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NBA: Mirotic torna a bordocampo, ma il clima con Portis e i Bulls resta teso

NBA

Il lungo spagnolo è tornato nello spogliatoio per la prima volta dopo lo scontro con Portis dello scorso 17 ottobre. Nessun commento e soprattutto nessuno scambio tra i due: la tensione in squadra a Chicago resta molto alta

I Chicago Bulls stanno lentamente affondando in un mare di problemi in questi primi 40 giorni di regular season. Difficoltà tecniche, legate alla qualità del roster, incapacità di resa da parte di una squadra palesemente non dotata del talento necessario per competere ad alto livello. Al netto di tutto questo, LA storia in casa Bulls resta quella con cui si è aperta la stagione: il cazzotto di Bobby Portis a Nikola Mirotic, l’infortunio del secondo, la squalifica del primo e tutto il resto che ne è venuto fuori. La novità della notte è stata il ritorno a bordocampo del lungo di passaporto spagnolo, per la prima volta “con la squadra” dal lontano 17 ottobre. La sua presenza è diventata subito motivo di attenzione e interesse in una partita che oggettivamente non presentava grossi spunti (non ce ne vogliano Bulls e Suns): Mirotic è arrivato in spogliatoio ben prima della palla a due, prendendo parte alle riunioni tecniche e girovagando in mezzo ai compagni (Portis incluso) con regale indifferenza. La descrizione fatta da Darnell Mayberry racconta come il numero 44 si sia accomodato al suo posto in spogliatoio, leggendo il report e le indicazioni redatte dallo staff dei Bulls “come un signore che sta sorseggiando il caffè di prima mattina”. Coach Hoiberg ha confermato come non ci sia stato alcun tipo di chiarimento né di scambio tra Mirotic e Portis, rimasti a debita distanza anche durante tutto il pre-partita a poca distanza, evitando anche semplicemente di incrociare gli sguardi. Il cronista di The Athletic però è riuscito a filmare quello che sembra essere un flebile segnale di distensione: quando il numero 5 è stato richiamato in panchina per una delle tante sostituzioni, lo spagnolo ha allungato la mano nella sua direzione, scambiando poi il cinque con lui come fanno tutti i compagni di squadra ogni volta che un giocatore del quintetto va a sedersi in panchina. Sì, non un grande indizio, ma di fronte all’indifferenza totale sembra essere già un inizio.

Gli allenamenti con la squadra di G-League e il recupero fisico

Per le dichiarazioni ufficiali invece bisognerà ancora aspettare. Mirotic infatti parlerà con i media soltanto “nei prossimi giorni”, ma non ha ancora specificato quando, continua a prolungare questa situazione di tensione che sta contribuendo a logorare lo spogliatoio. A livello tecnico la buona notizia è che il numero 44 è ormai rientrato stabilmente in campo, tornato in palestra con i Windy City Bulls assieme a Zach LaVine (un altro sempre più vicino al pieno recupero fisico), la squadra di G-League associata alla franchigia dell’Illinois con cui i due si sono aggregati e continueranno ad allenarsi mentre i compagni sono partiti per la trasferta a Denver: “Non riusciamo mai ad allenarci a causa dei continui spostamenti e delle partite, ma con i ragazzi della squadra della lega di sviluppo stanno facendo degli ottimi allenamenti”, racconta Hoiberg, svicolando ogni tipo di riferimento al fatto che tenere lontani Portis e Mirotic continua a essere una priorità. Almeno fino a quando non arriverà un chiarimento definitivo. L’attenzione si è poi spostata dunque anche sulle condizioni di LaVine, che assieme allo spagnolo si è allenato anche prima della palla a due. Qualche tiro, un po’ di corsa e a fine sessione un paio di schiacciate a testa per testare l’esplosività dei quadricipiti (e prendersi anche un po’ in giro). In quanto ad atletismo, non c’è infortunio che tenga: vedere l’ex giocatore dei T’wolves volare al ferro è sempre uno spettacolo. Mirotic però risponde con una correzione al ferro dopo aver lanciato il pallone al tabellone niente male. Sì, ai Bulls farebbero proprio comodo queste giocate, a prescindere dalla tensione.