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Playoff NBA 2018, Utah-OKC 115-102: i Jazz schiacciano i Thunder in gara-3 e passano in vantaggio nella serie

NBA

I Jazz allungano nel secondo tempo, vincono gara-3 contro i Thunder e si portano in vantaggio 2-1 nella serie. Prima tripla doppia in carriera ai playoff per Ricky Rubio, il miglior realizzatore dei suoi con 26 punti, 11 rimbalzi e 10 assist

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Utah Jazz-Oklahoma City Thunder 115-102

“Tripla doppia e successo” è un accostamento che suona familiare alle orecchie dei Thunder, battuti però stavolta da un super Ricky Rubio alla guida dei Jazz in gara-3. La prima partita della serie a Salt Lake City riscrive infatti definitivamente le gerarchie di uno dei testa a testa più equilibrati del primo turno: Utah è più in forma, è più convinta e soprattutto è più squadra. La point guard spagnola mette a referto la sua prima tripla doppia in carriera ai playoff (alla terza partita) da 26 punti, dieci rimbalzi e 11 assist; miglior realizzatore di un quintetto che chiude tutto in doppia cifra. Rubio diventa così il terzo giocatore della storia dei Jazz dopo Rickey Green (1984) e John Stockton (2001) a metterne una a referto ai playoff (la storica point guard di Utah si gode anche l’esordio del figlio negli istanti finali del match). Il momento che descrive nel migliore dei modi la sfida arriva allo scadere del terzo periodo, quando Ricky Rubio in emergenza si inventa da lontanissimo e in fretta e furia il secondo canestro dalla lunga distanza della sua partita. Funziona tutto in casa Jazz, con Donovan Mitchell che chiude con 22 e 11 rimbalzi, Rudy Gobert con 18 e 12, Joe Ingles con 20 e cinque triple. Ce n’è davvero per tutti i gusti, in una squadra sbocciata alla velocità della luce in questa stagione proprio come il suo rookie. Il pubblico di casa poi, fa il resto: colorato con diverse tonalità dal giallo al rosso (come le maglie indossate sul parquet), il palazzetto si è trasformato in una vera e propria bolgia, stordendo ancora di più i già intontiti Thunder. OKC infatti dura 25 minuti, prima di cedere di schianto dopo l’ennesima uscita dal parquet di Steven Adams a causa del crescente numero di falli. Gli ospiti partono meglio e volano anche sul +12 dopo un quarto d’ora di gioco, ma a cambiare l’inerzia della sfida è il terzo prematuro fallo commesso dal lungo neozelandese, costretto a uscire per evitare guai peggiori. I Jazz allora piazzano il parziale da 30-14 prima dell’intervallo lungo, in un quarto da 36 punti realizzati che cambia l’inerzia della partita.

Westbrook smarrito e impreciso: “In gara-4 non sarà più così, potete contarci”

Il modo peggiore per sciupare la doppia cifra di margine faticosamente conquistata dai Thunder, che più volte provano a stanare Gobert schierando un Patrick Patterson da otto punti e 3/3 dal campo, provando così ad allargare il campo. Non funziona però, visto che la presenza del lungo francese condiziona in maniera decisiva il modo di attaccare di OKC, a partire da quello di un demotivato Russell Westbrook. A preoccupare della partita del n°0 infatti non sono tanto le cifre modeste (14 punti, 5/17 al tiro e otto palle perse), ma l’atteggiamento apparso fin troppo remissivo: “Non ho nulla, mi sento affaticato come tutti gli altri giocatori sul parquet”, racconta a fine gara, escludendo che il problema siano gli infortuni e assicurando che il suo apporto in gara-4 sarà diverso. “Abbiamo concesso a Rubio un sacco di tiri comodi dal midrange, ma questa storia terminerà dal prossimo match. Potete contarci. Inoltre devo smetterla di saltare o andare subito in allarme contro la difesa schierata, leggendo meglio quello che la difesa mi concede e continuando a pensare che io posso essere la prima opzione del nostro attacco”. Nel secondo tempo responsabilità e produzione dunque passano quasi esclusivamente nelle mani di Paul George, rimasto l’àncora a cui i Thunder provano ad aggrapparsi. Senza esecuzione però, neanche un talento come il n°13 – che chiude con 23 punti e 7/16 al tiro - riesce più di tanto a togliere le castagne dal fuoco, in un secondo tempo in cui i Jazz veleggiano giustamente ben oltre la doppia cifra di vantaggio. "Gara-4 sarà il test decisivo per capire che tipo di squadra siamo", commenta Anthony prima di scappare via dagli spogliatoi. Difficile dargli torto.