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NBA, Kyle Lowry e DeMar DeRozan trascinano i Raptors: battuti gli Spurs

NBA

I due All-Star della squadra canadese sono decisivi nel match combattuto e vinto contro una rimaneggiata San Antonio: Toronto ritrova così il successo contro i texani dopo oltre due anni, confermandosi sempre più come seconda forza a Est

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Toronto Raptors-San Antonio Spurs 86-83

IL TABELLINO

A Toronto una vittoria contro San Antonio la aspettavano dal 9 dicembre 2015; l’ultimo acuto seguito poi soltanto da delusioni. Questa volta però i Raptors non si sono lasciati sfuggire l’occasione, sfruttando le evidenti difficoltà dei texani e portando a casa il 17esimo successo casalingo a fronte di sole tre sconfitte incassate all’Air Canada Center. Il secondo miglior record nella propria arena dell’intera NBA. Il primo infatti, nonostante tutto, resta in mano agli Spurs, che continuano in maniera quasi metodica la rapsodica altalena fatta di vittoria-sconfitta-vittoria-sconfitta-ecc. Troppo complicato anche per i nero-argento però restare a galla tirando con il 34% dal campo (neanche la peggior prestazione in questa regular season, visto il 33.7% raccolto il 27 ottobre contro i Magic), a conferma di quanto le assenze dei vari Kawhi Leonard, Manu Ginobili e Rudy Gay (solo per citarne alcuni) rendano macchinoso anche un sistema collaudato come quello messo in piedi da coach Popovich. LaMarcus Aldridge, la punta di diamante attorno a cui far ruotare il resto, parte con un disastroso 2/11 al tiro nel primo tempo, in una gara chiusa lo stesso con 17 punti e 14 rimbalzi. I Raptors però non riescono ad approfittarne come dovrebbero, volando sì in doppia cifra di vantaggio nel terzo quarto, ma senza fare il vuoto. Neanche gli otto punti di margine a 30 secondi dalla sirena riescono del tutto a rassicurare i canadesi: gli Spurs infatti trovano energie anche nel momento più disperato della sfida, portandosi prima sul -6 e trovando poi con Bryn Forbes la tripla del -3. A quel punto fallo sistematico sul primo che capita per fermare il cronometro: la palla finisce in mano a DeMar DeRozan a quattro secondi dal termine; una certezza dalla lunetta. Il numero 10 però sbaglia entrambi i liberi e sul rimbalzo lungo è ancora Forbes ad avere il pallone del potenziale pareggio. La mattonata in emergenza lanciata verso il ferro si schianta soltanto contro il tabellone, facendo tirare un sospiro di sollievo al pubblico di casa: "Gli Spurs sono una squadra incredibile – racconta DeRozan a fine gara -, tutti hanno un ruolo ben definito e sanno alla perfezione cosa fare".

Il miglior Lowry, un’aggiunta in più determinante per i Raptors

Soltanto demerito di San Antonio dunque, piegata da stanchezza, assenze e infortuni? No, merito anche del miglior Kyle Lowry visto sul parquet dal rientro post infortunio. Per la point guard numero 7 sono 24 punti, tirando 8/16 dal campo e 4/9 dalla lunga distanza. DeRozan invece gioca la solita partita da campione che partirà titolare all’All-Star game, chiusa con 21 punti, 7 rimbalzi e 6 assist. Toronto conferma così le buone impressioni riscosse negli ultimi anni (più che mesi), riuscendo all’occorrenza a rivelarsi avversaria molto ostica anche a protezione del proprio ferro: i Raptors sono 8-0 nelle partite in cui riesonoe a tenere gli avversari sotto i 90 punti segnati. Una carta da provare a sfruttare più spesso, soprattutto quando gli avversari sono palesemente in affanno: “Il mio tiro mi ha semplicemente abbandonato questa sera. Non è mai andato dentro”, prova a giustificarsi Aldridge a fine gara, felice di dover fare finalmente le valigie destinazione San Antonio. Gli Spurs infatti, dopo aver giocato nove delle ultime 11 partite lontano all’AT&T Center, torneranno in Texas per disputare in casa otto dei prossimi nove match. “Giocare in casa non è di certo sinonimo di vittoria, ma ci permetterà di avere molta più energia”. Poi, se sei una squadra dal record di 19-2 nella propria arena, le speranze di vincere sono particolarmente alte.