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NBA, l’espulsione di Dellavedova su Beal fa discutere: “È un giocatore sporco”

NBA

La point guard numero 8 dei Milwaukee Bucks è stata allontanata nel match tra Bucks e Wizards dopo un fallo molto duro su Beal lanciato a canestro: “Va spesso sopra le righe, ha scelto di fermarmi in maniera violenta”

Matthew Dellavedova abbiamo imparato a conoscerlo molto bene quasi tre anni fa (sono già passati tre anni dalle prime Finals tra Golden State e Cleveland???); un cagnaccio deputato a fare a sportellate contro chiunque, a mettere pressione in difesa e in quel caso a scortare LeBron James, rimasto solo contro gli Warriors in quell’incrocio in cui Cavaliers anche grazie alla point guard australiana riuscirono a vincere due delle prime tre gare di finale prima di crollare. Una capacità di essere decisivo grazie all'impatto emotivo sul match che gli ha garantito la ricca offerta da parte dei Bucks (38 milioni in 4 anni) che Cleveland a malincuore non riuscì a pareggiare. La nomea di giocatore duro però è sempre rimasta appiccicata sulla sua schiena assieme al numero 8 indossato in Winsconsin. E nella sfida di questa notte contro Washington Dellavedova è tornato a far parlare di sé. Quarto periodo, meno di otto minuti al termine della sfida. Punteggio sul 92-90 in favore dei Bucks. John Wall parte in transizione e lancia Bradley Beal fermo con i piedi oltre l'arco, in attesa del pallone per attaccare il ferro. Un tiratore pericolosissimo, in ritmo, pronto a colpire. Dellavedova allora parte con un closeout disperato, provando a impedire al numero 3 avversario di tirare. Beal legge la situazione, mette palla a terra e taglia fuori l'intervento dell'avversario. A quel punto l'australiano opta per un placcaggio convinto, diretto sull'uomo. Un fallo duro che ha scatenato il parapiglia in campo e a portato all’espulsione del numero 8: “Lui gioca sempre in maniera super aggressiva, ma spesso va sopra le righe – commenta Beal -. È sempre stata la sua specialità, sin da quando è arrivato in NBA. Quella è una giocata da folle: capisco l’intenzione di voler fermare il pallone, ma c’è un modo corretto e molti altri sporchi per farlo”.

Wall: "Se fai falli sporchi e violenti non meriti rispetto"

La point guard di Milwaukee è stata sanzionata con un flagrant-2 e spedita direttamente negli spogliatoi dopo il contatto: “John Wall ha passato il pallone a Beal e io sono uscito di corsa sul perimetro con l’obiettivo di non farlo tirare da tre punti – racconta il diretto interessato -. A quel punto ho provato a fermarlo per evitare un canestro facile, tutto qui. Il problema è che non appena l’ho bloccato, è scivolato e il contatto è sembrato molto più evidente. Volevo evitare che tirasse per cercare il gioco da tre punti, ma lui è franato a terra”. A detta di Dellavedova dunque un fallo dopo il quale non si sarebbe mai aspettato di essere espulso: “Un contatto duro, certo, al più un flagrant-1. Ma non pensavo di essere buttato fuori”. Visione diametralmente opposta a quella di Wall, per nulla d’accordo: “Dellavedova è famoso per questo genere di cose e per contatti non consentiti distribuiti a destra e a manca [in realtà è la prima espulsione in carriera, ndr]. Non è credibile quando dice queste cose. Posso dare credito a quello che dice quando si definisce un giocatore duro, uno della vecchia scuola che fa del gioco fisico il suo credo. Se metti intensità sul parquet meriti rispetto, ma non quando fai delle giocate sporche. In quel caso non si può far finta di nulla”. "C'è una bella differenza tra chi commette un fallo deciso e chi invece ti prende per il collo", rincara la dose Beal, che rischia anche lui una multa a causa della reazione negli istanti successivi al contatto. Il giocatore degli Wizards è stato subito placcato dagli arbitri, spaventati da una sua possibile reazione e scacciati malamente: "Mi sono infastidito perché ho visto che tutti venivano verso di me che ero in pieno controllo, mentre nessuno si preoccupava di badare a Dellavedova che aveva commesso il fallo". Alla fine però, nulla di rotto: "Sto bene, ho giocato a lungo a football nella mia vita".