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NBA: Portland Trail Blazers, dopo il disastro il primo a rischiare è Terry Stotts

NBA

L’allenatore dei Blazers è sul banco degli imputati dopo l’eliminazione di Portland per mano di New Orleans. Una sconfitta bruciante, che ha messo a rischio la posizione del coach, già corteggiato dagli Orlando Magic

Dopo dieci sconfitte consecutive ai playoff (i due 4-0 degli ultimi due anni, più la coppia di ko che condannarono i Blazers nel 2016 contro Golden State), la posizione di coach Stotts sulla panchina di Portland si è fatta d’improvviso molto più scomoda di quanto fosse pronosticabile meno di un mese fa. La squadra dell’Oregon infatti è passata dal ruolo di outsider meritevole del terzo posto a Ovest all’essere la prima eliminata da questa post-season. Anche le avversarie di Houston e Golden State sono riuscite a evitare il cappotto; impresa non riuscita ai Blazers contro i Pelicans. Una serie in cui l’allenatore di Portland non è riuscito a studiare una singola contromossa al piano partita imposto da coach Alvin Gentry per tutte e quattro le sfide. La pressione e i raddoppi su Lillard e McCollum hanno sempre funzionato, così come Anthony Davis che nei pressi del ferro non ha mai trovato un’opposizione credibile. Gli Orlando Magic si sono addirittura già candidati come possibile prossima squadra per Stotts, provando a forzare la mano manifestando in maniera anticipata l’interesse. Buttare però la croce sull’allenatore sarebbe certamente riduttivo e anche una comoda auto-assoluzione per la dirigenza dei Blazers, così come per un gruppo di giocatori che in regular season aveva dimostrato ben altro spessore e capacità. Il GM Neil Olshey aveva sottolineato soltanto un mese un concetto che in NBA molti giustamente cercano di sposare: “Bisogna smetterla con questa narrativa in cui i conti si fanno solo in base ai risultati, facendo passare per disastrosa la stagione di chi è riuscito a competere. C’è una gioia intrinseca e non sottovalutabile nel vedere la tua squadra competere e giocare bene. Se alla fine i discorsi si riducono soltanto a fare i conti delle vittorie e non si tiene conto del percorso, che senso ha fare tutta questa fatica?”. Ecco, dimenticarsene al termine di una settimana molto complessa potrebbe essere un ulteriore problema.