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NBA, Houston fa 15 in fila: battuta anche Boston con 29 punti di Eric Gordon

NBA

In un possibile anticipo di una sfida di finale NBA, i Rockets continuano la loro marcia vincente infliggendo a Boston il primo ko dopo 4 successi. Decisiva per una volta non tanto la coppia Harden-Paul quanto quella Gordon-Ariza, le cui giocate nel finale garantiscono il successo ai texani

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Houston Rockets-Boston Celtics

TABELLINO

Rockets-Celtics è, per qualcuno, una possibile finale NBA, di sicuro invece è la rivincita di una prima sfida stagionale davvero emozionante, che a fine dicembre aveva visto Boston rimontare da -26 per spuntarla 99-98. Il secondo episodio stagionale non è da meno in quanto a emozioni, perché la gara rimane in equilibrio fino agli ultimi secondi ma vede Houston spuntarla grazie a un ultimo quarto da 37 punti con 7 triple a segno su 18 tentativi ma anche un ottimo sforzo difensivo, che genera 4 delle 13 palle perse degli ospiti. Per i Rockets arriva la 15^ vittoria in fila, la striscia più lunga della stagione in tutta la NBA, che arriva dopo che la squadra allenata da Mike D’Antoni era già stata capace di collezionare 14 successi consecutivi dal 16 novembre al 18 dicembre 2017. Nella storia della franchigia le 15 vittorie pareggiano l’impresa compiuta due volte negli anni ’90 dalle squadre di Hakeem Olajuwon e sono risultato inferiore soltanto alla striscia di 22 successi collezionati nella stagione 2007-08. Coach Mike D’Antoni diventa il quinto allenatore soltanto capace di guidare due squadre diverse (Phoenix e Houston) a 15 successi in fila, traguardo toccato solamente da Phil Jackson, Pat Riley, Red Auerbach e Rick Adelman. Per una volta gli eroi di serata non rispondono ai nomi di James Harden, che tira male (6/18) ma chiude comunque non lontano dalla tripla doppia, con 26 punti, 10 assist, 7 assist e 5 recuperi, e Chris Paul, autore di 15 punti con 7 assist: sono invece Eric Gordon dalla panchina, autore di 29 punti con 7/11 da tre, e Trevor Ariza, autore delle giocate decisive, a dimostrarsi fondamentali per mantenere viva la striscia di successi e garantire a Houston di restare al primo posto nella classifiche NBA (49-13 il bilancio dei texani, una sconfitta in meno rispetto a Golden State). Sono proprio cinque punti di Ariza – una tripla seguita da un recupero su Kyrie Irving con sottomano a seguire – a decidere la gara, mettendo il fiocco a un parziale di 10-2 con cui Houston riesce a ribaltare uno svantaggio di 6 punti e assumere il comando della gara nei secondi finali prima della solita altalena di liberi realizzati (anche quando – è il caso di Kyrie Irving – l’intenzione era di sbagliarli) e della tripla sulla sirena scagliata da Marcus Smart per il potenziale pareggio che però non va a bersaglio. 

A Boston non basta lo sforzo della panchina

Coach Stevens vede i suoi due All-Star combinare per 10/29 al tiro (Kyrie Irving chiude con 18 punti ma ottenuti con 17 tiri, mentre Al Horford non va oltre i 10 con 4/12 dal campo) ma in compenso può rallegrarsi per lo sforzo di una panchina che stravince il duello con i pariruolo avversari 67-44 (nonostante i 29 di Gordon): Marcus Morris segna 11 dei suoi 21 punti nel quarto quarto, con 5 triple totali a segno; Greg Monroe manda a libri la sua miglior gara in maglia Celtics chiusa con 18 punti e 6/9 dal campo; ancora meglio come percentuale fa Terry Rozier, autore di un ottimo 7/10 per 17 punti; va in doppia cifra anche Marcus Smart a quota 11. Boston tira benissimo da tre punti (13/24, sopra il 54%) ma molto meno, per quantità, rispetto a Houston, che fa segnare il 39% scarso ma manda a bersaglio 19 triple sulle 39 tentate: si spiega anche così il primo ko dei biancoverdi dopo quattro successi in fila, che permette ai Toronto Raptors una mini-fuga (tre sconfitte in meno, 17 contro 20, a fronte dello stesso numero di vittorie, 44) in testa alla Eastern Conference.