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NBA, Westbrook e George sono stellari: OKC spazza via Golden State

NBA

Russell Westbrook chiude con 34 punti, nove rimbalzi e nove assist, a cui si aggiungono i 38 punti di Paul George: OKC fa a meno anche di Carmelo Anthony e domina la sfida in casa degli Warriors. A Golden State non bastano i 33 punti dell'ex di serata Kevin Durant

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Golden State Warriors-Oklahoma City Thunder 105-125

IL TABELLINO

In molti si aspettavano una vittoria senza storia. Con Golden State sul parquet di casa in una partita stimolante, arrivata subito dopo una sconfitta cocente come quella di Denver, avendo a diposizione il roster al completo. Il successo con 20 punti di scarto e dominio compreso è arrivato, ma in favore di Oklahoma City. I Thunder infatti sono riusciti a ribaltare il pronostico, vincendo per la seconda volta in questa regular season contro gli Warriors (che confermano le loro croniche difficoltà contro le due migliori outsider a Ovest: 1-4 il record combinato contro OKC e Houston), trascinati da Russell Westbrook e Paul George. Il numero 0 parte fortissimo, segna 21 punti con 9/11 al tiro nel solo primo quarto e chiude con 34-9-9, sfiorando la tripla doppia e gli avversari ogni volta che puntando il ferro è riuscito a decollare e schiacciare la sua rabbia. Meglio di lui però fa Paul George, che di punti ne realizza 38, tirando 6/11 dall’arco e aggiungendo al suo bottino cinque rimbalzi, tre assist e soprattutto sei palle recuperate. Un paio scippate del tutto dalle mani di Kevin Durant, finito spesso contro il numero 13 in una sfida presa molto sul serio dal numero 35 (nonostante avesse più volte dichiarato il contrario nel prepartita). Per KD sono 33 punti con 14 tiri; l’efficienza fatta persona, con 14/15 ai liberi in 30 minuti di gioco. Curry&Thompson ne aggiungono 33, ma in due: 21 punti il primo, 12 il secondo, con quattro triple totali e poco impatto rispetto al solito. Draymond Green invece, una volta chiaro che la sfida era definitivamente sfuggita di mano (i Thunder sono sempre stati ampliamente in vantaggio dopo il parziale da 42-30 nel primo quarto; abili a non scendere mai sotto la doppia cifra per tre quarti), ha deciso di farsi buttare fuori andando a protestare per l'ennesima volta contro gli arbitri. Doppio tecnico e doccia anticipata di otto minuti. La tensione alla Oracle Arena era già salita in precedenza, dopo un fischio chiaramente sbagliato dai direttori di gara, convinti di aver visto un fallo di Durant su Westbrook mentre il numero 0 in realtà era inciampato da solo. "Siamo stati molto peggio degli arbitri", stigmatizza coach Kerr, consapevole di non aver grossi alibi. "Ci hanno completamente spazzato via dal parquet".

Le difficoltà degli Warriors e l’infortunio di Anthony

Per gli Warriors è la terza sconfitta nelle ultime quattro gare, la prima volta che Golden State ne mette due in fila a referto in questa regular season. Tutti ko arrivati al termine di partite iniziate male (come spesso succede a Golden State), senza poi riuscire a dare il cambio di passo nella ripresa. Fare affidamento sulla possibilità di poter riprendere una gara in ogni momento alla lunga può causare problemi del genere. “Siamo in una situazione complicata; dobbiamo uscirne il prima possibile”. Kerr non ha tutti i torti, anche se OKC non sta di certo vivendo il suo periodo migliore: reduci da quattro sconfitte consecutive, i Thunder sono ancora alla ricerca di un nuovo equilibrio dopo l’infortunio di Andre Roberson. A questo poi durante la sfida si è aggiunto il problema alla caviglia che ha messo fuori dai giochi Carmelo Anthony dopo soli sei minuti. Per lui 0/4 al tiro, un assist e una distorsione che potrebbe tenerlo fuori nella sfida contro i Lakers: “È troppo presto per capire l’entità del problema e se richiederà del riposo. È stata una serata sfortunata sotto questo aspetto, visto anche l’infortunio al ginocchio di Porzingis. È molto triste; non l’ho ancora sentito, ma lo chiamerò presto”. A proposito di commenti tra ex compagni, anche Durant non si è potuto esimere dal lodare il suo compagno di squadra al prossimo All-Star Game: “Russell ha iniziato la partita segnando i primi nove tiri, decisivo nel parziale da 42 punti realizzati nel primo quarto. Ci ha travolti con la sua energia”. Se lo dice il suo peggior nemico, allora bisogna crederci per davvero.