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NBA, Mike Budenholzer lascia la panchina di Atlanta: è il miglior allenatore sul mercato?

NBA
Mike Budenholzer, 48 anni, è allenatore degli Atlanta Hawks dal 2013 (foto Getty)
budenholzer

Dopo cinque anni insieme, coach Budenholzer e gli Hawks hanno deciso consensualmente di separare le loro strade: "Orgoglioso di questi anni insieme". L'Allenatore dell'Anno nel 2015 diventa ora uno dei più ambiti sul mercato, mentre Atlanta cercherà un emergente per continuare la ricostruzione

Mike Budenholzer si sarà anche tolto dalla competizione per la panchina dei Phoenix Suns, ma questo non significa che il suo futuro sia ad Atlanta. Gli Hawks e l’allenatore hanno comunicato di aver deciso di procedere per la rescissione consensuale del contratto, separando quindi le loro strade dopo cinque anni di grandi soddisfazioni, chiuse con un record di 230 vittorie e 219 sconfitte in regular season e di 17-22 ai playoff. L’ex assistente storico di Gregg Popovich, infatti, nella stagione 2014-15 ha vinto il premio di Allenatore dell’Anno della NBA, guidando la squadra del quintetto Teague-Korver-Carroll-Millsap-Horford al miglior record nella storia della franchigia con 60 vittorie, arrivando fino alle finali di conference prima di schiantarsi contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James. “Sono grato per questi cinque anni passati da allenatore degli Atlanta Hawks e ricorderò sempre con piacere gli incredibili risultati raggiunti dai giocatori che ho avuto la fortuna di allenare” ha dichiarato Coach Bud a ESPN. “Dalla proprietà alla dirigenza passando per lo staff e la comunità, ricorderò con grande orgoglio quello che siamo stati in grado di fare con gli Hawks”. Budenholzer, che nel corso di questi anni ha ricoperto anche il ruolo di presidente delle operazioni cestistiche (cioè il capo della dirigenza, in tumulto dopo l’addio forzato a Danny Ferry), aveva ancora due anni di contratto a 14 milioni di dollari complessivi, ma non era più interessato a continuare la ricostruzione di una squadra che si prospetta lunga. Gli Hawks avevano già dato a Budenholzer la possibilità di parlare con i Phoenix Suns e i New York Knicks, anche se Coach Bud – per sua stessa scelta – rimane un candidato solo per la seconda posizione, in attesa che i Milwaukee Bucks finiscano i loro playoff e decidano cosa fare con l’allenatore ad interim Joe Prunty. Con un talento come quello di Giannis Antetokounmpo e un roster da playoff, è inevitabile che la panchina di Milwaukee sia quella più ambita e c’è da immaginare che Budenholzer sia interessato.

I nomi per la panchina di Atlanta

Tra i candidati alla panchina ora libera degli Hawks, invece, l’idea è di andare con un allenatore emergente pescando tra gli assistenti delle varie panchine: tra i nomi che girano ci sono quello di Ime Udoka dei San Antonio Spurs (in corsa anche con Ettore Messina per quella degli Charlotte Hornets), Stephen Silas degli stessi Hornets, nonché Nate Tibbetts e David Vanterpool dei Portland Trail Blazers. Chiunque arrivi si troverà tra le mani una delle squadre con meno talento della lega, ma dal Draft arriveranno tre scelte al primo giro di cui quella più alta ha le quarte migliori possibilità (13.7%) di finire alla numero uno, oltre che il 42.3% di finire in top-3. Le altre due invece sono la #19 dei Minnesota Timberwolves e la #30 di Houston, a cui si aggiunte anche l’interessante #33 che permette di avere un giocatore praticamente da primo giro ma senza il contratto da rookie garantito per quattro anni. Gli Hawks sono in una posizione invidiabile a livello di salary cap, avendo contratti garantiti solamente per 78 milioni nella prossima stagione, potendosi quindi permettere di assorbire contratti indesiderati dalle altre squadre e di accumulare ulteriori scelte al Draft, mentre nel frattempo fa sviluppare i giovani presenti a roster (su tutti il rookie John Collins che ha fatto intravedere buone cose). Sempre di ricostruzione si tratta, e per tornare ai playoff ci vorrà ancora diverso tempo: i prossimi Atlanta Hawks ripartono da qui.