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NBA, Indiana sbanca Philadelphia e difende il terzo posto, 6 per Belinelli

NBA

Dopo aver vinto a Boston, i Pacers si ripetono interrompendo la striscia di 13 vittorie interne consecutive dei Sixers, a cui non servono i 29+12 di Joel Embiid e la tripla doppia di Ben Simmons. Solo sei punti per Marco Belinelli, mentre per Indiana i 25 di Myles Turner sopperiscono a una serata storta di Victor Oladipo (4/21 al tiro). Infortunio alla caviglia per Domantas Sabonis.

IL TABELLINO

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Philadelphia 76ers-Indiana Pacers 98-101

IL TABELLINO

Vincere sul campo dei Philadelphia 76ers non è — e soprattutto non sarà — facile per nessuno. Farlo con il proprio giocatore-franchigia in serata no al tiro, però, è da grande squadra: la vittoria degli Indiana Pacers sul campo dei Sixers è una delle più significative e più importanti della stagione della squadra di Nate McMillan, anche perché reduci dalla trasferta vittoriosa sul campo dei Boston Celtics. Questo non significa che sia stata facile, ovviamente: i Pacers non sono mai andati sotto nel punteggio da metà primo quarto in poi, toccando anche il +12 nel corso del primo tempo, ma nel secondo la partita è sempre stata in bilico, riuscendo a creare separazione solo quando Oladipo ha segnato la sua unica tripla della gara (1/4 da tre ma soprattutto 4/21 dal campo) a 3:18 dalla fine per il +8 dei suoi. Un vantaggio difeso fino alla fine nonostante un fallo in attacco dello stesso Oladipo avesse lasciato a Joel Embiid (29 punti, 12 rimbalzi e 3 stoppate) la possibilità di pareggiarla, ma il tentativo da tre dell’All-Star dei Sixers ha preso solo il primo ferro. Sul successivo rimbalzo Dario Saric e Oladipo si sono contesi un pallone portando alla palla due decretata dagli arbitri, con la guardia dei Pacers più abile a toccare il pallone e a farla finire sulla gamba di Ben Simmons, di fatto chiudendo lì la sfida. Da segnalare anche la freddezza di Myles Turner che, dopo aver recuperato un rimbalzo a seguito della tripla del sorpasso sbagliata da J.J. Redick, a 21.5 secondi dalla fine aveva segnato due liberi cruciali per chiudere come miglior marcatore della sfida a quota 25 punti (9/12 dal campo), seguito dai 19+10 di Thaddeus Young e altri quattro compagni in doppia cifra. “Sapevamo che sarebbe stata una partita fisica: è quel periodo dell’anno, ma tutti si sono fatti trovare pronti”, ha dichiarato coach McMillan, che a un certo punto si è preso a male parole con Embiid, il quale ha anche raccolto un fallo tecnico per una spinta ai danni di Lance Stephenson. Lo stesso Lance ha avuto da ridire anche per un fallo duro di Simmons ai suoi danni, uno dei tanti episodi di tensione in una partita che ha visto infortunarsi Domantas Sabonis per una collisione tra lui e Embiid, con il lituano a farne le spese con una distorsione alla caviglia. Le prime radiografie hanno escluso fratture, ma sarà la risonanza magnetica a determinare quanto dovrà rimanere fuori.

L’occasione sprecata dai Sixers e le prospettive playoff

Per i Sixers questa partita poteva rappresentare un grande punto di svolta, visto che avrebbero potuto guadagnare il tie-breaker nei confronti dei Pacers e contemporaneamente avvicinare il loro terzo posto nella Eastern Conference. Invece, nonostante le raccomandazioni pre-gara, Brett Brown ha visto i suoi interrompere la striscia di imbattibilità interna — i Sixers non perdevano in casa da 13 partite, più precisamente dal 21 dicembre quando persero con Toronto — pagando il grande tallone d’Achille dei suoi giovani, vale a dire le palle perse, ben 21. Due di queste portano la firma di Ben Simmons, pur autore di una tripla doppia (10 punti, 13 rimbalzi e 10 assist), ma soprattutto 8 sono state quelle di Embiid, mentre anche una porta la firma di un Marco Belinelli da 6 punti con 2/7 dal campo e 1/5 da tre punti in 26 minuti. “La differenza in questa partita è stata che loro l’hanno voluta di più” ha commentato Dario Saric, secondo solo a Embiid con 5 palle perse. “Dobbiamo essere più concentrati: questa era una partita importante per noi, non possiamo permetterci di buttarle via così. Spero che lo capiremo la prossima volta”. La preoccupazione di coach Brown, invece, riguarda le avversarie: “Non siamo riusciti a superare le Miami, le Washington, le Milwaukee e ora le Indiana della nostra conference” ha commentato l’allenatore sulle recenti sconfitte dei suoi. “In ognuna di queste partite impariamo un po’ di più su quello che serve per avere successi ai playoff. C’è molto da imparare da queste partite”. La strada per arrivare dove i Sixers vogliono arrivare è ancora lunga, e chissà che alla fine non siano proprio gli Indiana Pacers a battezzarli al primo turno di playoff.