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NBA, super James mette le cose a posto: Cleveland torna al successo

NBA

I Cavaliers tornano al successo battendo a domicilio i Magic grazie ai 33 punti, 10 rimbalzi, 9 assist e 6 palle recuperate di LeBron James. Prima da titolare per Isaiah Thomas e rimonta sfiorata nel finale da Orlando che incassa la 13^ sconfitta nelle ultime 14 gare

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Orlando Magic-Cleveland Cavaliers 127-131

IL TABELLINO

Serviva una super prestazione di LeBron James per spazzare via i dubbi, le ansie e soprattutto le critiche mosse verso una squadra palesemente in affanno negli ultimi 20 giorni. E il numero 23, come sempre succede da 15 anni a questa parte, ha risposto presente: 33 punti, 10 rimbalzi, 9 assist e 6 palle recuperate nel successo in volata contro i Magic (la 38^ gara in carriera in cui James si ferma a un rimbalzo o a un assist dalla tripla doppia, 5° all-time in questa speciale classifica). “Gioco sempre al massimo su entrambi i lati del campo; il mio obiettivo non è solo quello di segnare o servire un assist. So bene quanto sia importante rubare un pallone in difesa, ad esempio”. Ad alzare la mano e dare il cinque ai compagni durante la presentazione del quintetto iniziale c’era anche Isaiah Thomas, alla prima gara da titolare in stagione con i Cavaliers e vistosamente in affanno nel primo quarto, chiuso con un punto, 0/4 al tiro e un fallo tecnico fischiato contro. Alla sirena finale il bottino però è di 19 punti e 4 assist in 21 minuti, con 7/13 dal campo e due triple: “Il mio fisico risponde molto meglio allo sforzo, sono riuscito a giocare con più facilità, ma sento ancora addosso un bel po’ di ruggine. Ho sbagliato lay-up e tiri liberi che di solito vanno dentro con facilità”. José Calderon è così finito nuovamente in soffitta (in panchina a guardare i compagni senza togliere la tuta per 48 minuti; come fatto da Channing Frye, altro epurato all’interno di un roster davvero lunghissimo), mentre dalla panchina il più produttivo è stato ancora una volta Dwyane Wade, autore di 16 punti con tanto di correzione decisiva a canestro a 17.8 secondi dalla sirena (su tiro sbagliato da Thomas, che si è preso la prima vera conclusione pesante in casa Cavs) che ha rimesso due possessi di distanza tra le squadre. Cleveland infatti, dopo il parziale da 40-23 nel terzo quarto che sembrava aver spento ogni velleitario tentativo di successo dei Magic, era riuscita a far rientrare in partita i padroni di casa, guidati da un Aaron Gordon da 30 punti (11 nel solo parziale dell’ultima frazione) e dai 20 con 5 assist di Elfrid Payton. 

Gordon da 5, killer Love, Korver da record

La lista delle assenze (e delle attenuanti) in casa Magic era lunga: senza Jonathon Simmons, Nikola Vucevic, Terrence Ross, Jonathan Isaac e soprattutto in generale senza un giocatore in grado di cambiare le sorti di una partita (quello manca da inizio stagione, in realtà), sembrava impossibile risalire la china contro i vice-campioni NBA. Ancora più complesso da giustificare dunque per coach Lue il crollo che da +23 ha rischiato di compromettere un successo ormai in cassaforte: “Sono riusciti a tirare fuori dalla spazzatura della partita le loro chance, schierando Aaron Gordon da 5 e mettendoci in enorme difficoltà. Un giocatore del genere è complesso da marcare in quella posizione e le nostre riserve hanno sofferto un po’ quell’accoppiamento che non avevamo previsto”. Il miglior “centro” della sfida però è Kevin Love, killer silenzioso con i suoi 27 punti, 6/12 dall’arco e cinque rimbalzi; essenziale invece il contributo di Kyle Korver in uscita dalla panchina: 20 minuti e tre punti, ovviamente arrivati con i piedi oltre l’arco. Il minimo indispensabile per mettere la freccia e superare Paul Pierce nella classifica dei giocatori NBA con più triple messe a segno in carriera: 2.143 bersagli che valgono il quarto posto assoluto (in attesa di Steph Curry e Klay Thompson). James invece ha raccolto la nona vittoria consecutiva in casa dei Magic, la 22^ in altrettante partite in questa regular season portata a casa dai Cavaliers dopo essere stati avanti nel punteggio o in parità a inizio quarto periodo. Senza margine contro Cleveland nell'ultimo quarto si perde sempre insomma. Un messaggio ai naviganti: rimboccatevi le maniche nei 36 minuti precedenti.