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Playoff NBA 2018, Golden State-San Antonio 113-92: Warriors sul velluto, Gara-1 non ha storia

NBA

Il primo episodio della serie tra Spurs e Warriors non ha storia: i campioni in carica dominano su entrambi i lati del campo e annullano gli avversari in ogni maniera possibile, chiudendo la pratica già alla fine del terzo quarto. Strepitosi Durant e Thompson, malissimo Aldridge messo in crisi da un incredibile McGee

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Golden State Warriors-San Antonio Spurs 113-92

È bastato ritrovare l’atmosfera dei playoff per far capire a tutti i Golden State Warriors che la “vacanza” delle ultime settimane era finita. E Gara-1 contro i San Antonio Spurs ha mostrato la vecchia faccia dei campioni in carica, quelli concentrati in difesa e spietati in attacco nel punire tutti gli errori degli avversari – anche se per la verità nella prima partita della serie i texani ne hanno commessi veramente tanti e non tutti necessariamente forzati. Sempre senza Steph Curry, Steve Kerr ha giocato subito la carta Andre Iguodala in quintetto, facendolo partire in posizione di point guard per alzare la fisicità dei suoi e ottenendone immediati benefici, perché gli Warriors hanno a lungo strangolato l’attacco degli Spurs tenendoli a lungo sotto il 40% dal campo e escludendo praticamente del tutto i punti al ferro, area del campo chiusa a doppia mandata da Draymond Green e soprattutto JaVale McGee. Il centro tanto discusso in passato ha giocato una partita encomiabile sui due lati del campo, fungendo da bersaglio per i passaggi dei compagni sotto canestro (15 punti in 16 minuti) e difendendo alla grande contro LaMarcus Aldridge, cancellandolo in fretta dalla partita grazie all’infinita lunghezza delle sue braccia. Fermato Aldridge (14 punti ma con 5/12 dal campo), tutto il resto dell’attacco degli Spurs è imploso su se stesso, trovando buone soluzioni solo con Rudy Gay (15 punti) o con il 40enne Manu Ginobili, a lungo sembrato come il miglior giocatore con la maglia di San Antonio. Non il massimo della vita per Gregg Popovich, che avrà tantissime cose su cui lavorare se vuole non solo mettere in difficoltà la difesa di Golden State, ma allo stesso tempo trovare un modo di arginare un Kevin Durant vicino alla tripla doppia (24 punti, 8 rimbalzi e 7 assist) e un Klay Thompson chirurgico in ogni situazione di gioco, chiudendo con 27 punti grazie a uno strepitoso 11/13 dal campo e 5/6 dall’arco. Il +21 finale va quasi stretto ai campioni in carica, che nell’ultimo quarto hanno svuotato la panchina per diversi minuto di puro garbage time: Gara-1 non ha storia, agli Spurs ora 48 ore di tempo per rispondere. 

Primo quarto

La prima notizia della serata è che Steve Kerr è già in vena di esperimenti: da point guard titolare parte Andre Iguodala, deputato a tenere la fisicità e le lunghe leve di Dejounte Murray, così come viene scelto JaVale McGee al posto di Zaza Pachulia. I due migliori realizzatori delle due squadre, Durant e Aldridge, muovono subito le retine segnando i primi quattro punti delle due squadre, ma bastano due canestri di McGee per spingere Gregg Popovich a spendere il primo timeout dei suoi playoff dopo appena tre minuti e 22 secondi. Il tanto discusso centro però è in grandissima serata e mette a referto altri quattro punti spingendo a sei il vantaggio dei suoi, che sfruttano la maggiore stazza fisica e lunghezza per trovare canestri facili al ferro. Il 40enne Manu Ginobili entra in campo e fa subito due cose importantissime, subendo sfondamento da Durant e poi andando a segno da tre. Le braccia di McGee però danno enormi problemi a Aldridge che non riesce a tirargli sulla testa, problema che Durant non ha mai avuto in vita sua andando a segno dal palleggio per il +9. KD è chirurgico nello scegliersi l'accoppiamento preferito in attacco e da lì mettersi al lavoro, regalando a Quinn Cook il canestro del +10 e poi mettendo il canestro del +12. Gli Spurs fanno enorme fatica in attacco, ma riescono a contenere i danni grazie a una giocata da Ginobili di Ginobili, che ruba il pallone in difesa leggendo le intenzioni degli avversari e poi segna la tripla sulla sirena che vale il -11.

Secondo quarto

Sono i veterani degli Spurs a ricucire lo strappo con Ginobili, Gasol, Parker e Gay, anche se Thompson si invena una tripla con gli effetti speciali per riportare i suoi a +9. Un errore di concentrazione della difesa nero-argento, però, fa di nuovo saltare i nervi di coach Popovich, che chiama un altro timeout in emergenza per fermare l'emorragia dei suoi in palese difficoltà a tenere traccia di tutti i tagli lontano dalla palla degli Warriors. Il rientro di Aldridge e una tripla difficilissima di Danny Green ricuciono lo strappo fino al -6, tenendo in qualche modo a contatto gli Spurs, ma la difesa di Golden State sembra finalmente concentrata dopo settimane di relax e per gli ospiti ogni canestro è un'avventura. Neanche il tempo di dirlo, infatti, e il vantaggio degli Warriors torna immediatamente in doppia cifra, sfruttando i centrimetri di vantaggio sui vari Mills e Parker per tirare sulla testa degli avversari. San Antonio continua a commettere errori di energia e di concentrazione che non ci si può permettere contro una squadra come Golden State: Durant va a segno dalla lunetta tre volte, ma Gay lucra due tiri liberi e all'intevallo il distacco è di 16 lunghezze, 57-41.

Secondo tempo

Popovich comincia il secondo tempo con Gay in campo al posto di Anderson, che lo ripaga segnando due canestri dei suoi per riportare San Antonio a -11. Dejounte Murray fa in tempo a segnare il sottomano del -9, ma ci aggiunge anche tre falli in rapida successione cercando di tenere i tagli lontano dalla palla di Thompson e Iguodala, che sfruttano la sua inesperienza per toglierlo dalla partita. Dopo un momento di appannamento la difesa di Golden State ritorna a strangolare l'attacco di San Antonio, le cui percentuali rimangono costantemente al di sotto del 40%, con McGee che sale a 15 punti nella sua partita strepitosa per regalare ai suoi il +19. Le braccia infinite della difesa degli Warriors continuano a dare fastidio ai texani, mentre Thompson continua la sua partita perfetta salendo a 19 punti con 8/10 al tiro. La seconda tripla di serata di Green e un canestro di rapina di Durant aggiornano il massimo vantaggio al +23 con cui si chiude il terzo quarto. Con uno scarto del genere, l'ultimo quarto diventa di pura accademia (o, per meglio dire, garbage time), trovando anche il tempo di mettere in campo Jordan Bell e Nick Young che fino a quel momento non avevano visto il campo. Finisce 113-92 per i campioni in carica.