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NBA All-Star Game, Kemba Walker convocato al posto di Kristaps Porzingis

NBA

Il grave infortunio del lungo dei New York Knicks ha aperto le porte del Team LeBron a un newyorkese doc come Kemba Walker. La stella degli Charlotte Hornets è alla sua seconda partecipazione al weekend delle stelle: “È surreale, sono davvero contento di poterci tornare e passare del tempo con i migliori della lega”.

Una volta superata indenne la deadline del mercato, Kemba Walker era andato a farsi il suo tradizionale riposino pre-partita consapevole di avere ancora un futuro con gli Charlotte Hornets. Chissà cosa gli è passato per la testa però quando sul cellulare si è ritrovato le chiamate del GM Rich Cho, del suo agente Jeff Schwartz e soprattutto del suo proprietario Michael Jordan — una sequenza che lo ha costretto a svegliarsi di soprassalto temendo il peggio. Fortunatamente per lui, si erano semplicemente messi tutti in fila per congratularsi per la seconda convocazione consecutiva all’All-Star Game, un motivo più che valido per interrompere il proprio riposo. “Non sai mai quando possa succedere di nuovo: sono davvero fortunato a poterci tornare” ha commentato Walker, scelto dal commissioner Adam Silver al posto dell’infortunato Kristaps Porzingis. “Riuscirci due volte? Per di più di seguito? Ancora mi sembra surreale. So di essere stato scelto per l’infortunio di un altro giocatore, ma è una bella sensazione poter essere il prossimo sulla lista”. Walker entrerà a far parte dello sfortunatissimo Team LeBron, che dopo aver perso Porzingis, DeMarcus Cousins, Kevin Love e John Wall sembra quasi essere maledetto. Per Walker, però, la cosa più divertente del weekend delle stelle è proprio la possibilità di passare del tempo con i migliori giocatori della lega: “Non c’è niente di meglio che avere l’opportunità di stare con giocatori del calibro di LeBron o ‘Melo (Anthony) o Kyle Lowry. È una grande compagnia, gente che sa come si vince in questa lega, che ha fatto l’All-Star Game per anni. La possibilità di parlare e chiedere loro dei consigli non è una cosa che capita tutti i giorni come mi può capitare con i miei compagni”. Un atteggiamento da “studente del gioco” apprezzato anche dal suo allenatore Steve Clifford, che stanotte lo ha ammirato mentre segnava 40 punti forzando praticamente da solo il supplementare (poi perso) contro i Portland Trail Blazers. “Quell’attitudine a imparare è il motivo per cui è diventato il giocatore che è oggi” ha commentato il coach degli Hornets. Anche se i playoff sono lontani con un record di 23-30, deve essere contento anche lui che il suo All-Star rimanga in squadra almeno fino a luglio.