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NBA, Belinelli e il suo momento da sogno con i Sixers: è il miglior periodo della sua carriera?

NBA

Il n°18 di Philadelphia sta giocando il miglior basket della sua carriera, protagonista nella striscia di 13 successi in fila raccolti dai Sixers: "Amo giocare con questa squadra, essere in questa organizzazione: adesso sotto con i playoff"

I 23 punti realizzati nel successo contro Cleveland sono soltanto la ciliegina sulla torta. La stagione di Marco Belinelli infatti nelle ultime settimane ha subìto un’accelerazione incredibile, portando il n°18 dei Sixers dai bassifondi della Eastern Conference con gli Hawks al ruolo di protagonista in uscita dalla panchina con la squadra più in forma del momento in NBA. Talmente lanciata da non risentire dell’assenza di Joel Embiid, che pesa sulle sorti della squadra non solo in termini di chili sotto canestro. Philadelphia però ha continuato a inanellare successi, allungando a 13 una striscia già da record nel nuovo millennio per i Sixers. Merito di Ben Simmons, rookie dell’anno nonché uno dei prospetti (o certezze, se preferite) della lega, aiutato però da un supporting cast che ha dimostrato tutto il suo valore. J.J. Redick, Robert Covington, Dario Saric e anche il nostro Marco Belinelli hanno dato il loro contributo, aiutando Philadelphia a scrollarsi definitivamente di dosso il peso della stagione da 72 sconfitte di due anni fa. “Stasera è stata una partita importante, incredibile – racconta Belinelli a fine gara -. Il tifo era impressionante e sicuramente per noi era decisivo vincere questa sfida. Dobbiamo ancora migliorare e lo faremo per andare il più avanti possibile ai playoff”. Già, perché i Sixers con questo successo si sono presi di forza il terzo posto a Est e adesso puntano a mantenerlo nelle sfide contro Dallas, Atlanta e Milwaukee. Un calendario in discesa, che tuttavia non deve sviare né togliere valore a quanto fatto dalla squadra della Pennsylvania. Dal 1° gennaio a oggi infatti Philadelphia ha perso 11 gare delle 43 giocate, seconda soltanto ai Rockets che si sono fermati sei volte. Per intenderci: Toronto ne ha perse 12, Golden State 14, Boston 15, Cleveland addirittura 19. Tendenza confermata anche dal Net Rating: i Sixers sono secondi con il loro +8.8, frutto soprattutto dei 101 punti concessi su 100 possessi (anche in questo secondi, ma dietro ai Jazz). Per rimpinguare invece il bottino offensivo e aumentare le alternative nella metà campo avversaria, i Sixers a metà febbraio hanno saccheggiato la panchina di Atlanta, portandosi a casa Ersan Ilyasova e il già citato Belinelli.

Il miglior periodo della carriera di Belinelli

Un investimento che ha subito pagato dividendi, grazie alla camaleontica capacità dell’azzurro di adattarsi a un sistema che sotto molti aspetti ricorda quello degli Spurs. Coach Brett Brown è stato a lungo discepolo di Popovich, così come coach Budenholzer che sapeva bene quanto valesse tenere in spogliatoio un veterano come Belinelli. Ad Atlanta il Beli ha fatto il suo, costretto da un gruppo in pieno rebuilding a dedicarsi alle proprie cifre e a non poter puntare al successo per il terzo anno in fila dopo quelli trascorsi a Sacramento e Charlotte. L’azzurro però ha deciso di prendere in mano il suo destino, rinunciando anche a parte dell’ingaggio pur di liberarsi degli Hawks e di giocarsi le sue chance in questo finale di stagione. Il modo migliore per mettersi in gioco e dimostrare di valere ancora un contratto importante in NBA, visto che il prossimo 1 luglio è fissata la scadenza del suo accordo attuale. Dopo tanto vagabondare Belinelli ha finalmente trovato un posto dove sentirsi a proprio agio, dove rendere al meglio. E le cifre sono lì a parlare per lui: nelle ultime 13 gare il n°18 viaggia a 15.5 punti, con il 56% dal campo e il 44% abbondante dall’arco con oltre cinque tentativi di media dalla lunga distanza. L’infortunio di Embiid ha liberato minuti che l’azzurro non ha esitato a riempire, dimostrando di essere non solo il sostituto ideale di Redick, ma anche una valida alternativa per abbassare il quintetto e allargare il campo: “Devo cercare di essere aggressivo e di aiutare la squadra. Amo giocare con questo gruppo, con questi giocatori e per questa organizzazione. Scendere in campo al fianco di Ben [Simmons, ndr] è qualcosa di incredibile. Cerchiamo sempre di migliorare e di arrivare pronti alla post-season”. Lui mantiene il focus del veterano, felice di essere protagonista ai playoff a tre anni di distanza dall’ultima volta. Per le prossime settimane basta quello, poi si penserà al contratto.