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Playoff NBA 2018, Boston-Milwaukee 92-87: il ritorno di Marcus Smart regala ai Celtics il 3-2 nella serie

NBA

Coach Brad Stevens abbassa il quintetto (fuori Aron Baynes, dentro Semi Ojeleye – mandato sulle piste di Antetokounmpo) e si gioca la carta Marcus Smart, al rientro in campo dopo l’operazione al pollice: ed è proprio lui, insieme al solito Al Horford, il protagonista della vittoria di Boston

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Boston Celtics-Milwaukee Bucks 92-87

Dopo aver sempre rispettato il fattore campo – due vittorie Celtics a Boston, due dei Bucks a Milwaukee – le squadra si ritrovano in equilibrio per gara-5 e c’è bisogno di un fattore X per spareggiare la serie. Coach Brad Stevens non ha paura a introdurne addirittura due: il primo è l’inclusione in quintetto di Semi Ojeleye al posto di Aron Baynes (con Horford da centro, abbassando quindi il suo lineup titolare): Ojeleye va subito sulle piste di Giannis Antetokounmpo e se la cava egregiamente, limitando il greco a solo 10 tiri. La seconda novità arriva con 4 minuti abbondanti da giocare nel primo quarto, con l’ingresso in campo per la prima volta nella serie Marcus Smart, reduce da un’operazione al pollice e assente dai parquet da metà marzo. L’impatto del n°36 è subito notevole: segna o distribuisce assist in 8 dei 10 punti con cui i Celtics piazzano un break di 10-2 e alla fine dei suoi 25 minuti in campo avrà fatto registrare 9 punti, 5 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate, mettendo in campo tutta quell’energia supplementare di cui Boston ha bisogno dopo due ko consecutivi per tornare ad aver la meglio dei Bucks. Al resto ci pensa il solito silenzioso ma solido e fondamentale contributo di Al Horford, autore di 22 punti con 14 rimbalzi, e i 30 punti in due di Terry Rozier (16 con 5 assist) e Jaylen Brown (14 con 6 rimbalzi). Boston chiude in vantaggio di 8 punti il primo quarto e va all’intervallo sopra di 11, margine che si allarga ancora nel terzo quarto fino al +16: è qui che Milwaukee cerca di rientrare in partita, riuscendo ad avvicinarsi fino al 74-70 con sette minuti e mezzo da giocare. Nel finale i Bucks si portano a un possesso seppur pieno di distanza sull’87-84 ma Boston è fredda dalla lunetta e riesce a gestire il vantaggio nei secondi conclusivi, assicurandosi così la leadership nella serie (3-2) e un primo match point da giocarsi in trasferta al Bradley Center nella notte tra giovedì e venerdì.

Male l'attacco e il supporting cast di Milwaukee

Dopo aver deciso gara-4 con 27 punti e il tap-in vincente a 5 secondi dalla fine, Giannis Antetokounmpo viene come detto limitato a 10 soli tiri sul parquet di Boston, pur sfiorando comunque la tripla doppia: il greco chiude infatti con 16 punti (il suo minimo nella serie), 10 rimbalzi e 9 assist, ma fa autocritica nel post-gara: “Ho avuto dei tiri smarcati ma non erano i miei tiri. Devo migliorare, in gara-6 devo essere più aggressivo e creare di più”, dice. Al solito invece molto positivo il contributo di Khris Middleton, ancora una volta il top scorer dei Bucks: i suoi 23 punti sono una sicurezza, così come ormai lo è anche il contributo dalla panchina di Jabari Parker, ancora ispirato con 17 punti e 8 rimbalzi. Mancano in gara-5 a Joe Prunty le prestazioni di Thon Maker (solo 2 punti con 1/5 al tiro e 6 falli) e di Malcolm Brogdon, confermato titolare ma in campo solo 19 minuti (anche per lui 2 punti e 1/5 dal campo): gioca di più Eric Bledsoe (34 minuti) ma i suoi 16 punti finali sono frutto di un poco efficiente 5/15 al tiro. I 15 punti messi a tabellone dai Bucks nel primo quarto sono il minimo prodotto nella serie, e testimoniano delle difficoltà offensive incontrate dalla squadra del Wisconsin nel quinto episodio contro i Celtics: titolari fin qui della miglior percentuale dal campo di tutti i playoff (54% dal campo), Milwaukee tira solo un insufficiente 37% nella sfida del TD Garden.