kyle Anderson (13, con 10 assist e 6 rimbalzi) e Danny Green (14 con 4 triple). Il minimo indispensabile per avere la meglio contro quella che si conferma essere una delle peggiori squadre della Lega. L’unica nota positiva in casa Hawks è John Collins, il rookie sempre più convincente in uscita dalla panchina, autore di 21 punti con 10/12 al tiro, conditi con 9 rimbalzi. Un barlume di speranza in mezzo a un mare di problemi; di certo non il miglior roster per provare a interrompere la più lunga striscia di vittorie casalinghe NBA contro una singola franchigia. Gli Spurs infatti, grazie a questa, portano a 20 il numero di successi consecutivi all’AT&T Center contro Atlanta: una serie aperta nella stagione 1997-98 e confermata dal risultato di questa notte.

New York Knicks-L.A. Clippers 107-85

IL TABELLINO

È notte fonda in casa Clippers. Una situazione talmente tanto complicata da permettere ai Knicks di ritornare al successo dopo oltre cinque anni contro i losangelini. A guidare i newyorchesi ci ha pensato un Kristaps Porzingis da 25 punti e 7 rimbalzi, dominante anche contro Blake Griffin e DeAndre Jordan, quella front-line che doveva essere il punto di forza dei Clippers e che invece non sta portando i frutti sperati. Certo, gli infortuni pesano non poco in una squadra che doveva ripartire in questa stagione, gettando nuove fondamenta e un nuovo progetto tecnico, ma neanche il rientrante Patrick Beverley è riuscito a portare la scossa sperata (unico a chiudere con plus/minus positivo tra i ragazzi del quintetto). I Knicks non faticano più di tanto a prendere la testa del match, per poi travolgere gli avversari nella ripresa: un 41-21 di parziale negli ultimi 18 minuti che racconta come ai Clippers manchino testa, motivazioni e forze. “Stiamo raschiando il fondo, non riusciamo a tener testa a nessuno. In questo momento qualsiasi cosa accada è pronta a esplodere contro di noi e a metterci in difficoltà”. Non sa letteralmente che pesci prendere Doc Rivers, che mai nei suoi anni a Los Angeles si era trovato così in difficoltà. “Questa sera non è stato un bello spettacolo”, dice Blake Griffin, autore di 21 punti e 5 assist, nonostante l’eloquente -20 di plus/minus. Il cambio di rotta deve partire proprio da lui.