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NBA, Spurs-Leonard, la saga continua: i compagni lo implorano di tornare

NBA

Al termine della sfida vinta contro Minnesota, tutti i giocatori degli Spurs sono rimasti a discutere nello spogliatoio. L’argomento era il ritorno sul parquet di Kawhi Leonard, risoluto nella sua scelta di continuare a riposare nonostante l’insistenza dei compagni

Non siamo abituati a parlare così tanto e così spesso degli Spurs, ma un tassello alla volta il quadro attorno a Kawhi Leonard e al suo lungo recupero dall’infortunio al quadricipite si sta lentamente ricostruendo. Secondo quanto raccontato da ESPN, dopo la vittoria degli Spurs contro i T’wolves dello scorso sabato, ci sarebbe stato un incontro tra soli giocatori organizzato da Tony Parker (e non solo lui) negli spogliatoi dell’AT&T Center. L’argomento era il ritorno sul parquet del numero 2, voluto a gran voce da tutto il roster che lo ha supplicato di dare una mano alla squadra in questo rush finale. La conversazione è stata descritta al team giornalistico di ESPN come intensa e molto concitata, con tanti interventi in cui i giocatori hanno manifestato la loro frustrazione e la confusione generata nel gruppo dal protrarsi di una situazione molto confusa. A pesare sul groppone di tutti c’è la crescente tensione tra Leonard e l’organizzazione texana, che sembra averlo messo un po’ all’angolo dopo la sua decisione di continuare ad aspettare. Una discussione animata, ascoltata da molti a distanza ben al di là della porta dello spogliatoio che è rimasta chiusa a lungo. Leonard però rimane risoluto e convinto nella sua decisione, sottolineando come lui abbia delle ottime ragioni per continuare a restare fuori dal parquet fino al pieno recupero. L’MVP delle Finals 2014 non ha commentato le ultime indiscrezioni, ma ha ripetuto più volte che rientrerà soltanto nel momento in cui sentirà di essere pronto e smetterà di soffrire a ogni sollecitazione al quadricipite. Proprio in ragione di questo meeting, i giocatori degli Spurs non hanno partecipato all’usuale incontro con i giornalisti per le interviste post-partita. Una cosa che aveva insospettito, visto che i nero-argento avevano appena raccolto una vittoria determinante nella corsa ai playoff. Una versione dei fatti  in parte smentita da Danny Green, che sui social ha ripreso l’articolo sottolineando come le cose siano andate in maniera diversa da quanto raccontato.

La prima vera patata bollente dopo 20 anni

Una situazione in continua evoluzione, dove al valzer di aggiornamenti sul possibile rientro prima annunciato e poi smentito, fa sempre seguito un bollettino con la situazione medica del recupero di Leonard. La questione infatti resta quella: a livello clinico il problema è superato e ogni dichiarazione (Popovich, Ginobili e molti altri) serve solo a provare a spronarlo o a metterlo davanti alle sue responsabilità. La dirigenza e lo staff tecnico lo attendono in campo (lui prende regolarmente parte ad allenamenti tre contro tre e quattro contro quattro), ma resta poi seduto a lato della panchina ogni volta che tocca scendere sul parquet. “Ogni tanto in una situazione del genere ti senti come un alieno e devi combattere con questo – racconta Ginobili -, devi fare uno sforzo aggiuntivo per far parte del gruppo, per essere al centro dell’attenzione”. Stessa linea mantenuta da coach Popovich: “Più cerchi di dimostrarti coinvolto, più le distanze si accorciano con il resto del gruppo. Ma alla fine quando sei infortunato, seduto a lato della panchina e non in grado di scendere in campo, ti sentirai sempre diverso dagli altri. È insito nella natura umana. È un bravo ragazzo, gli voglio bene”. Basterà questo per scacciare tutti i dubbi sui loro rapporti?