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NBA, Ivan Perisic: “LeBron è il mio idolo assoluto, ma quest'anno vedo Harden MVP”

NBA

L'esterno d'attacco dell'Inter racconta ai microfoni di skysport.it la sua passione per la NBA. Da quella prima partita vista a Dallas all'inizio di questo millennio con un giovane Dirk Nowitzki a sfidare John Stockton e Karl Malone

Con la nazionale croata di calcio in viaggio per preparare la gara di sabato contro il Perù e di passaggio a Miami, due giocatori del nostro campionato – Ivan Perisic dell’Inter e Mario Mandzukic della Juventus – ne hanno approfittato per godersi da vicino lo spettacolo di un’altra delle loro grandi passioni sportive (calcio a parte): il basket NBA. Insieme ai due centrocampisti in forza al Real Madrid, Luka Modric e Mateo Kovacic, Perisic e Mandzukic erano tra il pubblico della gara tra Miami Heat e New York Knicks, vinta facilmente dai padroni di casa, con oltre 20 punti di vantaggio e il primo ha accettato di rispondere in esclusiva per skysport.it ad alcune domande sulla sua passione per la palla a spicchi e per il mondo NBA.

Come ti sei innamorato della pallacanestro?

“Da ragazzino mi piacevano un sacco di sport: il calcio ovviamente era sempre al primo posto, ma ho giocato anche a pallacanestro, pallavolo, anche un po’ a tennis. La pallacanestro però aveva un posto speciale, perché mio padre è stato un giocatore di seconda divisione in Croazia, per cui io spesso fin da piccolo lo seguivo e andavo a vedere le sue gare. A casa poi mi guardavo in tv un sacco di partite, e l’amore è nato così, il basket mi è sempre piaciuto”.

Sei un buon giocatore?

“Non mi piace dirmelo da solo, ma obiettivamente ho la fortuna di essere un buon atleta e ho un po’ la presunzione di pensare che potrei riuscire bene in più di uno sport, oltre al calcio. Se avessi scelto fin dall’inizio un altro sport, credo che sarei stato in grado di costruirmi una buona carriera, ma a 7-8 anni ho scelto il calcio perché è sempre stata la mia passione n°1. Avessi scelto il basket chissà…”.

Qual è la prima partita NBA che hai visto?

“Sono stato negli Stati Uniti per la prima volta nel 2001 – credo proprio fosse il 2001… Con la mia squadra di allora, l’Hajduk Spalato, eravamo in tournée a Dallas, io avevo solo 12 anni e così tanti ricordi sono andati un po’ persi. Forse era il primo anno di Dirk Nowitzki nella NBA, o comunque uno dei primi, e i suoi Mavs giocavano contro gli Utah Jazz, mi ricordo che c’erano John Stockton e Karl Malone. Sono passati quasi vent’anni, non ricordo altri particolari, ma l’emozione rimane”.

Per quale squadra fai il tifo?

“Non ho proprio una squadra preferita, mi piace molto LeBron James, sono un suo grandissimo tifoso, per cui quando era a Miami seguivo Miami e ora che è tornato a Cleveland tifo Cavs. È fortissimo, mi piace la sua leadership, per me è il migliore”.

Chi vedi in finale NBA?

“Quest’anno credo ci possano essere parecchie sorprese, a differenza degli ultimi due-tre anni, quando era quasi scontato che Cleveland sarebbe arrivata in fondo a Est e Golden State avrebbe vinto l’Ovest. Quest’anno invece io penso che ci saranno delle sorprese: nell’Est per me Cleveland rimane favorita, ma a Ovest Houston potrebbe farcela a qualificarsi”.

Ci dici i tuoi MVP stagionali, sia quello della regular season che quello delle finali?

“Direi James Harden per la stagione mentre per le finali dipende ovviamente da quali squadre si qualificheranno, ma se seguo quanto detto prima e prevedo in finale Cleveland-Houston il mio MVP della serie sarebbe LeBron James, che sta giocando una stagione fantastica e non ha mancato neppure una gara [71 su 71 al momento, ndr]: può essere il suo anno”.

Quali sono le caratteristiche di LeBron James che senti anche tue?

È il mio idolo, mi piace davvero come gioca, il fatto che sappia segnare, difendere, sa perfino stoppare. È un giocatore davvero completo, ed è così che piacerebbe giocare anche a me, determinante tanto in attacco che in difesa. Lui per me è proprio il n°1 NBA”.